GQ (Italy)

La nuova sfida di MOORER

Il brand che ha fatto della ricerca di materiali esclusivi e di un’eleganza senza tempo la sua filosofia è pronto a diventare ancora più grande

- Testo di PAOLA MONTANARO

«QUEST’ANNO MOORER compie 20 anni», esordisce così Moreno Faccincani, che di MOORER è il fondatore, Ceo e direttore creativo, durante la nostra chiacchier­ata via Zoom. E in questi anni di cose ne sono successe. Originario di Verona, e figlio d’arte, i suoi genitori avevano un laboratori­o di confezioni specializz­ato soprattutt­o in giubbotter­ia, che sarà anche il punto di partenza per il brand, Moreno inizia a disegnare una linea donna per poi spostarsi sull’uomo con un’idea ben precisa in testa: «Fare un prodotto di altissima qualità, rifinito secondo altissimi parametri e completame­nte Made in Italy», racconta con un tipico accento veneto, «volevo fare un prodotto di fascia alta, inserirmi nel mondo del lusso, anche se tutti mi dicevano che non sarebbe stato facile; questa è stata la mia più grande sfida e posso dire di esserci riuscito». Oggi MOORER è un marchio in piena espansione, con una trentina di laboratori – il 70% dei quali in Veneto – che ha deciso di compiere un ulteriore passo avanti, ovvero spostarsi anche sul total look con lo stesso approccio che dal principio ha guidato quello dei capispalla: «Sono appassiona­to di cotoni, denim, mi piace l’idea di portare la mia visione di abbigliame­nto anche sul resto». E di puntare sempre all’eccellenza delle materie prime. «Sto lavorando con materiali esageratam­ente esclusivi e speciali come il cotone Sea Island – considerat­o il più pregiato (e costoso) cotone al mondo, ndr – ma anche con il cotone Giza molto costoso, ultra fine quindi difficile da confeziona­re».

Tra i progetti che appassiona­no maggiormen­te l’imprendito­re, una capsule speciale in arrivo a maggio, e realizzata completame­nte in Sea Island appunto. «Ci lavoro da un anno, ho fatto realizzare dei tessuti apposta con questo filato esclusivo, originario dei Caraibi, che rappresent­a una quantità di produzione minima rispetto al cotone di tutte le varietà prodotte nel mondo, e che incarna un unicum nel panorama mondiale per la sua caratteris­tica fibra lunga», spiega Faccincani. «In genere lo si usa per la produzione di biancheria intima, io l’ho impiegato per una collezione che annovera maglioni, pantaloni, denim, cappellini, giacche, il tutto interpreta­to in maniera molto fresca ed estiva». Perché comunque l’idea del brand è quella di creare dei prodotti che siano senza tempo, in termini di durabilità e di stile. «Non facciamo moda», chiosa Faccincani, «ogni anno facciamo dei capi nuovi, che si aggiungono a quelli già esistenti nelle collezioni passate, non attuiamo una politica di saldi, tengo alto il livello in termini di ricerca dei materiali, e qualità, ripariamo i capi dei clienti all’occorrenza, e questa nostra filosofia ha per noi un valore anche in termini di sostenibil­ità». Per i festeggiam­enti dell’anniversar­io in arrivo Faccincani non ha ancora un piano preciso, se non forse quello di riprendere dall’archivio i capi che vent’anni fa hanno dato il la a tutto, e che secondo la visione MOORER saranno di certo ancora attuali.

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 ?? ?? In basso tre capispalli firmati MOORER per la stagione P/E 2024
In basso tre capispalli firmati MOORER per la stagione P/E 2024
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