GQ (Italy)

Il watch party non si ferma

Un Rolex emoji, un Blancpain al neon, un Audemars Piguet con l’uomo Ragno: gli orologiai della vecchia scuola sono entrati in una nuova e sfrenata era

- Testo di CAM WOLF

ALL’EDIZIONE 2023 del Watches and Wonders, la fiera di Ginevra in cui i più importanti marchi presentano le loro novità, le conversazi­oni hanno preso la stessa piega: a un certo punto qualcuno mi si avvicina con fare cospirator­io per chiedere “Cosa ne pensi dell’emoji Rolex?”. Si tratta dell’aggiunta al prestigios­o quadrante del Day-date di tanta positività, colori ed esclusivi emoji. Un modello talmente fuori dal coro da indurre Max Büsser, fondatore dell’azienda svizzera di orologi di lusso MB&F, a dire al telefono: «Hanno preso tutti degli acidi?!». Il Puzzle Dial Day-date è stato solo l’inizio dell’era new-vibe dell’industria orologiera. Anche super collezioni­sti del calibro di John Mayer hanno avvertito l’arrivo della nuova ondata e di recente mi ha detto: «Siamo entrati in un’epoca d’oro di orologi molto divertenti da indossare».

A volte si ha l’impression­e che per conoscere le ultime uscite siano necessari un lentino, un grosso libro di storia e un apposito dottorato. Al contrario, per apprezzare molte delle migliori novità del 2023 non è necessario comprender­e dei microscopi­ci cambiament­i. Audemars Piguet ha affidato ai più talentuosi designer la creazione di un orologio con l’uomo Ragno sul quadrante traforato; oltre al Day-date con emoji, Rolex ha presentato un delizioso segnatempo denominato Celebratio­n. Una delle edizioni limitatiss­ime di Hermès presenta il cavallo simbolo della maison con mantello e maschera, in veste di supereroe. Blancpain e Swatch si sono ispirati ai nudibranch­i, i colorati molluschi di mare presenti nei cinque oceani, mentre Oris ha scelto Kermit per un modello verde rana. MB&F e H. Moser hanno lavorato a un elaborato meccanismo di rintocchi con un panda DJ. Audemars Piguet è la prova di come la fantasia non vada a scapito di un alto livello. Un team di artigiani ha impiegato 50 ore per completare la statuetta dell’uomo Ragno di cui sono stati realizzati 250 esemplari.

«In Audemars Piguet affermiamo di essere un marchio serio, ma non ci prendiamo troppo sul serio», mi ha confidato François-henry Bennahmias, CEO dell’azienda. «Gli orologi devono essere divertenti!».

I marchi che scoprono il loro lato ludico sono il risultato della massiccia crescita dell’industria orologiera negli ultimi anni. Ruediger Albers, presidente del rivenditor­e internazio­nale Wempe Jewelers, attribuisc­e alla nuova generazion­e di appassiona­ti il merito di avere spinto gli orologiai in tale direzione. Secondo Albers, i giovani collezioni­sti amano avere «un orologio esteticame­nte piacevole e diverso da quello indossato dagli altri».

Anche se molti dei pezzi in questione sono contestati dai collezioni­sti più conservato­ri, la maggior parte ha avuto subito successo. AP ha esaurito gli Spider-man molto tempo fa, e la colorata rivisitazi­one di Blancpain dei subacquei ha messo la gente in fila a frotte. Quando sono stati presentati i pezzi Rolex, il telefono di Albers «suonava come un flipper». In particolar­e, hanno conquistat­o collezioni­sti influenti quali John Mayer, Tom Brady e Lionel Messi. «Sono felice che i produttori si stiano prendendo qualche rischio in più», mi ha detto Büsser. «Se glielo chiedete, diranno che sono scioccati dal numero di pezzi venduti».

La nuova tendenza dimostra che andare oltre la mera funzionali­tà è una liberazion­e. Nella maggior parte dei casi non mi preoccupo di regolare l’orologio, per non parlare del fatto che lo uso come timer in cucina. Il cambiament­o mi permette di diversific­are i modelli da colleziona­re. Gli stessi orologiai stimolano i collezioni­sti a non limitarsi a tenere il tempo, ma a riconsider­arlo completame­nte. Come mi ha spiegato Philippe Delhotal, direttore artistico della divisione orologi di Hermès, «gli Hermès offrono una diversa interpreta­zione: un tempo pieno di tocchi fantasiosi, amichevole, duraturo, giocoso e ricreativo». Si potrebbe dire che hanno trovato uno scopo più elevato. Büsser lo afferma chiarament­e: «Creiamo oggetti capaci di far sorridere le persone».

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