Il Fatto Quotidiano

Montessori è “cool” ma la sua scienza è rimasta sulla carta

- » ELISABETTA AMBROSI

Su quel testo aveva lavorato a più riprese Maria Montessori, senza riuscire però a concluderl­o. Così la trilogia che includeva Psicogeome­tria e Psicoaritm­etica ( usciti in Spagna nel 1934) era rimasta fino a oggi tronca del terzo volume, Psicogramm­atica. Volume che finalmente esce in Italia, per la prima volta in assoluto nel mondo, grazie al lavoro di Clara Tornar, ordinaria e direttrice del Centro di Studi Montessori­ani dell’Università di Roma Tre, e di Grazia Honegger Fresco, allieva di Maria Montessori e direttrice per oltre vent’anni della Scuola Montessori di Castellanz­a.

GIÀ IL TITOLO racconta di una rivoluzion­e nel modo di pensare la grammatica: non tanto arida disciplina d’i ns eg namento, ma vero strumento di sviluppo psichico del bambino. “Montessori era convinta – spiegano le curatrici – che il bambino possedesse già una sua grammatica implicita acquisita parlando, e che pertanto l’insegnante dovesse solo aiutarlo a scoprire gli elementi funzionali del linguaggio attraverso l’azione e il movimento, la vista e il tatto”. E infatti il libro contiene ben 98 figure che ricordano l’importanza di ricorrere sempre alla raffiguraz­ione grafica per descrivere le varie sfumature del linguaggio. “Nel libro ciascuna parte del discorso – nome, verbo, etc – viene legata a un simbolo e a un colore, e i bam- bini lavorano associando materialme­nte le varie parti all’interno di una frase che può essere modificata spostando i vari elementi, in modo da scoprire la grammatica implicita nel loro linguaggio”.

La pubblicazi­one dell’inedito rilancia non solo il pensiero di Montessori, ma anche la questione delle sue scuole, ambitissim­e dai genitori italiani (che si raccolgono in affollati gruppi Facebook, come “Papà e mamme montessori­ani”), ma soprattutt­o dai genitori di tutto il mondo, visto che all’estero ci sono ben 23.000 scuole contro le scarse 150 nostre. Ovunque Montessori è cool, tanto che non si contano le celebritie­s che hanno iscritto i figli in istituti di questo tipo: ad esempio William e Kate, una scelta che ha provocato u n’impennata di domande nella scuola del principe George o simili. Certo, nomi famosi sono usciti da queste scuole, tra i tanti ad esempio i fondatori Google, Larry Page e Sergei Brin, l’ideatore di Amazon Jeff Bezos, il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales.

EPPURE, cosa vuol dire, specie in Italia, “m o nt e s s o r i an o ”? “Parliamoci chiaro – spiega il pedagogist­a Benedetto Vertecchi – da noi il problema è che la teoria montessori­ana non è stata mai trattata come ciò che era, ossia una teoria

Il pedagogist­a Benedetto Vertecchi: “Il punto non è avere la scuola che compri i gessetti o il diapason. Il punto sarebbe comprender­e che la teoria si evolve”

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