La voglia e il piacere di parlare con un collega come Valentino
Tutti i precari della scuola, i docenti delle Graduatorie d’Istituto esclusi dalla Buona Scuola di Renzi, hanno chiesto soluzioni più adeguate al proprio profilo professionale, in occasione della definizione della nuova normativa sulla formazione e il reclutamento dei docenti, in cui è stata definita una fase transitoria dal vecchio al nuovo. Da sempre sosteniamo la necessità di una mediazione politica, ma ancora troppi punti rimangono “irrisolti”.
In questa nefasta categoria del precariato scolastico rientrano i docenti in possesso di titoli Afam ( Alta Formazione Artistica e Musicale), beffati dalla definizione che il Miur attribuisce loro e dal mancato riconoscimento professionale che in altri Paesi è implicito.
Nel corso degli anni, sono stati scavalcati dai colleghi esteri e non hanno potuto conseguire un’abilitazione formale, rimanendo così relegati nella III fascia delle graduatorie d'istituto. Insieme a loro, nella stessa condizione, tanti colleghi di altre discipline: tutti fermi alla III fascia perché la politica non ha saputo o voluto tener conto del pregresso. Del riconoscimento dei titoli Afam se ne discuterà anche in sede legale, ma non possiamo accettare che solo chi ha possibilità di ricorrere raggiunga il riconoscimento professionale dovuto.
Come associazione abbiamo sempre sostenuto il carattere “di volano” dei ricorsi, ma non tutti possono farvi fronte.
Del resto, dovrà farsi carico la politica che si deve anche spendersi nel valorizzare le risorse umane della scuole che loro stessi hanno ridotto in condizioni di precariato e in anni ed anni di negligenza, di vuoti normativi non possono essere sempre pagati dai cittadini e dalla comunità scolastica. Troppe le scelte politiche contrarie al buon senso e le recenti vicende del transitorio hanno confermato che, quando vuole, la politica le soluzioni le trova. La vittoria alla guida del Pd del ballista di Rignano e la sua autocandidatura “a futuro primo ministro” apre necessariamente la strada a un governo a 5Stelle. Appare dunque finita “la pacchia” dell’opposizione: sarà ora necessario mettere insieme una squadra decente. Tra le file del M5S non dovrebbe essere difficile trovare un ministro degli CARO FURIO COLOMBO, con la scomparsa di Valentino Parlato ti manca un’altra voce (una grande voce) tra le non tante che non hanno mai ceduto. NON OCCUPO lo spazio di chi, in questo giornale, ricorda Valentino Parlato con sentimenti che sono, per forza di immenso rispetto e anche di affetto. Ma avendo condiviso a distanza, senza interruzione, decenni di vita italiana le lunghe telefonate, quando dirigevo l’Unità e tanti incontri nei vicoli intorno alla sede del Manifesto di via Tomacelli, o intorno a Montecitorio (quando ero deputato) voglio ricordare alcune cose che sono state uniche nella sua vita, e che finiva per condividere se manteneva un contatto.
Una era che Valentino Parlato era, allo stesso tempo, il moderatore ragionevole e pacato e uno dei protagonisti più intensi e anche accesi delle vicende che stava o stavamo vivendo. C’era sempre un momento in cui ti fermava per ragionare dalla parte degli “altri” (chiunque essi fossero) nell’infinito variare di nemici, avversari, persecutori degli ultimi 30 anni. Ascoltava le avventure mie e di Padellaro all’Unità (per esempio la con- Esteri che sappia l’inglese, un ministro della Pubblica istruzione laureato in lettere, un ministro del Lavoro che non vada a cena con Buzzi e prediliga i suoi figli e quelli degli altri e soprattutto un ministro d e ll ’ Economia che sappia fare i conti.
Al di là della squadra di governo però, come cittadino mi auguro che un governo penstastellato saprà privatizzare la Rai, abolendone il canone: se vogliono continuare a riempire le tasche dei vari Vespa, Fazio e Dall’Orto non lo facciano con i soldi miei.
Vorrei che eliminassero i Tar, i venti tribunalini regionali, che non fanno altro che paralizzare qualunque decisione, anche quelle giuste. E infine spero che almeno loro saranno in grado di combattere la corruzione, e mi auguro lo facciano sulla base di quanto suggerito dal dott. Davigo: separare le responsabilità penali tra corrotto e corruttore, il primo che denuncia l’altro è premiato e soprattutto le condanne siano reali e non sulla carta.
L’Italia diventerebbe il paese più virtuoso del pianeta. Datevi parecchio da fare, erediterete solo macerie da questo passato nefasto e sarà dura. vocazione minacciosa dei senatori Pd, che intendevano togliere ogni sostegno al giornale se avessimo continuato a puntare così a sinistra), e ti interrompeva per dire: “Mettiti nei loro panni. Hanno una vita politica da vivere, davanti a loro. Non possono farsi trovare legati a una militanza o a una idea. Sai quante cose cambieranno, d’ora in poi, di volta in volta e di svolta in svolta?”. Aveva ragione anche nell’ammonire a non intraprendere battaglie per il puro e semplice gusto del protagonismo, Non lo diceva per mitezza. Lo diceva per disperazione. A noi sembrava di dover combattere nobili e vanitose missioni. Lui, con quel suo sorriso da Casablanca e la sua sigaretta alla Bogart, vedeva le cose molto peggio, e le vedeva molto prima. Valentino Parlato era una sorta di agente segreto della politica. Forniva a se stesso preziose informazioni, ma non sempre le condivideva. Spesso prevaleva un ben celato sentimento di affetto che lo induceva a non farti sapere, non fino in fondo, quanto tragico fosse lo stato delle cose.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquotidiano.it Siamo a conoscenza del fatto che entro fine giugno sarà presentato al Consiglio dei ministri il Testo unico sulla finanza, al cui interno saranno rappresentati tutti gli organismi finanziari nazionali. In questo quadro la Consob dovrebbe fungere da supervisore. Speriamo che non si ripeta quanto accaduto alle note quattro banche, dove a farsi male sono stati solo i piccoli risparmiatori.
Ma i sindacati quando hanno intenzione di intervenire?
La Camusso registra dei ritardi: intendiamo recuperare? Quando si affermerà il nuovo modello educativo imposto e accreditato da chi dovrebbe tutelare i lavoratori, con le nuove generazioni formate, competenti e impermeabili a ogni istanza sociale, i sindacati scompariranno? Se non basta questo a smuovervi, pensate ai lavoratori in balìa del liberismo più sfrenato e senza più nessun punto di riferimento. Spero che lo scenario agghiacciante vi induca a darvi una scossa e a prendere posizione almeno sulle tematiche sensibili. Dov’è la felicità nel mondo? È un fatto che in Africa si vedano più sorrisi, strette di mano, abbracci. Sarà per i tanti giovani o perché c’è una visione del mondo senza contrasti? Si può essere felici in un paese “po ver o” ( ma pieno di ricchi)? Non so, ma quando vedo la gente sbarcare penso che quelle persone portino con loro un insegnamento per tutti noi.
Il Pdr è prossimo all’u n i o ne con il Cavaliere, Alfano e Meloni
Con la vittoria ( annunciata) di Renzi alle primarie aperte a tutti ( ma una volta il segretario non lo eleggevano gli iscritti?), il Partito democratico è diventato ufficialmente un’organizzazione di centro che guarda a destra. Salvo imprevisti, nascerà un “inciucio” tra Renzi, Berlusconi, Alfano, Meloni e ( forse) Salvini, in un remake del “preambolo” anticomunista, questa volta antigrillino. Se in Italia c’è qualcuno che ha a cuore la democrazia e i diritti costituzionali la smetta con la cura del proprio orticello. DIRITTO DI REPLICA Nell'articolo di domenica 30 aprile a pag. 2, a proposito di quanto scritto da me lo stesso giorno sul Fat to, mi viene attribuita la “rivelazione” delle “sei sigle sospettate dai pm” a seguito di un incontro con il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Il sottotitolo (" Navi e ombre") contribuisce alla confusione. Nel mio articolo – in cui prendo posizione contro la criminalizzazione dell’operato delle Ong – affermo che Zuccaro ha elencato le Ong sulle quali ha puntato i suoi sospetti. Ma non lo ha “rivelato” né a me né agli altri eurodeputati della delegazione della Commissione LIBE ( Libertà civili, giustizia e affari interni) in missione conoscitiva in Sicilia dal 19 al 21 aprile. Lo aveva comunicato fin dal 22 marzo nel corso di un’a udizione alla Camera presso il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen: di quell'audizione ho letto le minute – il cui resoconto stenografico si trova sul sito della Camera dei deputati – prima di incontrare Zuccaro insieme agli altri membri della missione europea.