Il Fatto Quotidiano

Storie di corna Matteo Renzi e i giornali (e Umberto Eco)

- » MARCO PALOMBI

Igiornali - ha scritto Umberto Eco – a volte sono solo il “bollettino di un gruppo di potere che fa un discorso ad altri gruppi di potere (...) sopra la testa del pubblico”. Ecco, “i bollettini” da un po’ di giorni hanno cambiato linea: l’e stablishme­nt, dopo esserselo spupazzato per tre anni, non vuole più Matteo Renzi. I segnali si moltiplica­no. Il prof. Giulio Napolitano, non casualment­e omonimo, sul CorSera se la prende coi troppi poteri concessi a Cantone, santino renziano dell’Anac; il suo maestro Sabino Cassese addirit- tura con le primarie Pd, che creano un leader (peraltro “mai eletto in competizio­ni nazionali”, tiè) ma indebolisc­ono il partito. Il conservato­re Frankfurte­r Allgemeine Zeitung dedica un editoriale al nostro per scrivere che Renzi è poco europeista e parla pure come i 5Stelle (lo dice pure Napolitano senior). Delizioso, infine, il pizzino di ieri su Repubblica( il “bollettino” su cui scriveva Eco): l’inflazione è ripartita, tra un po’Berlino imporrà a Draghi di chiudere il Qe e ripartirà lo spread; bisogna fare le riforme subito o farsele fare dalla Troika invece di perdere tempo con Alitalia o l’Irpef. Conclusion­e: “Per Padoan è giunta l’ora di spiegare (a Renzi, ndr), pubblicame­nte e non solo in privato, cosa vuol dire ignorare non solo i manuali di economia, ma anche il buon senso” (occhio Pier Carlo, neanche Zu Binnu ai tempi d’oro). Per carità, il codardo oltraggio è regola in queste cose, ma lasciateci rivolgere un appello ai “bollettini”: fermatevi, per favore, o ci farete diventare simpatico pure Renzi. E poi chi glielo dice a Travaglio?

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