I gioielli di Gastonlouis Vuitton
Bracciali, anelli e collane ispirati al nipote del fondatore della maison e al carattere universale dei jeans
CREATORE, collezionista e un eterno curioso. Gaston-louis Vuitton era tante cose, al punto che oggi la sua arguzia e il suo occhio per l’invenzione sono diventate l’ispirazione per la nuova collezione di alta gioielleria di Louis Vuitton. Ribattezzata non a caso Les Gastons Vuitton, la collezione, composta da 18 pezzi, esplora la personalità sfaccettata di Gaston attraverso la sua legacy creativa e non solo. Gaston, per esempio, era un avido collezionista che amava conservare di tutto, dagli inviti alle feste fino ai biglietti da visita degli alberghi in cui alloggiava. Ma soprattutto era un appassionato di arte e letteratura, così come di bauli – si dice che ne possedesse almeno 175. È stato un fotografo, un appassionato di giardinaggio e un attento bibliografo. Nato poco prima della costruzione della Torre Eiffel e vissuto abbastanza a lungo per vedere il primo aereo volare in cielo. La sua vita sembra quasi scritta per diventare un film, anche se oggi tutte quelle esperienze si traducono in bracciali, collane e altri gioielli che portano il monogram di Louis Vuitton. Nel disegnare questa collezione, Francesca Amfitheatrof, Direttore Artistico Orologi e Gioielli di Louis Vuitton, si è lasciata ispirare dalla sensibilità di Gaston-louis Vuitton verso il mondo, caratteristica che qui ritroviamo nei tre capitoli che compongono la collezione, fatta di anelli, pendenti, collane, bracciali e orecchini. Il primo è The Creators, un tributo all’abitudine di Vuitton di creare e disegnare oggetti di qualsiasi tipo e forma, qui rappresentati da un puzzle e da un ciondolo matita ricaricabile; mentre il secondo capitolo,
The Collectors, è una rielaborazione dei più classici elementi della gioielleria maschile, come gli anelli con sigillo e i bracciali cubani, impreziositi dai simboli della Maison. Ultimo, ma sicuramente non per ordine di importanza, è il capitolo The Curious, basato sull’innata curiosità di Gaston, qui tradotta in bracciali, orecchini e collane impreziositi da un diamante. Nato in un baule, come Gaston amava dire per sottolineare il suo amore per il viaggio, Francesca Amfitheatrof ha reimmaginato quell’oggetto tanto caro a Vuitton in quella che è probabilmente la sua versione più piccola mai vista. Un lavoro reso possibile dalla tecnologia del taglio laser, utilizzata per conferire una precisione estrema al monogram presente sui gioielli decorati da argento e diamanti. Gli altri materiali presenti nella collezione includono anche l’oro giallo e l’oro bianco, così come il debutto del titanio presente nell’inedita versione Les Gastons Vuitton Blue, una tonalità intensa ispirata al denim. Come spiegato da Francesca Amfitheatrof, Les Gastons Vuitton vuole diventare un po’ il denim della gioielleria nel suo riuscire a essere elegante senza sforzo e altamente versatile. Come Gaston stesso. «Questa collezione è un po’ come un paio di jeans», ha raccontato Amfitheatrof. «Tutti ne posseggono uno, e più lo si indossa più lo si apprezza, così come più si indossano i jeans e più li si ama».