Mediaset, truffa Juventus-Barcellona vista “in esclusiva”
La storia ha dimostrato che le crociate costano molto e rendono poco. Però oggi, di fronte alla prepotenza delle grandi società, non resta molto d’altro. Per questo ho parlato di overbooking lunedì 24; e per questo oggi parlo di Mediaset e di calcio.
Nel 2014 Mediaset annuncia di aver comprato i diritti di trasmissione in esclusiva delle partite di Champions League fino al 2018: “Gli appassionati di calcio troveranno in esclusiva solo su Mediaset Premium tutte le partite di Champions League”, così TgCom24 (sito di informazione all news di Mediaset) del 10 febbraio 2014. Un business importante, 700 milioni di euro per 3 anni che saranno ripagati da un aumento vertiginoso degli abbonamenti.
IL TRIONFANTE comunicato omette di dire che non proprio “tu t te ” le partite di Champions League saranno trasmesse in esclusiva su Mediaset Premium: una partita per ogni turno ( a scelta di Mediaset) sarà trasmessa in chiaro; e così anche le semifinali e le finali, come previsto nell'accordo UEFA/Mediaset. Comunque 2 milioni di appassionati di calcio non stanno a sottilizzare, che abbiano letto o no (quasi certamente no, gli spot Mediaset e TgCom24 sono più che sufficienti) le 30 pagine di contratto, scritte in piccolo, che riceveranno a casa per la firma: sottoscrivono l’abbonamento, 24 euro al mese.
Arrivano i quarti di finale, Juventus-Barcellona, e Mediaset fiuta l’affare: la partita è trasmessa in chiaro, la vedono 10 milioni di spettatori, i prezzi della pubblicità sono astronomici: 30 secondi di pubblicità in rotazione a 200.000 euro e 15 secondi di superspot a 165.000 euro. La partita di ritorno, Barcellona-Juventus sarà egualmente appetibile ma il contratto sottoscritto con gli abbonati ne impedisce la trasmissione in chiaro: una partita per “turno” (sempre di quarti di finale si tratta) e non di più.
MA “QUOD non mortalia pectora coges, auri sacra fa- mes” (Seneca), a cosa non spingi i petti mortali, miserabile cupidigia dell’ oro? Anche questa partita è trasmessa in chiaro. E quelli che hanno pagato per il privilegio di vedere in esclusiva le partite di Champions League?
Appunto, hanno pagato. Magari qualcuno particolarmente incazzato si avvarrà della facoltà di recesso, ma saranno in pochi: per abbonarsi basta una conversazione telefonica; per recedere ci va una raccomandata con ricevuta di ritorno spedita almeno 30 giorni prima della scadenza dell’ abbonamento, tocca scrivere una lettera e andare alla posta con relativa coda; e c’è da credere che ciò ridurrà alquanto il numero degli incazzati concretamente operativi.
Ma poi, è scritto sul contratto, la disdetta comporta alcune penali: una tantum di costi di disattivazione e restituzione degli eventuali sconti fruiti, 10 euro per ogni mese precedente: a conti fatti conviene tenersi l’abbonamento. Insomma, cornuti e mazziati. E, dal punto di vista giuridico? Truffa, inadempimento contrattuale?
Penalmente la cosa è complicata. Quando Media- set ha proposto l'abbonamento aveva già progettato di trasmettere in chiaro le partite più importanti, anche quelle che contrattualmente non avrebbe dovuto trasmettere? E quelli che lo sottoscrissero l’avrebbero fatto anche se lo avessero saputo? Se la risposta alla prima domanda fosse “sì” e alla seconda “no”", si tratterebbe di truffa. Difficile da provare.
CIVILMENTE è fattibile. Gli abbonati hanno diritto alla restituzione di quella quota di abbonamento relativa alla trasmissione in chiaro di Barcellona- Juventus: hanno pagato per un’ esclusiva che non hanno ricevuto, Mediaset è stata inadempiente. E nulla rileva che hanno comunque potuto vedere quella partita: credevano di poterla vedere solo pagando e non sapevano che sarebbe stata trassmessa in chiaro.
Non sarà una gran somma ma richiederla può innescare una crociata: se molti si assoceranno in una class action e citeranno Mediaset in giudizio, c’è da scommettere che furbate del genere Mediaset non ne farà più.