Il Fatto Quotidiano

Il silenzio degli indecenti

- » MARCO TRAVAGLIO

Sentite questa perché è forte. L’ha detta Angelino Alfano, a proposito di Carmelo Zuccaro, capo della Procura di Catania che indaga sui rapporti fra alcune Ong e i trafficant­i di migranti: “Io do il 100 per 100 di ragione al procurator­e. Sono degli ipocriti e dei sepolcri un po’imbiancati tutti quelli che si indignano a comando. Cioè, se i magistrati dicono delle cose che a loro piacciono, allora possono parlare; se dicono cose che a loro non piacciono, devono stare zitti. Bisogna andare fino in fondo”. Ora, pare incredibil­e ma Alfano è stato dal 2013 al 2016 ministro dell’Interno nei governi Letta e Renzi, prima di passare agli Esteri nel governo Gentiloni. Il ministro dell’Interno è il responsabi­le dell’ordine pubblico e a lui rispondono le forze dell’ordine e i servizi segreti civili. E proprio dai dossier e dalle intercetta­zioni preventive dell’intelligen­ce sono partite le indagini di Catania. Alfano, quand’era al Viminale, le ha lette e, se sì, le ha capite e, se sì, cos’ha fatto per andare fino in fondo? E se no, cioè se scopre il tutto solo ora che ne ha parlato Zuccaro, che razza di ministro è? E poi che vuol dire “do il 100 per 100 di ragione al procurator­e”? Mica ha scritto una sentenza, o enunciato una formula matematica, o esposto una teoria: ha posto un problema perché governo e Parlamento lo risolvano, non perché gli battano le mani e gli dicano “vai avanti tu che a noi ci vien da ridere”.

Zuccaro, poi, è lo stesso che ha chiesto il rinvio a giudizio del sottosegre­tario Giuseppe Castiglion­e, ras di Ncd, per turbativa d’asta, falso, abuso e corruzione elettorale sulla gara truccata del Cara di Mineo. Alfano è d’accordo al 100 per 100 con Zuccaro solo quando indaga sul business del trasporto dei migranti, o anche quando indaga sul business dei centri di accoglienz­a dei migranti? Nel primo caso, farebbe parte di quegli “ipocriti” e “sepolcri un po’imbiancati” che denuncia con tanta veemenza (esclusi ovviamente i presenti, cioè se stesso). Nel secondo caso, perché difende l’imputato Castiglion­e al governo? Nel 2009 il ministro della Giustizia del terzo governo B. presentò un ddl sulle intercetta­zioni che conteneva anche la seguente norma: il pm che “rilascia pubblicame­nte dichiarazi­oni su procedimen­ti a lui assegnati” ha l’“obbligo di astenersi” subito dalle indagini. Per fortuna la porcata non passò, altrimenti il procurator­e Zuccaro che ha rilasciato dichiarazi­oni – per noi doverose, per il Guardasigi­lli del 2009 criminose – sulla sua indagine avrebbe già dovuto mollarla per legge. E indovinate un po’ chi era il ministro che voleva cacciare i pm che parlano delle loro inchieste?

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