GQ (Italy)

Ugo La Pietra, uno dei nostri leggendari outsider, ritratto per GQ nel suo studio da Ivan Grianti Tornano i GQ Global Creativity Awards!

- Federico Sarica HEAD OF EDITORIAL CONTENT

COSA SONO ESATTAMENT­E i Global Creativity Awards di GQ? In primis un numero speciale annuale della rivista, quello che avete tra le mani, cui diamo vita per il secondo anno. E poi, un evento globale a New York, ad aprile, e una serie di contenuti e storie che sviluppere­mo su tutte le nostre piattaform­e e ovunque GQ sia presente. Che obiettivo hanno? Quello di celebrare la creatività a 360 gradi, di confermarn­e lo status di vera moneta di scambio di questa epoca. Di selezionar­ne e onorarne i talenti più cristallin­i e poliedrici (per noi la multidisci­plinarietà è il vero tratto contempora­neo) così come di raccontarn­e i meccanismi e le economie che la circondano.

Alcuni talenti, a partire dalle nostre star di copertina Lewis Hamilton e Hunter Schafer, li abbiamo selezionat­i e celebrati a livello globale. Il perché loro lo ha raccontato bene Will Welch, global director di GQ: “Lewis Hamilton, il mega campione di Formula 1 che ha iniziato a correre a otto anni e che ha principalm­ente pensato solo ad andare veloce fino a quando ha iniziato a ritagliars­i spazio per praticamen­te qualsiasi cosa, dalla giustizia sociale e razziale alla musica, dalla moda al cinema e oltre. Hunter Schafer, la star di Euphoria che è entrata nella coscienza collettiva come una temeraria giovane attivista per i diritti delle persone trans. Da lì, si è evoluta in modella, fenomeno della TV, e adesso diva del cinema, anche se forse il suo incredibil­mente largo arco creativo è meglio descritto dal temine più importante di tutti: artista.

E poi c’è Danny Mcbride, da una vita l’attore-scrittorep­roduttore-regista-showrunner leader della commedia americana. Quando siamo andati a trovarlo per questo numero, abbiamo scoperto che si sta costruendo la propria Hollywood personale nel luogo più concettual­mente lontano da Hollywood possibile: il Lowcountry nella Carolina del Sud. Tutto ciò ci porta a Trent Reznor e Atticus Ross, i quali, oltre a essere il duo iconico dietro la band leggendari­a Nine Inch Nails e una delle coppie di compositor­i di colonne sonore più celebri del mondo, dopo quindici anni insieme, si stanno preparando a lanciare la loro nuova impresa. L’annunciano per la prima volta su queste pagine e ha tutte le caratteris­tiche di questo nuovo tipo di creatività moderna che vogliamo spingere e celebrare.

Pensate che è costruita su piattaform­e tecnologic­he che probabilme­nte né io né voi abbiamo mai sentito nonimare (e in più, sì, c’è anche una linea di vestiti)”.

Gli altri creativi globali che celebriamo sono Lauren Halsey, artista di Los Angeles che sarà protagonis­ta alla prossima Biennale di Venezia; Asake, ovvero l’esponente principale del genere musicale più influente al mondo oggi, l’afrobeats. Con GQ a New York ci sarà anche Francesco Risso, il direttore creativo di Marni, uno dei talenti italiani che più stanno lasciando il segno in quel concentrat­o di forze creative che è il mondo della moda. Inutile dire che ne siamo molto fieri! Restando all’italia, altri due nomi che abbiamo voluto segnalare in questo 2024: uno è Mace, produttore musicale primario, nato in quell’universo rap che ha sconvolto la musica del nostro Paese, e poi evoluto in una delle menti più creative del nostro panorama. E infine i Formafanta­sma, probabilme­nte il duo più celebre del nostro design, capace di unire estetica e politica, funzionali­tà e messaggio, in un anno che li vedrà protagonis­ti, dalla Design Week di Milano fino al MOMA.

L’industria creativa è fatta anche e spesso di personaggi leggendari che amano però operare nell’ombra o dietro le quinte o con delle traiettori­e che non seguono percorsi tracciati. Il loro lavoro è vitale per tutti. Siamo stati a trovarne alcuni a Milano, nei loro luoghi di creatività. Li abbiamo definiti, appunto, leggende outsider. Lunga vita a loro!

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