Quasi una Formula 1
La Alpine A110 sta per andare in pensione: lascia spazio a una sportiva elettrica. Ma prima ne vedremo un’ultima versione estrema e velocissima
GLI ANNI SETTANTA sono stati un periodo incredibile per l’automobile: proprio in questa epoca sono nati alcuni tra i modelli più belli di sempre. Fra questi c’è la Alpine A110. La storia del marchio francese, legata a doppio filo alle competizioni sportive e in particolare ai rally, è iniziata nel 1955 e terminata nel 1995, prima di ricominciare nel 2017, con la rinascita della A110. Ma è proprio nel 1973 che la A110 ha vinto il Campionato del mondo; e il modello rinato nel terzo millennio ha ripreso lo spirito e buona parte dell’impostazione meccanica dell’originale, anche se massa e potenza sono cresciute.
Giocare con la nostalgia è sempre rischioso, ma nel caso della Alpine la sfida è stata vinta, perché è una di quelle auto che fanno bene all’umore, sia di chi guida sia di chi la vede per strada. Basta scendere nell’abitacolo e l’ambiente racing fa sentire subito dei veri driver. I sedili sono da corsa, con le cinture di sicurezza a 6 punti, ma i rivestimenti e i pannelli dell’abitacolo sono molto curati, con pelle e Alcantara.
La A110 è una sportiva vera: due posti secchi, motore centrale e trazione posteriore: con questa formula ha deliziato gli amanti della guida in tutti questi anni. Ma ora che la sua carriera sta per avviarsi alla fine, visto che l’auto che la sostituirà sarà completamente elettrica, in Francia hanno pensato di realizzare un’ultima versione estrema.
Un canto del cigno che portasse al massimo le prestazioni e le possibilità di una vettura nata per essere godibile principalmente su strada. La A110 R, invece, è pensata per la pista e per la guida ad alta velocità. Per questo è stata sviluppata nella stessa galleria del vento dove di solito si trova la Formula 1. Gli elementi principali che la differenziano dalle altre A110 sono lo spoiler posteriore a collo di cigno, il fondo piatto e il diffusore ridisegnati, e i cerchi in fibra di carbonio che permettono di risparmiare 12,5 kg. Così la velocità massima raggiunge i 285 km/h ma con un carico aerodinamico maggiore di 29 kg, a vantaggio della stabilità. Il tema della leggerezza ritorna su tutta l’auto, perché grazie ai molti elementi in fibra di carbonio e al telaio completamente in alluminio l’ago della bilancia si ferma a 1.082 kg.
Le sospensioni a doppi triangoli e la ripartizione dei pesi è spostata al posteriore (44:56) come deve essere per una sportiva di razza. Il 1.8 4 cilindri turbo ha 300 CV e 340 Nm di coppia che grazie al cambio doppia frizione a 7 rapporti fanno completare lo scatto da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi, come sulle supercar.