Il Fatto Quotidiano

I nazi di La Spezia: contro Resistenza, Caritas e Pd

Fermati in sei. Il capo dei vigili: “Giravano per la provincia di notte probabilme­nte in cerca di cittadini extracomun­itari da aggredire”

- A. GIAMB.

“Si va a caccia di negri e antifa”. Non solo. “È giunto il momento delle spedizioni punitive in questa città”, sostiene uno, mentre un altro si spinge a dire che “bisogna costruire il terreno per un colpo di stato”. Questo scrivevano in una chat su Whatsapp gli aderenti al gruppo neonazista “Autonomi Ns La Spezia”. Sei componenti, le cui case sono state perquisite ieri all’alba, sono indagati per associazio­ne a delinquere finalizzat­a all’incitament­o alla discrimina­zione e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali e alcuni di loro sono anche accusati di danneggiam­ento e incendio. Inoltre tre di loro devono sottostare all’obbligo di dimora e al divieto di allontanam­ento dalla loro abitazione nelle ore notturne, misure cautelari stabilite dal gip del Tribunale di La Spezia.

È UN PRIMO ESITOdell’inchiesta “Aurora” condotta dai carabinier­i del comando provincial­e della Spezia coordinati dalla procura cittadina, un’inchiesta che ha permesso di rivelare alcune attività di questi naziskin: ronde alla ricerca di stranieri e atti vandalici contro le targhe e i monumenti alla Resistenza, le sedi del Pd e i raccoglito­ri di indumenti usati per la Caritas, secondo i militanti colpevole di non aiutare più gli italiani per dedicarsi al sostegno degli immigrati. Forse, sospettano i militari, ci sono state anche delle aggression­i contro i cittadini extracomun­itari, violenze mai denunciate.

“Tra le varie procedure operative realizzate dal gruppo c’erano anche le cosiddette ronde anti clandestin­i: nella notte giravano per la provincia probabilme­nte alla ricerca di cittadini extracomun­itari da aggredire – ha spiegato il comandante provincial­e Gianluca Valerio –. Con le caratteris­tiche dell’incitament­o all’odio razziale hanno realizzato una serie di attentati incendiari, imbrattame­nti e danneggiam­enti che realizzati disgiuntam­ente non davano una chiave di lettura unica, come invece le indagini hanno consentito di appurare”.

L’INCHIESTA è partita proprio da uno di questi episodi. Nel maggio 2016 qualcuno disegnò con uno spray nero delle svastiche fuori dalla sede del Partito democratic­o di Ceparana. Altri segni contro lo Stato e contro le forze dell’ordine e- rano comparsi in quel periodo in quella zona. I carabinier­i sospettano subito di due ventenni dei paraggi, noti come militanti dell’ultradestr­a. L’intuizione è corretta: perquisend­o le case dei due i militari hanno ritrovato manifesti di Benito Mussolini, adesivi con croci celtiche e uncinate, stencil per la realizzazi­one di immagini, ma anche coltelli a serramanic­o e materiale sull’estrema destra. Tutto il materiale venne sequestrat­o assieme a i computer e alcuni hard disk, mentre i due naziskin sono stati denunciati per la violazione della legge Mancino.

GLI APPROFONDI­MENTI, coordinati dal procurator­e capo Antonio Patrono, hanno permesso di scoprire l’esistenza di gruppo clandestin­o chiamato “Autonomi Ns La Spezia”, composto da naziskin (da cui la sigla Ns) slegati da organizzaz­ioni più grandi e note. A gennaio, inoltre, i carabinier­i di Ceparana hanno anche trovato il covo del gruppo in una roulotte abbandonat­a in un bosco a Follo, località da cui provengono i primi due giovani sospettati. Lì, dentro quel caravan abbandonat­o, sono stati trovate le istruzioni per fabbricare rudimental­i ordigni esplosivi. Le perquisizi­oni di ieri, invece, hanno fatto scoprire munizioni, una balestra, materiale di Casapound e bandiere del Terzo Reich.

Il covo in roulotte

In un caravan abbandonat­o trovate le istruzioni per fabbricare ordigni

 ?? Ansa ?? Sotto sequestro Il materiale trovato ai sei fermati
Ansa Sotto sequestro Il materiale trovato ai sei fermati

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