Il ritorno degli opulenti anni ’80
Il Piaget Polo, l’hublot Classic Original e il Rolex GMT sono stati i modelli di orologio in oro che hanno regnato durante gli anni ’80. Ora tornano a reclamare la loro corona
UNA DECINA DI ANNI FA , quando Adam Golden, fondatore di Menta Watches, ha iniziato a operare nel settore, il suo lavoro consisteva spesso nel valutare alcuni orologi antichi che non avevano molto mercato e la perizia si basava solo sul peso dell’oro contenuto, quasi fosse una sorta di cercatore di pepite del XIX secolo. All’epoca erano in voga i titanici orologi sportivi in acciaio degli anni ’70: l’audemars Piguet Royal Oak, il Patek Philippe Nautilus, il Vacheron Constantin 222. Ultimamente, però, Golden ha notato un cambio di rotta nell’andamento del mercato di tali modelli sportivi e anche di quelli classici. «I prezzi sono calati», mi riferisce Golden. Attualmente, molti collezionisti sono più attirati da esemplari che lui definisce «orologi gioiello», ovvero segnatempo impreziositi da diamanti, zaffiri, metalli pregiati e quadranti di pietre immacolate. L’oro non è più pacchiano, è cool. Questi orologi non piacciono più solo alle donne, ma a tutti, «senza distinzioni».
Gli anni ’80 sono stati un periodo unico, in cui le case svizzere si sono sfidate nel creare esemplari che fossero non solo simboli di una nuova prosperità, ma anche espressioni di uno stile originale e coraggioso. Negli anni ’70 l’industria dell’orologeria fu decimata dall’introduzione del quarzo, una tecnologia che aveva reso gli orologi più economici e facili da produrre, mettendo in seria difficoltà gli orologiai svizzeri. Perciò, all’alba degli anni ’80, i marchi più prestigiosi hanno proposto diversi modelli in grado di trasformare degli accessori alla moda in oggetti di lusso.
Piaget ha rappresentato al meglio l’evoluzione dell’epoca con il suo Polo, un segnatempo d’oro perfettamente mascherato da bracciale. Il 1980 è l’anno di debutto della referenza 3770 Nautilus di Patek Philippe, comunemente nota tra i collezionisti come “Nautellipse” per la sua somiglianza con un ibrido tra lo sportivo Nautilus e l’elegante Ellipse di Patek. Un nuovo marchio chiamato Hublot si è presentato con una ricetta simile e la sua referenza iniziale, il Classic Original, univa un cinturino in caucciù a una cassa interamente in oro: una combinazione unica. «Gli orologi degli anni ’80 erano piuttosto ottimisti sul futuro», afferma Phillip Toledano, un collezionista esperto del periodo. «Negli anni ’80, pareva che nessuno fosse interessato al passato».
Un orientamento estetico scevro da ogni pregiudizio è visibile in modelli famosi grazie alla loro audacia. Seiko ha collaborato con il designer automobilistico Giorgetto Giugiaro alla creazione di pezzi asimmetrici per Aliens, mentre Omega ha realizzato dei Seamaster dall’aspetto spaziale. Louis Vuitton ha debuttato con il Monterey II, un modello del 1988 dotato di una cassa in ceramica, che sembra quasi avere le dimensioni di una valvola di sicurezza, e di una corona a vite sporgente a ore 12. Ignorato per decenni, questo pezzo è diventato improvvisamente il riferimento del momento. Dopo non averne mai venduto uno, Golden ne ha piazzati sei negli ultimi mesi. «Tutti sono molto orientati al design», spiega.
A quanto pare, i collezionisti di tutto il mondo stanno ancora una volta tornando a rispondere al canto delle sirene del lusso svizzero anni ’80. Nel 1986, IWC ha lanciato il primo orologio in ceramica, un materiale che attirava i collezionisti desiderosi di sfoggiare qualcosa di unico e di valore. La referenza 16758 di Rolex, disponibile in oro giallo e caratterizzata dall’ambito quadrante speciale chiamato “nipple” con indici in oro, è diventata uno dei pezzi definitivi del marchio negli anni ’80. Ora, mentre gli echi di quell’opulento decennio si fanno sempre più sentire, Rolex ha presentato un GMT-II interamente in oro come una delle sue uscite principali, mentre IWC e Audemars sono tornati alla ceramica per le loro novità più spettacolari e ambite.
Se un tempo gli orologi sfarzosi e di design erano ricercati dai collezionisti, oggi Golden trova una generazione più giovane pronta ad apprezzarli. Bad Bunny si è creato la fama di avere uno dei polsi più trendy del mondo puntando regolarmente sui modelli degli anni ’80.
Questi orologi hanno attirato di nuovo l’attenzione dei collezionisti che li apprezzano per il loro stile originale. In questo modo, il gusto si evolve aprendosi a nuove proposte. Gli appassionati non si accontentano più dei modelli sportivi di sempre, ma cercano design che li sorprendano e li distinguano. Così, hanno scoperto come gli anni ’80 siano stati un periodo di grande innovazione per l’orologeria, che si è reinventata e ha creato degli autentici capolavori.