Una cartolina da PALM HEIGHTS
Visita a Grand Cayman, il parco giochi per gli artisti, le modelle e le persone più belle dei vostri feed
VISTA DALL’ALTO Palm Heights è il punto più verde di Seven Mile Beach: una distesa di fronde lussureggianti di palme e uva di mare che circondano una serie di alloggi dallo stile minimalista. A Grand Cayman, località nota per le regole fiscali indulgenti e la costa di sabbia bianca, il boutique hotel da cinquanta suite nato sul terreno di un ex Hyatt si distingue per l’aria lussuosamente bohémien. Quando Gabriella Khalil, creatrice dell’hotel, vide per la prima volta la vecchia proprietà, dichiarò: «Era tutto perfettamente curato. Mi sono ripromessa che doveva diventare il contrario di così».
La spiaggia, come in un dipinto di Mondrian o in una canzone degli Used, è una composizione di giallo e blu: corpi abbronzate distesi su teli a strisce dorate, l’oceano di un turchese talmente brillante che immagini di versarlo in un bicchiere e berne un sorso; il gusto è di lampone blu salato. Ombrelloni da spiaggia color tuorlo d’uovo sono appoggiati sulla sabbia color mais, un litorale pallido sospeso sotto un cielo color acqua. I motivi per nutrire il desiderio di venire qui sono numerosissimi: naturalmente l’acqua blu e gli ombrelloni gialli sono in cima alla lista, soprattutto se hai già ammirato le foto di Palm Heights nel tuo feed Instagram.
Negli ultimi due anni Palm Heights è diventata la destinazione preferita per iniziati di alto profilo: Chloë Sevigny ha celebrato qui la festa di addio al nubilato. Pamela Anderson ha posato sulla sabbia per una campagna di bikini. Emily Ratajkowski e Eric André hanno vissuto su queste spiagge il loro flirt di breve durata. Bella Hadid ha cavalcato una moto d’acqua, e sei mesi dopo la sorella Gigi, sempre in questo paradiso, è finita nel mirino per possesso di erba. (Si è dichiarata colpevole, ha pagato una multa, e in seguito ha pubblicato una serie di foto di Palm Heights su Instagram con scritto: «Tutto è bene quel che finisce bene»).
Sorge spontanea la domanda: cosa rende Palm Heights diverso da qualsiasi altro hotel con un ottimo bar e una spiaggia fantastica? Rispetto agli sfarzosi resort caraibici all-inclusive degli spot televisivi, o agli hotel di lusso isolati preferiti dalle celebrità, Palm Heights assomiglia di più a una club house popolata da un numero sproporzionato di persone alla moda e spiritualmente bi-coastal. Non ci sono scivoli acquatici, parchi giochi o murales di tartarughe marine a colori pastello.
Oltre a ristrutturare l’hotel in un’ambita destinazione per le vacanze, l’idea principale è di invitare una rotazione costante di artisti, modelle, designer, chef: persone con abilità glamour da offrire al luogo, come organizzare una cena pop-up o guidare un corso di fitness. Fermati un fine settimana, rimani per un mese. Potrebbe sembrare una colonia per direttori creativi? L’idea è proprio questa.
«Alcuni sono ospiti, altri invece entrano a far parte della nostra comunità. Ognuno ha la piena libertà di costruirsi la vacanza ideale», dice Bambi Grimotes che qui è spesso definito, ufficiosamente, come Master of ceremonies. In pratica, la lista degli ospiti comprende un mix di famiglie benestanti, coppie alla moda in fuga d’amore, genitori hipster stanchi e felici di potere finalmente lasciare i figli a casa per un weekend lungo. E poi, come ho sentito dire da qualcuno, la «folla di Booking. com», che può trovarsi in vacanza accanto a celebrità dell’industria della moda. Durante il mio soggiorno lo stilista Ludovic de Saint Sernin era lì insieme al proprio entourage; in spiaggia indossava uno dei suoi costumi da bagno con gli occhielli ($ 250), in vendita anche da Dolores, la boutique dell’albergo.
Il negozio offre una selezione curata di marchi di designer nella sfera di Palm Heights: Luar, Christopher John Rogers, Wales Bonner, Theophilio. Ci sono anche delle giacche Bode in spugna ($ 800), riciclate dagli asciugamani a strisce gialle di Palm Heights.
L’inaugurazione è avvenuta nell’ottobre 2019, sei mesi prima che Grand Cayman si isolasse per la pandemia globale. Così a Palm Heights, a partire da marzo 2020, un gruppo di creativi, tra cui il designer di Luar Raul Lopez, la musicista Kelsey Lu e il collettivo culinario del Bronx Ghetto Gastro, si è messo in quarantena lì. Hanno trascorso quei mesi
in piena attività creativa, stringendo legami e postando immagini su internet, al riparo nel luogo più bello che sia possibile immaginare. Quando il governo delle Cayman ha riaperto i confini dell’isola, una clientela di giramondo era già pronta a fare a gara per essere lì.
La strada principale di Palm Heights è un labirinto di variegata vegetazione. A fine estate è punteggiata di bouganville gialle, arancioni e fucsia. Ci sono due piscine, zone coperte da ombrelloni, abbastanza angoli e nicchie riparate per dare l’idea che il complesso sia un buon posto per nascondersi. Oggi qualunque destinazione di lusso instagrammabile ha i suoi colori distintivi: come i muri grigi di cemento di Amangiri, il resort situato nel deserto di Canyon Point, nello Utah; o la facciata rosso ruggine della scogliera di Le Sirenuse sulla Costiera Amalfitana. A Palm Heights, sono gli ombrelloni gialli e i teli da mare a righe, che tanto ricordano i vecchi ombrelloni da giardino giallo limone del Beverly Hills Hotel.
Ai piedi dell’atrio alberato c’è Tillies, il ristorante principale dell’albergo. La cucina è guidata dallo chef Jake Brodsky, un pugile di seconda generazione del Queens, tanto bello e affascinante che i colleghi lo hanno soprannominato GQ, quando ha iniziato a lavorare come cuoco all’eleven Madison Park, all’età di ventidue anni.
Il menu accosta il gusto tropicale a una sensibilità cosmopolita: semplice pesce alla griglia, curry caraibico, ceviche perfette. Ci sono anche bistecche di costata o una cremosa pasta all’aragosta. Dall’altra parte della strada rispetto all’hotel principale sorgerà il Garden Club, un complesso Spa e fitness che dovrebbe aprire entro l’anno. Nell’hotel c’è un altro grande labirinto di palme: giri l’angolo e nascosta tra le foglie trovi una piccola piscina temperata che può ospitare una persona o due.
Più avanti c’è un grande hammam in marmo giallo Siena: vasche da bagno in pietra, una suite per immersioni in acqua ghiacciata, studi di yoga e sale massaggi, un ring per la boxe e una palestra all’aperto. Il wellness – concettuale, spirituale, commerciale – è un pilastro nell’universo di Palm Heights, come lo è per tante persone nella sua clientela target. E questa nuova struttura celebra il benessere come un altare.
Poi, non del tutto accessibile al pubblico, c’è il Bambi, lo speakeasy che prende il nome da Bambi Grimotes. Tutti, nella proprietà, considerano Grimotes l’anima e il cuore di Palm Heights. Lo spazio, completo di pista da ballo LED, come dice Grimotes, in questo momento è utilizzabile a richiesta: «Non è quasi mai disponibile, ma è un bel momento quando capita!», dice Grimotes.
«Spesso scherziamo sul fatto di diventare la prossima location di The White Lotus», dice l’affascinante manager di Tillies, Davide Spada, napoletano. Brodsky, che indossa spesso un cappellino da baseball con il monogramma Gucci, concorda sul fatto che lavorando a Palm Heights può sembrare di trovarsi in una serie tv: «Uno dei lati migliori di questa vita è che incontri le persone famose nei panni di sé stesse. Sono rilassate, l’ego viene lasciato da parte. Come la città».
Questo non vuol dire che il team di Palm Heights non stia considerando di espandere il modello anche alla città. Al momento ha in gestione uno spazio multipiano a Bushwick, Brooklyn, e un vecchio edificio di uffici nel Financial District di Manhattan, che ha ospitato ristoranti temporanei ad hoc (come Tillies) ed eventi culturali, tra cui i primi Global Creativity Awards di GQ e un afterparty per il Met Gala di quest’anno.
Nessuno dei due spazi è ufficialmente affiliato a Palm Heights, ma entrambi sono utilizzati da coloro che si trovano nell’orbita dell’hotel. Se Palm Heights è una fuga ultraterrena, forse questi spazi satellitari potrebbero regalare un’atmosfera simile sulla terra.
Ma non è ancora arrivato il momento di andarsene: «Alcuni visitano questo posto e trovano che sia un incantevole resort sulla spiaggia. Altri hanno l’opportunità di scoprire anche la magia che si mescola agli ospiti e alle persone. Qui capita di usare la parola iconico. Ed è davvero iconico. Le persone si scatenano. A Palm Heights, però, nessuno si scatena più di Madre Natura». Grimotes accenna al panorama fuori dalla finestra, una foresta di palme che porta a uno scintillante mare color acquamarina. «Voglio dire, hai visto cosa c’è qui fuori?».