Arrestato sindaco dem: gare truccate su mense e tombe
Terni, ai domiciliari Di Girolamo e un assessore. L’accusa: “Appalti truccati”
Un sistema per assegnare i lavori pubblici in barba alla concorrenza. Bandi di gara e lettere di invito a contrarre “cuciti addosso alle cooperative sociali” che hanno ottenuto “un monopolio perfetto nel settore degli appalti di servizi”.
Con queste parole il procuratore capo di Terni, Alberto Liguori, descrive il sistema politico-affaristico di cui accusa il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Buccari (Pd), da ieri ai domiciliari. Sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta “Spada”. Un altro colpo alla giunta cittadina, già da tempo in balìa dei procedimenti giudiziari, che nei mesi scorsi ha perso due esponenti: adesso il comando è andato al vicesindaco Francesca Malafoglia. Nell’inchiesta – che nasce da una denuncia di due anni fa di un ex assessore – sono coinvolti anche altri assessori sia dell’attuale giunta che in quella passata. In entrambe il sindaco era Di Girolamo.
IL 17 NOVEMBRE gli uffici comunali erano stati perquisiti: nel decreto di perquisizione c’era un elenco di 16 indagati tra dirigenti e funzionari comunali, rappresentanti delle cooperative assegnatarie dei lavori e due assessori della giunta comunale, lo stesso Bucari e l’assessore al Bilancio Vittorio Piacenti d’Ubaldi.
Il nome di Di Girolamo non emergeva da questo docu- mento, ma compariva in altri atti dell’inchiesta. Il 12 gennaio, poi, al sindaco è stata notificata la richiesta di proroga delle indagini del pm Raffaele Iannella: “Ora so di essere indagato dal 20 marzo 2016 – aveva dichiarato in una nota –. Colgo l’occasione per espri- mere tutta la mia serenità e la mia estraneità a quanto viene ipotizzato”.
Ieri è arrivata la misura cautelare: il gip Federico Bona Galvagno ravvisa il pericolo di reiterazione del reato, vista la presenza di alcuni appalti comunali in corso e non solo. De Girolamo è coinvolto in un altro procedimento per turbativa d’asta, quello per un appalto dello smaltimento del percolato. In questo caso lui e altri 19 indagati sono accusati di aver assegnato per anni questo lavoro frazionandolo in più lotti dagli importi sotto la soglia necessaria per bandire una gara pubblica, così da poter affidare direttamente a un’azienda.
Il sistema del frazionamento, per i pm, sarebbe stato utilizzato anche per le gare del verde pubblico, dei servizi cimiteriali e di quelli turistici alle cascate delle Marmore, appalti finiti nell’inchiesta che ha portato agli arresti di ieri. Inoltre, secondo il procuratore Liguori c’era un “sistema illegale finalizzato a favorire le medesime cooperative sociali di tipo B, operanti nel territorio di Terni” con bandi su misura, che prevedevano il possesso di una sede operativa in città e l’inserimento lavorati- vo di persone svantaggiate. Per il verde pubblico urbano, è emerso dagli accertamenti, l’appalto è stato gestito “senza gara aperta” dal 2008 al 2015 per costi superiori a 2 milioni e 700 mila euro a carico del Comune mentre per quello all’interno del cimitero il contratto “ha subito 63 proroghe”.
SECONDO I PMad aggiudicarsi le opere sono state quasi sempre le stesse cooperative sociali (Sandro Corsi dell’Act e Carlo Andreucci dell’Alis hanno ottenuto un divieto temporaneo dell’attività d’impresa). I filoni dell’maxi-inchiesta riguardano anche altri appalti dal 2008 al 2015, come quello del servizio delle mense scolastiche. Indagando su una delle aziende di questo settore il 28 ottobre era stata intercettata interessante: “Io sono un grande ottimizzatore. Tu pensa, siccome io nelle ultime elezioni finanziai il sindaco con tremila euro, lui me ne porta 15 milioni de lavoro”, diceva il titolare della All Food Massimo Piacenti a Sonia Berrettini, ex assessore alla cultura e moglie del senatore Pd Gianluca Rossi. “Ci riserviamo ogni valutazione alla lettura completa degli atti - commenta l’avvocato Roberto Spoldi, difensore dell’assessore Buccari - Poi faremo riesame”.
La ricostruzione Commesse “riservate” alle stesse aziende: dal verde ai cimiteri e alla gestione rifiuti