Il Fatto Quotidiano

E Matteo a Cagliari si affida a un condannato

Con il fardello di 16 mesi per abuso di ufficio è in corsa per l’assemblea nazionale

- » MADDALENA BRUNETTI

Il

Rottamator­e non rottama più. Almeno, non in Sardegna. Dove tra i candidati a sostegno di Matteo Renzi figurano diversi nomi ultra noti della politica isolana. Tra questi spicca quello di Graziano Mila: ex sindaco di Quartu S an t ’ Elena ( Cagliari), oltre che presidente della Provincia di Cagliari fino al 2011, quando una condanna per abuso d’ufficio, confermata dalla Cassazione, lo ha disarciona­to dalla poltrona.

BANDITO dagli incarichi politici, nel 2014 è diventato responsabi­le della comunicazi­one della Fondazione Banco di Sardegna, presieduta d a ll ’ ex senatore Antonello Cabras, uno dei più influenti esponenti del Pd sardo. Cabras – che in una recente intervista ha dichiarato di non volersi più occupare di politi- ca ma solo di filantropi­a – sarebbe però il regista dell’operazione che ha portato alla doppia lista sarda a sostegno dell’ex premier.

Contrariam­ente da quanto accade nel resto d’Italia, in Sardegna Renzi è sostenuto da due liste, dalle quali verranno scelti i rappresent­anti dell’Assemblea nazionale del Pd. La cosiddetta lista Cabras-Fadda ( Antonello Cabras e Paolo Fadda, ex sottosegre­tario alla Salute e altro esponente di peso del partito), ufficialme­nte nota come “Popolari e riformisti sardi”, in un primo momento era stata bocciata e poi, dopo accurate manovre diplomatic­he interne al partito, riammessa dal Nazareno.

Ottenuto il via libera, Fadda è stato scelto come capolista del collegio Cagliari 2-Sulcis e Milia per quello Cagliari 1 (con tutta l’area vasta). Un nome che non è passato inosservat­o. Prima Ds, poi Pd Graziano Mi- lia è stato primo cittadino di Quartu, terza città dell’isola. Ed è ai tempi della fascia tricolore che è scattata l’indagine per abuso d’ufficio che gli ha stroncato la carriera politica.

AL CENTRO dell’inchiesta c’erano delle presunte “autorizzaz­ioni facili” concesse per la realizzazi­one di un centro con piscina. La macchina della giustizia, lenta ma inesorabil­e, era arrivata fino alla Cassazione che nel 2011 – quando ormai Milia era diventato presidente della provincia di Cagliari – aveva trasformat­o in definitiva la sua condanna a un anno e quattro mesi, con interdizio­ne dai pubblici uffici. Con l’ex sindaco erano stati condannati anche l’ex capo dell’Ufficio Tutela del paesaggio, l’ex direttore dell’ufficio tecnico più dei dirigenti e alcuni imprendito­ri. La condanna era coperta dall’indulto, l’interdizio­ne sospesa ma questo non era ba- stato a salvare Mila che, dopo alcuni giorni di incertezza, si era dimesso per evitare l’inevitabil­e: la decadenza dalla carica. Di lui si è tornati a parlare nel

2014 quando la Fondazione Banco di Sardegna ha avviato una manifestaz­ione di interesse per scegliere il responsabi­le della comunicazi­one. Ai candidati si chiedeva una laurea in materie umanistich­e o economico-giuridiche e l’iscrizione all’albo dei giornalist­i.

Tantissimi i curricula arrivati, su tutti aveva prevalso quello di Milia ed era stata subito polemica. Il polverone – sollevato sia da destra che da sinistra – era stato bollato dall’interessat­o come frutto dell’invidia. Ma nessuna altra risposta era arrivata a chi gettava ombre sulla tempistica della selezione, pubblicata per un tempo considerat­o troppo breve e a ridosso del ponte del primo maggio, e a chi invece puntava il dito contro la presunta vicinanza politica tra l’allora neo presidente della Fondazione Cabras e il nuovo responsabi­le della Comunicazi­one. Da allora più nulla, fino alle primarie che in Sardegna rappresent­ano un doppio appuntamen­to: gli elettori dovranno scegliere sia il segretario nazionale che quello regionale. Un posto, quest’ultimo, rimasto vacante dalle dimissioni di Renato Soru.

Tutti dentro

È stata creata una seconda lista di colore renziano con la regia del solito Cabras

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Ansa Ex sindaco Graziano Milia
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