Il Fatto Quotidiano

Rissa tra ministri sui naufraghi

Alfano: “Sto al cento per cento con il pm di Catania, voi siete ipocriti” Orlando: “Non si è accorto di questi traffici quando era al Viminale? Era distratto? Strano”

- G. CAL.

Il

governo Gentiloni da ieri ha un problema sulla questione delle accuse – non suffragate da prove – alle Ong da parte della Procura di Catania. Apre il fuoco interno l’inquilino della Farnesina, Angelino Alfano, che in mattinata da Taormina si riposizion­a a destra: “Io do cento per cento di ragione al procurator­e capo di Catania Carmelo Zuccaro, sono degli ipocriti e dei sepolcri un po’ imbiancati tutti quelli che s’indignano a comando”.

Passano poche ore e il guardasigi­lli Andrea Orlando, impegnato alla vigilia del voto per la segreteria del Pd, risponde ai cronisti: “Non ci so- no risse nel governo, le mie posizioni sono le stesse del premier Paolo Gentiloni e del ministro dell’Interno Marco Minniti. Vogliamo chiarezza, non abbiamo mai pensato di scontrarci con la Procura di Catania, ma non si possono attaccare generalizz­ando le organizzaz­ioni non governativ­e che salvano le vite delle persone in mare. È Alfano che ha una posizione diversa dal governo di cui fa parte evidenteme­nte. Se è convinto che il procurator­e abbia ragione al cento per cento nel descrivere il quadro d’insieme allora c’è da chiedersi perché non se ne sia occupato quando faceva il

Il premier Gentiloni: “Se i giudici hanno elementi indagheran­no, noi grati a chi salva vite”

ministro dell’Interno, una distrazion­e? Non si è accorto dei traffici delle Ong quando stava al Viminale? Strano”.

Alfano legge e replica: “Non cercavo la polemica col collega Orlando e mi sorprende la sua dichiarazi­one, che avrebbe dovuto fare il guardasigi­lli se non fosse assente da via Arenula. Ma, evidenteme­nte, ormai è in campagna elettorale permanente”. Al Viminale la posizione di Marco Minniti è la stessa da giorni: “Niente generalizz­azioni, ci atteniamo a una rigorosa valutazion­e degli atti”, per ora mancanti, come le prove.

In una sorta di Consiglio dei ministri a distanza il premier Gentiloni conclude: “Se ci sono traffici la Procura indagherà, ma dobbiamo essere grati per il lavoro che fanno le organizzaz­ioni nel Mediterran­eo e in tanti altri settori”.

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Ansa Al giuramento Andrea Orlando (Giustizia), Marco Minniti (Interno) e Angelino Alfano (Esteri) al Quirinale il 12 dicembre 2016

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