Da Milano a Stoccolma
La collaborazione tra Emporio Armani e Our Legacy WORK SHOP è un tributo al designer italiano in un guardaroba dei sogni che tutti vorremmo indossare
SE CI AVESSERO chiesto di chiudere gli occhi e provare a immaginare la collaborazione dei nostri sogni, probabilmente avremmo detto proprio una tra Our Legacy ed Emporio Armani. Attraverso il suo WORK SHOP, l’hub creativo che sperimenta con capi e tessuti sempre differenti, il marchio svedese ha realizzato il suo sogno di contribuire alla creazione di una collezione che portasse il nome di Re Giorgio. Ad accomunare due realtà geograficamente lontanissime tra loro – tra Stoccolma e Milano ci sono oltre 2.000 chilometri – non c’è solo la passione per gli abiti eleganti e per la sperimentazione, ma anche quella per i gatti. L’animale preferito del designer italiano fa la sua comparsa su alcuni dei capi della collezione, così come nel video di lancio creato da Jockum Hallin e Cristopher Nying, i due founder di Our Legacy. Emporio, dal canto suo, è sempre stato il campo in cui Armani si è divertito a sperimentare, «un contenitore nel quale ciascuno può trovare qualcosa e farlo proprio, interpretandolo in modo personale», come aveva raccontato in passato. Nato nel 1981, è diventato per molti uno di quei marchi da cercare furiosamente nei cestoni del vintage, riuscendo a trovare spazio anche nei moodboard dell’ufficio svedese di Hallin e Nying. Certo, vedere questa collaborazione come un ideale passaggio di testimone nel segno dell’eleganza minimale potrebbe essere eccessivo, ma negli ultimi anni Our Legacy ha scalato le wishlist di mezzo mondo, diventando uno di quei brand dall’estetica definita ma non chiassosa. Alcuni dei suoi prodotti sono già diventati iconici, leggasi alla voce Camion Mules, contribuendo così all’ascesa di una realtà nata solamente 18 anni fa. Complice un successo innegabile, è stato proprio il team di Armani a volere Hallin e Nying per la creazione di una collezione a quattro mani, anzi a sei, lasciandogli carta bianca per quello che è diventato un tributo spassionato al lavoro di Giorgio Armani e al suo ruolo da protagonista assoluto nella costruzione dell’eleganza maschile per come la conosciamo oggi.