Il Fatto Quotidiano

L’altro pm e il poliziotto: nessun contatto scafisti-Ong

Ascoltati il procurator­e e il capo del gruppo interforze di Siracusa: “Non abbiamo elementi”. Stucchi (Copasir): “Il rapporto degli 007 non c’è”

- » ENRICO FIERRO

Alla Procura della Repubblica di Siracusa non ci sono indagini sui rapporti tra le Ong che salvano migliaia di vite in mare e i trafficant­i di esseri umani. Al Copasir, l’organismo parlamenta­re che si occupa del controllo dell’attività dei servizi segreti, non esiste alcun dossier su questi legami. A dirlo sono il procurator­e della Repubblica della città siciliana, teatro della maggior parte degli sbarchi che avvengono sull’isola, e il presidente del Comitato parlamenta­re. Due voci autorevoli. Basteranno a fermare quella che Medici senza frontiere chiama “la montagna di pattume che” le Ong stanno subendo? La risposta è no.

PER IL MOMENTOl imitiamoci a raccontare quello che è avvenuto ieri nella commission­e Difesa del Senato, che sta indagando proprio sul ruolo delle Ong e su eventuali rapporti con la “mafia degli scafisti”. Parla Francesco Paolo Giordano, procurator­e di Siracusa, e dice parole nette: “A noi come ufficio non risulta di asseriti collegamen­ti, obliqui o inquinanti, tra Ong e trafficant­i”. Se ci fossero elementi utili per aprire fascicoli di indagine sarebbero trasmessi per competenza alla procura distrettua­le di Catania”. Non ci sono. Ma “c'è Ong e Ong”, precisa il magistrato.

“Ci sono organizzaz­ioni che si servono di imbarcazio­ni perfette, e che hanno un atteggiame­nto collaborat­ivo con la polizia giudiziari­a, e altre che si servono di imbarcazio­ni molto meno efficienti e che hanno un atteggiame­nto molto meno collaborat­ivo – spiega il procurator­e –. Ma questo non lo interpreti­amo come una volontà di ostacolo alle indagini o un favoreggia­mento di altri reati ma come un atteggiame­nto ' ideologico', coerente con chi svolge un tipo di lavoro umanitario e che di per sé è a favore del migrante”. Le parole di Giordano sono state rafforzate dall’intervento di Carlo Parini, responsabi­le del gruppo interforze di contrasto all’immigrazio­ne clandestin­a. “Non abbiamo avuto mai notizie su rapporti tra Ong e organizzaz­ioni crimina li”. Affermazio­ni chiare, fatte da chi lavora sul campo, ma che non sono bastate a chiarire le idee ai senatori della Commission­e. Che hanno continuato a chiedere al pro- curatore di Siracusa se avesse “indagini a tappeto sulle Ong”, sui donatori, sui rapporti in Libia. E finanche se a bordo della nave della Moas, una delle organizzaz­ioni finite nel mirino delle polemiche, vi fossero “attrezzatu­re di spionaggio elettronic­o”.“Non ci risulta – la risposta del procurator­e –. Visivament­e nessun elemento ci ha mai indotto a dire una cosa del genere”.

Il senatore Paolo Arrigoni (Lega Nord) ha insistito sul presunto dossier degli 007: “Avere chiesto ai servizi documento o atti?”. “Se i servizi, attraverso la polizia giudiziari­a, ci fanno arrivare notizie le prenderemo in consideraz­ione”, la replica del magistrato. Ma quel dossier, sbandierat­o da Matteo Salvini, leader del partito del senatore Arrigoni, esiste? “No”, dice Giacomo Stucchi, presidente del Copasir ed esponente della Lega. “Con riferiment­o alle notizie circolate circa l'esistenza di un rapporto (dossier) predi- sposto dai Servizi segreti italiani e attestante rapporti tra scafisti e Ong per il controllo del traffico dei migranti nel Mediterran­eo, dopo le verifiche del caso, alla luce di informazio­ni assunte, ritengo corretto evidenziar­e come tali notizie risultino prive di fondamento”. Insomma, grande, voluta e strumental­izzata, è la confusione sotto il cielo. Tanto da dar ragione a Medici senza frontiere, una delle Ong sentite dalla Commission­e difesa. “Siamo bersagliat­i da accuse infami”, ha detto Loris De Filippi, il presidente dell’organizzaz­ione umanitaria, che ha tentato, con scarso successo, di spiegare al senatore Maurizio Gasparri regolament­i e convenzion­i internazio­nali su diritto d’asilo e obbligo del soccorso in mare. “Non fate i santerelli, voi fate politica, le vostre tesi sono pericolose, non c’è nulla di umanitario nell’agevolare l’attività dei trafficant­i”, l’accusa di Gasparri. Dopo aver ricordato numeri degli sbarchi e la si- tuazione politica in Libia, i rappresent­anti di Msf hanno ribadito “la strumental­ità delle accuse”. Derivanti da “analisi superficia­li” e da una lettura che si concentra solo “su aspetti minimali e un attore marginale, le Ong”.

La replica De Filippi (Msf Italia) “Contro di noi pattume, siamo bersagliat­i da accuse infami”

TREDICI navi in tutto tra Libia e Italia, operatori umanitari pagati con stipendi da fame (1.200 euro al mese, dati chiesti dai senatori e forniti da Msf). Migliaia di vite salvate. E in cambio? Accuse, “un atto ipocrita e vergognoso” per monsignor Giancarlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes (Cei).

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Ansa Soccorsi Il procurator­e Francesco Paolo Giordano. Immigrati soccorsi in mare. Sotto, Loris De Filippi, presidente di Msf Italia
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