La vita inizia a 40 anni
Dal 1983 la divisione sportiva dei quattro anelli è impegnata sia nel motorsport che nella produzione di serie, con risultati da record e tante idee per il futuro
POCO PIÙ di quaranta anni fa, precisamente il 10 ottobre 1983, veniva fondata Quattro Gmbh, ovvero la divisione sportiva del marchio tedesco che sarebbe poi diventata Audi Sport Gmbh. Tutte le vetture curate da questo reparto portano prestazioni, prestigio ed esclusività al limite di quanto tecnicamente ottenibile senza rinunciare alla fruibilità quotidiana. Basti pensare che negli ultimi dieci anni Audi Sport ha prodotto oltre duecentocinquantamila vetture e ha conquistato quattrocento titoli sportivi. Ai trionfi nel motorsport si accompagnano i successi commerciali: nel 2022, la divisione sportiva dei quattro anelli ha stabilito il record di vendite nel mondo con 45.515 vetture.
Un risultato ottenuto grazie a una gamma di sedici modelli, la più ampia di sempre, che spazia dalla compatta RS 3 Sportback fino al grande Suv RS Q8, passando per la supercar R8 e per la granturismo elettrica e-tron GT. Il lavoro di Audi Sport occupa millecinquecento persone e si svolge in quattro grandi aree: lo sviluppo e la produzione di vetture ad alte prestazioni, la gestione dei programmi sportivi, la personalizzazione dei veicoli Audi exclusive e la commercializzazione dei prodotti lifestyle.
Entro la fine del decennio, l’offerta Audi Sport sarà convertita al cento per cento in modelli elettrici (BEV) e a elevata elettrificazione (PHEV). Parallelamente verrà valorizzata l’esperienza nelle piccole serie, tenendo sempre a mente l’attenzione alla sostenibilità. Un ottimo esempio è l’impianto produttivo di Böllinger Höfe dove viene assemblata la e-tron GT: è certificato carbon neutral grazie all’utilizzo di tecnologie di avanguardia come il riciclo della plastica e dell’alluminio, ma anche l’utilizzo della realtà virtuale. Parlando invece di motorsport, la storia recente della divisone sportiva dei quattro anelli è composta da cinque pietre miliari dell’elettrificazione. La prima è certamente l’audi R18 e-tron quattro imbattuta a Le Mans per tre anni di seguito (2012, 2013 e 2014); la prima sportiva ibrida a vincere nella corsa più famosa al mondo e a conquistare i titoli piloti e costruttori nel Campionato del mondo endurance. Poi c’è la e-tron Vision Gran Turismo del 2018, che è stata sviluppata originariamente per la Playstation 4 ed è poi diventata reale grazie all’impegno in Formula E. Con la trazione integrale e tre motori elettrici che erogano 815 CV, può scattare da 0 a 100 km/h in meno di 2,5 secondi. La monoposto e-tron FE07 ha accompagnato Lucas Di Grassi a vincere il titolo in Formula E nel 2016/17 e ha nuovamente vinto il titolo costruttori nel 2017/18; i 340 CV del suo motore elettrico vanno tutti alle ruote posteriori.
La S1 e-tron quattro Hoonitron è stata creata nel 2022 per gli spettacolari video del compianto Ken Block: con due motori elettrici per complessivi 680 CV, poteva derapare facilmente fino a 150 km/h. Infine, la RS Q e-tron del 2023 è stato il primo prototipo elettrico con range extender al mondo dedicato ai rally raid, che ha ottenuto cinque vittorie di tappa in due partecipazioni alla Dakar.