Il Fatto Quotidiano

Emiliano si appella a chiunque: insegnanti, 5 Stelle, anti-renziani...

“Andate alle urne,non è detto che vinca lui”

- FQ

Un appello alla sinistra del Pd, quella ancora rossa e incazzata, categoria per categoria. Radunatisi in Puglia, ovvero nel loro fortino, Michele Emiliano e i suoi chiedono aiuto e voti per non venire travolti nelle primarie di oggi. Il pronostico dice e diceva fortissima­mente Renzi, e lo stesso Emiliano nell’evento di chiusura a Polignano a Mare, vicino alla sua Bari, non può che ammetterlo: “Non so se riusciremo a vincere adesso, ma so che non smetteremo mai di combattere”.

E di seguito, la chiamata alle armi, settore per settore: “Vogliamo portare il Pd dove deve essere: dalla parte dei lavoratori, dei più deboli, degli insegnanti, e soprattutt­o dalla parte delle giovani generazion­i”. È il filo ovviamente rosso dell’ultima giornata di campagna elettorale per le primarie. E lo conferma il deputato Francesco Boccia, parlando a Bisceglie: “Il Partito democratic­o guidato da Renzi ha avuto la capacità di mettersi contro tutto il mondo degli insegnanti per mancanza di ascolto. Gli insegnanti delusi e ancora arrabbiati con il Pd possono trovare nella mozione Emiliano le risposte che non hanno mai avuto dalla segreteria Renzi. Il partito e la scuola, potranno salvarsi solo se da queste primarie emergerà una leadership collettiva”.

Sillabe che insistono su una vecchia ferita, quella della riforma della scuola, che al rottamator­e è già costata valanghe di voti, e che è infatti un totem di Emiliano, da molto prima della campagna per il congresso. E comunque, il ritornello del governator­e pugliese sempre quello rimane: accorrete alle urne, perché l’astensione favorisce il favorito, cioè Renzi. E allora, Emiliano lo ripete: “Non è detto che Renzi vinca, perché se qualche centinaia di migliaia di persone in più del previsto vanno a votare, i sondaggi sono carta straccia”. Insomma, non si sa mai. E comunque, “io dal Pd non me ne andrò e continuerò a combattere: non lo lascerò a chi vuole strumental­izzarlo al dominio di un uomo solo”.

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