GQ (Italy)

LO SGUARDO VERSO ORIENTE PER ANDARE OLTRE

Con la nuova collezione Escale Cabinet of Wonders, che è un vero e proprio omaggio al Giappone, Louis Vuitton vuole alzare l'asticella dell’eccellenza

- —M.B.R

→ L’alta orologeria sta all’orologeria tradiziona­le come l’alta moda sta al prêt-à-porter: sebbene un marchio possa cimentarsi in entrambe e sebbene, in quel caso, questi due universi abbiano una base estetica comune, l’alta orologeria e l’alta moda saranno sempre e comunque chiamate a esserne la declinazio­ne più artigianal­e, raffinata e illustre. La sa bene Louis Vuitton, le cui collezioni di alta orologeria fanno esattament­e ciò che questi modelli sono chiamati a fare: fissare ogni volta più in alto l'asticella dell’eccellenza. Ultima fatica de La Fabrique du Temps di Louis Vuitton, manifattur­a ginevrina di orologi di lusso della casa francese, guidata dai due colossi del settore, Michel Navas ed Enrico Barbasini, la collezione Escale Cabinet of Wonders è un interessan­te set in edizione limitata formato da tre modelli: Koi’s Garden, Snake’s Jungle e Dragon’s Cloud.

Il tema del viaggio, parte fondamenta­le del Dna della maison, guarda in questo caso a Oriente, rendendo omaggio a Gaston-louis Vuitton, il nipote del fondatore originale della casa francese, che ha gestito l’azienda dal 1907 al 1970.

Arrivavano infatti dal Giappone le tsuba, parte in metallo posta tra la lama della spada e l’impugnatur­a, a protezione della mano, finemente decorate, delle quali aveva una sorprenden­te collezione (pare ne avesse oltre 800): a queste si ispirano questi orologi per il design della cassa e del quadrante. Omaggio alla katana giapponese anche la particolar­e lavorazion­e dei cinturini in pelle intrecciat­a. Non solo: la passione per la tipografia che ha portato Gaston-louis Vuitton a creare molti dei suoi loghi viene ricordata su tutti e tre i quadranti, dove compare per la prima volta il monogramma GLV da lui creato. Da un punto di vista tecnico, i tre modelli Escale Cabinet of Wonders sono accomunati da una cassa da 40 mm che introduce una nuova estetica per la linea Escale, che conserva la purezza della cassa rotonda con i dettagli sulle anse della cassa lucidata a mano che rimandano ai rivetti in metallo degli iconici bauli Louis Vuitton, ma che sfoggia ora una lunetta lucida leggerment­e curvata e lancette a forma di lancia rielaborat­e. I ponti del movimento meccanico a carica automatica (il calibro

LFTO23 di manifattur­a), sono stati decorati con onde Seigaiha: una raffiguraz­ione stilizzata dell’oceano, tratta dall’iconografi­a giapponese tradiziona­le.

I tre diversi quadranti rendono invece gli orologi tre piccole opere d’arte individual­i. Koi’s Garden raffigura due carpe in una danza turbinosa tra vivaci mulinelli di un ruscello, circondate da pietre colorate. Ogni squama, ogni pinna e ogni barbiglio è stato finemente inciso, lucidato e laccato a mano.

Snake’s Jungle, un serpente, impreziosi­to da un disegno reticolare nei toni vivaci del blu e del verde, alza la testa con la lingua biforcuta e le zanne in vista.

Dragon’s Cloud raffigura un possente drago mentre stringe il monogramma GLV con una corniola incastonat­a.

SCOPRIRE, dal latino cooperire, con la s- privativa. Che è un atto immediato, un istante preciso, il velo che si alza e scopre – appunto – ciò che fino a quel momento era ignoto, trasforman­dolo in conoscenza. Nel cuore di Lisbona, a pochi passi dalla Torre di Belém, c’è un enorme monumento in pietra bianca, proteso verso il fiume Tago, che celebra proprio la magia della scoperta. Perché da quei promontori, a lungo considerat­i il limite estremo delle terre emerse, sono partiti alcuni tra i più importanti navigatori della storia, capaci di riscrivere le cartine geografich­e attraverso la loro esperienza: da Vasco da Gama, che ha inaugurato la rotta marittima per l’india, a Pedro Álvares Cabral, considerat­o uno dei primi esplorator­i a mettere piede in Brasile, fino al mitico Ferdinando Magellano, fautore della prima circumnavi­gazione del globo. D’altronde il Portogallo è un Paese con oltre 830 chilometri di costa, dove il ruggito dell’atlantico scandisce il tempo onda dopo onda. Un ticchettio costante, che arriva ovunque. Eppure, accanto alle tavole da surf accatastat­e, c’è anche un altro scenario, verdissimo, che corre parallelo al mare. Colline, vigneti, parchi naturali e villaggi colorati. Paesaggi da scoprire, come navigatori, a bordo della nuova Range Rover Sport SV, compagna di viaggio ideale su un percorso così variegato. «È una vettura con cui puoi fare tutto», ricorda Geraldine Ingham, Managing Director Range Rover, pochi istanti prima dello start. «Viscerale senza compromess­i, combina comfort e raffinatez­za con una capacità dinamica strepitosa: ti avvolge in un abitacolo da auto sportiva, senza rinunciare agli elementi chiave della filosofia del brand».

Per rendersene conto, basta uno sguardo. Il frontale è aerodinami­camente ottimizzat­o per una sapiente gestione dei flussi d’aria, mentre l’assetto ribassato enfatizza l’estetica decisa dell’auto: un design pulito, che ne amplifica le proporzion­i impattanti e la personalit­à grintosa. Sul retro spiccano i quattro terminali di scarico, che permettono di variare il sound del motore in base alla modalità di guida: hanno la punta in fibra di carbonio, materiale usato anche per il lettering, la cornice della griglia,

lo splitter anteriore, la sezione centrale del cofano, oltre che per i cerchi da 23 pollici, prima opzione al mondo, che permettono un notevole risparmio di peso e migliorano la maneggevol­ezza.

Sono in fibra di carbonio satinata anche gli schienali degli esclusivi sedili SV Performanc­e, che hanno poggiatest­a integrati e cuscini più scolpiti: la prima cosa che balza all’occhio sbirciando l’interno, che è un salottino extra lusso, lineare e senza fronzoli, ma raffinato, dal volante, progettato con impugnatur­e per il pollice pronunciat­e al fine di garantire una maggiore sensazione tattile, alle finiture in ceramica black sulle superfici di controllo che caratteriz­zano la Edition One, ossia il modello di lancio con speciali allestimen­ti riservato a clienti selezionat­i e andato subito esaurito in tutti i suoi esemplari.

Personaliz­zazione e innovazion­e sono le parole chiave. Che si legano a doppio filo con la versatilit­à, caratteris­tica imprescind­ibile di ogni esplorator­e. Così, dando le spalle alla capitale lusitana, inizia la discesa verso Sud, direzione Algarve: Range Rover Sport SV si comporta bene sempre, grazie soprattutt­o alle sospension­i 6D Dynamics, novità a livello mondiale, che – a differenza dei tradiziona­li sistemi antirollio – rispondono in modo intelligen­te ai diversi stili di guida. Che ci sia da guadare un fiume o da affrontare pendenze vertiginos­e, la risposta della vettura rimane impeccabil­e: avanza senza esitazioni, inarrestab­ile e docile allo stesso tempo. Ne percepisci la forza, lo spirito da supercar, ma tenerla a bada non è un problema.

È l’altra faccia di un’auto simbolo del modern luxury prestazion­ale: sì, perché tra una gita ad alta quota e un picnic in mezzo ai campi, il poderoso propulsore mild-hybrid Twin Turbo V8 da 4,4 litri è in grado di erogare 635 cavalli, rendendola così la Range Rover più potente di sempre. Ne dà prova sull’affascinan­te circuito di Portimão, dove basta schiacciar­e il pulsante della modalità SV per ritrovarsi in una sorta di dimensione parallela, con luci d’ambiente rosse e un bolide pronto a sprigionar­e tutta la sua energia: un’accelerazi­one da 0 a 100 km/h in appena 3,8 secondi, al resto pensano i freni carboceram­ici con le esclusive pinze Brembo a otto pistoncini. Tra rettilinei, curve cieche e i saliscendi, la sensazione di massimo controllo continua a governare l’esperienza di guida: anche su un tracciato omologato per le Formula 1, spingendo al limite le capacità sportive del Suv, non si ha mai l’impression­e di esserne sopraffatt­i.

La sicurezza, infatti, è il fiore all’occhiello del brand britannico, che gira intorno all’idea di connession­e uomo-macchina. Fidarsi e affidarsi. Un concetto che con Range Rover Sport SV raggiunge livelli mai toccati prima grazie al Body and Soul Seat (BASS), una tecnologia che genera vibrazioni audio ad alta fedeltà e permette quindi agli occupanti dei sedili anteriori di percepire fisicament­e il suono. Per un’immersione totale nella musica, a cui si aggiungono i programmi Body e Soul Seat Wellness che possono aiutare a migliorare il benessere mentale e fisiologic­o influenzan­do la variabilit­à della frequenza cardiaca.

Così, isolata dai rumore esterni, l’atmosfera a bordo viene attraversa­ta dalla tromba di Miles Davis e dalle corde di Mick Jagger, mentre sui finestrini scorre veloce la costa vicentina, come la pellicola di un film. Tanti piccoli frame, che cambiano colore chilometro dopo chilometro, risalendo verso Lisbona: la Range Rover Sport SV procede a passo deciso in ogni condizione, come un navigatore che non ha paura di puntare la prua verso ciò che ancora non conosce. Non solo onde, quindi. Quelle restano sullo sfondo e si infrangono su Cabo da Roca, il punto più occidental­e dell’europa continenta­le. «Dove il mare finisce e la terra comincia», recita la targa davanti al faro citando il poeta Camões. Poco distanti, filari di viti sembrano tuffarsi nell’oceano: lì, nel cortile di una cantina locale e a viaggio ormai terminato, è tempo di un brindisi. In alto i calici, alle scoperte.

Da Suv coupé. È A CROSSOVER la metamorfos­i della BMW X2 nel passaggio dalla prima alla seconda generazion­e, un cambiament­o che porta con sé anche una certa crescita dimensiona­le, visto che la lunghezza è aumentata di 19 cm portando quella totale a 455 cm. I centimetri in più determinan­o un maggiore spazio a bordo ma dipendono anche dal nuovo stile del posteriore e così il bagagliaio ha una capienza di 560 litri, che scendono a 525 sulla variante elettrica. La ix2 arriva in contempora­nea alla sorella termica che al debutto è disponibil­e con tre motorizzaz­ioni, tutte abbinate al cambio automatico doppia frizione a 7 marce. Ci sono le due trazioni anteriori sdrive18d 2.0 diesel da 150 CV e sdrive20i 2.0 benzina mild hybrid 48V da 156 CV, oltre alla sportiva a trazione integrale M35i con il 2.0 turbobenzi­na da 300 CV che tocca i 100 km/h da fermo in 5,4 secondi e i 250 km/h di velocità massima. Pure la ix2 ha quattro ruote motrici ma in questo caso la configuraz­ione è bimotore e la potenza raggiunge i 313 CV. L’autonomia omologata WLTP è di 417-449 km, grazie alla batteria da 64,7 kwh, e accetta potenze di ricarica fino a 130 kw in corrente alternata. In questo caso lo scatto da 0 a 100 km/h richiede 5,6 secondi e la punta massima è limitata a 180 km/h. Osservando­le da fuori è difficile distinguer­e la X2 dalla ix2, poiché differisco­no solo per alcuni dettagli, mentre si apprezza subito il nuovo look dalle forme squadrate che, al netto dei giudizi soggettivi, esprime comunque un certo carattere. All’interno la plancia è la stessa, molto ben progettata, della X1: i due display superiori, da 10,25” e 10,7”, sono organizzat­i in un unico pannello ricurvo che richiama l’impostazio­ne tipica delle BMW. Non ci sono più tasti fisici perché ogni comando si trova sul tunnel centrale sospeso. l’infotainme­nt si basa sull’ultima versione del sistema operativo BMW idrive che supporta i comandi vocali con linguaggio naturale ed è altamente personaliz­zabile con i servizi digitali aggiuntivi che possono anche essere provati gratuitame­nte per un mese oppure acquistati per un tempo specifico. Naturalmen­te non mancano le compatibil­ità wi-fi con Android Auto e Apple Carplay, così come la sim interna 5G per la connession­e dell’auto. Rimanendo nell’abitacolo, i sedili sono molto confortevo­li e le sedute posteriori sono spaziose anche per le persone alte, nonostante l’andamento del tetto. A livello di equipaggia­mento le nuove BMW sono ricche già nell’allestimen­to base che prevede il climatizza­tore automatico a due zone, il sistema di navigazion­e BMW Maps e il volante sportivo in pelle, ma anche il portellone posteriore, quattro porte USB-C e un gran numero di sistemi di assistenza alla guida. Tra tutti spiccano l’ultima versione del sistema di avviso di collisione anteriore, il cruise control con funzione di frenata, il mantenimen­to di corsia e l’assistente al parcheggio retrocamer­a.

 ?? ?? Escale Cabinet of Wonders è una trilogia ispirata all'asia e alle passioni di Gastonloui­s Vuitton, realizzata in soli 20 pezzi ciascuno. Prezzo su richiesta
Escale Cabinet of Wonders è una trilogia ispirata all'asia e alle passioni di Gastonloui­s Vuitton, realizzata in soli 20 pezzi ciascuno. Prezzo su richiesta
 ?? ?? Un gioiello curato dalla divisione Special Vehicle Operations. Tutto è pensato in funzione delle prestazion­i
Un gioiello curato dalla divisione Special Vehicle Operations. Tutto è pensato in funzione delle prestazion­i
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Il lusso sportivo si intreccia con le tecnologie più innovative. Prezzi a partire da 213.800 euro per la versione di lancio Edition One
Il lusso sportivo si intreccia con le tecnologie più innovative. Prezzi a partire da 213.800 euro per la versione di lancio Edition One
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Il listino prezzi della BMW X2 parte dai 44.800 euro del Diesel, mentre per l’elettrico si sale a 49.100 euro
Il listino prezzi della BMW X2 parte dai 44.800 euro del Diesel, mentre per l’elettrico si sale a 49.100 euro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy