La gioia assoluta di Elliot Page
A proposito di accettazione, di Pageboy e del potere del patchouli, malia liberatoria anche nel nuovo elisir di Gucci
SCORRE SULLE NOTE di Life Is but a Dream, lo spot Gucci Guilty in cui ora debuttano gli Elixir de Parfum Pour Femme e Pour Homme. Scritta dai The Harptones, la canzone del 1955, che parla di una vita onirica in cui c’è desiderio d’amore e di accettazione, non potrebbe essere pensiero più attuale. E proprio come i due elisir, intensificati da nuovi ingredienti e racchiusi in flaconi dai colori vibranti, la campagna scattata da Glen Luchford ne amplifica l’esplorazione volta ad abbracciare il proprio vero io. «Prima di questa campagna il profumo si limitava a essere qualcosa di buono che percepivo sugli altri. Ne ho però un primo bel ricordo da mia mamma; quando lo metteva significava che era pronta per uscire. Ora funge per me da strumento rappresentativo. Mi piace l’equilibrio che il patchouli trova giocando con sentori più terrosi e cuoiati. Indossarlo mi fa sentire sicuro, talvolta sensuale», ci spiega Elliot Page, al suo esordio di campagna, dove è affiancato da A$AP Rocky e Julia Garner. «Una gioia assoluta, sognavo da tempo un’energia simile a quella che ha preso vita nello spazio tra noi tre. Ricordo che abbiamo ascoltato tanta musica, da subito c’è stata interconnessione». Del resto in casa Gucci Beauty anche la scelta dei testimonial non è mai casuale, e nessuno meglio di Page poteva incarnare il desiderio di libertà. «Il mio percorso ha richiesto tempo ma ho capito la mia importanza, e ringrazio la comunità trans e queer lì pronta a dirmi che non ero solo e che non c’era niente di sbagliato in me. Ognuno sa chi è, non gli altri». Tra le intime mura domestiche, a tinte pastello, durante lo spot lo spettatore osserva un’autentica complicità che prende vita tra i testimonial mentre ballano, si adagiano sulla moquette bianca e spruzzano profumi, in un’ode alle innumerevoli sfaccettature di amore e amicizia. Spazio che vuole essere metaforico di un io autentico, in cui Elliot, con indosso una camicia di seta scintillante, appare sereno mentre innaffia gloriose ortensie illuminate dal sole. Dopotutto il 2023 per l’attore canadese è stato un anno di prime volte importanti, libero dalle aspettative altrui anche grazie a Pageboy, il suo libro autobiografico in cui racconta apertamente la transizione iniziata nel 2020 e la fama vissuta inizialmente come estremamente soffocante. «Se questo memoir si è rivelato il più aperto, onesto e vulnerabile possibile è anche merito delle persone che hanno scelto di condividere le loro storie. Un consiglio che avrei voluto ricevere tempo fa è di liberarmi da ogni tipo di vergogna, perché non è la mia, piuttosto della società. Quando ho spronato la mia mente a capire chi volevo essere, è come se le torture fossero improvvisamente finite e avessi iniziato ad assaporare le cose più belle della mia vita. Anche nel lavoro le offerte sono tutte buone purché mi senta rappresentato da un personaggio che parte da chi sono io. E del libro sono grato, nonostante sia stato relativamente intimidatorio iniziarlo». Pensiero che ci riporta al tema del patchouli, un sentore che di primo acchito si potrebbe percepire come refrattario ma che in realtà svela proprietà liberatorie connesse alla propria autenticità. E visto che di Guilty stiamo parlando, ecco che il patchouli si rivela un’ottima malia. «Ma il mio più grande guilty pleasure è una bella camera d’albergo».