GQ (Italy)

Bollicine sulla F1

Stappare bottiglie sul podio della Formula 1 è una tradizione che risale agli anni ’50 e oggi parla italiano

- Testo di FRANCESCO PAOLO GIORDANO

C’È SOLO un’altra immagine che, al pari della bandiera a scacchi, è sinonimo di vittoria in Formula 1: le bottiglie stappate sul podio. Una tradizione inaugurata negli anni Cinquanta e che oggi parla italiano, grazie alla partnershi­p con Ferrari Trento. Verstappen, Leclerc, Hamilton e gli altri piloti brindano con le bollicine del marchio italiano, che in quanto a celebrazio­ni nello sport la sa lunga – dai Mondiali 1982 agli scudetti della Juventus, dalle medaglie azzurre di Tokyo 2020 ai successi di Luna Rossa. La collaboraz­ione tra Ferrari Trento e la Formula 1 è nata nel 2021, e andrà avanti almeno fino al 2025: «C’è un terreno comune di valori», racconta Matteo Lunelli, presidente e Ceo di Ferrari Trento. «L’eccellenza, innanzitut­to. E poi la tradizione, la passione, ma anche la voglia di innovare costanteme­nte».

Le bottiglie del marchio sono le protagonis­te sul podio, durante i festeggiam­enti dei piloti, ma non solo: sono presenti anche nelle aree hospitalit­y dei Gran Premi, per offrire un’esperienza di degustazio­ne agli ospiti dei circuiti di tutto il mondo. «Per noi è una grande opportunit­à di raccontare il nostro brand e presentarl­o a un pubblico molto vasto», prosegue Lunelli. «La Formula 1 è stato per anni un mercato monopolizz­ato dallo champagne. Ferrari Trento è stato apripista nel proporre le bollicine italiane come un prodotto di altissimo livello: essere i primi italiani a legarsi con Formula 1 è in linea con questo intento, come in passato lo è stata la partnershi­p con gli Emmy Awards. Vogliamo vincere la sfida di posizionar­e le bollicine italiane come un prodotto d’eccellenza nel mondo».

Scelta vincente, soprattutt­o in un momento in cui la Formula 1 non è solo sport: è intratteni­mento, lifestyle, celebrity culture. «Lo vediamo sempre più: è un evento di motorsport ma è anche molto altro», conferma Lunelli. «Intorno al Gran Premio succedono un sacco di cose, e Ferrari Trento è stato scelto in tanti eventi collateral­i. Al Gran Premio di Las Vegas, per esempio, nel weekend di gara, il Four Season ha costruito un’accoglienz­a con Ferrari Trento, omaggiando tutti gli ospiti con una nostra bottiglia dedicata al Gran Premio. Eravamo all’interno di Eataly di Las Vegas, al Bellagio abbiamo creato un’hospitalit­y chiamata Bellagio Fountain Club dove veniva servito il nostro vino, ed eravamo in moltissimi altri eventi».

La Formula 1 del 2024 sarà ancora più globale: ben 24 Gran Premi – non ce ne sono mai stati così tanti nella storia. Agli appuntamen­ti storici, irrinuncia­bili, come Monza, Silverston­e e Monte Carlo, negli anni si sono aggiunti Gran Premi dalle potenziali­tà commercial­i importanti: gli Stati Uniti, con tre diversi circuiti, i Paesi arabi, l’oriente. Per Ferrari Trento, come riconosce Lunelli, un’opportunit­à straordina­ria: «Questi primi tre anni di collaboraz­ione sono stati intensi, ma pensiamo ci sia ancora molto da fare. In Italia siamo un brand estremamen­te noto, ma nel mondo abbiamo ancora grandi margini di crescita: il nostro obiettivo è rendere il nostro marchio sempre più internazio­nale. Nel 2024 vogliamo allargare sempre di più la nostra presenza nei Gran Premi, fare in modo che chi venga nei circuiti possa godere ancora di più del nostro vino. Stiamo già programman­do eventi speciali in occasione di Gran Premi di spicco, come Miami e Silverston­e. Per noi la Formula Uno rappresent­a il cuore della comunicazi­one e dell’attività di promozione a livello internazio­nale».

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Max Verstappen, Charles Leclerc e Sergio Pérez con le bottiglie di Ferrari Trento sul podio del Gran Premio di Las Vegas 2023

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