Il Fatto Quotidiano

È TUTTO FALSO, NON È REATO SALVARE IN MARE

- » FURIO COLOMBO

Tutto quello che autorevoli voci vi hanno raccontato sul traffico di mare, soldi, barche, navi, soccorso e malavita, non è vero, in nessun tempo, in nessun luogo, in nessun punto. Conservate questa nota e verificate quando qualcuno di loro presenterà “le prove”. Naturalmen­te, come in tutte le fanta-storie, ci sono registi e inquinator­i deliberati e ci sono persone perbene che leggono in modo distorto fatti altrimenti semplici ed evidenti. Soffia infatti il vento furioso di una cultura di falso e di inganno che crea visioni irreali, largamente credute. Succede anche nella religione, che deve confrontar­si con masse di credenti che esigono di vedere la Madonna in certi luoghi, a certe ore, e non accettano ragioni. La Chiesa è ferma nel resistere alle fanta-storie. La società civile non ne ha i mezzi. O non più. Questa storia falsa (le Ong che salvano migranti, a pagamento, per conto della malavita attraverso legami che forse sono tra barca e barca, ma forse coinvolgon­o le finanze internazio­nali, e forse mettono in pericolo la stabilità dell’economia italiana) è come i frattali. Ogni narrazione, denuncia o scoperta, ne comprende una più grande, fino ad arrivare alla riorganizz­azione del mondo: i neri al posto dei bianchi, gli islamici invece dei cristiani. Nella versione originale erano protagonis­ti negativi anche gli ebrei, ma poi il rigore militare del governo di Israele ha sconsiglia­to dal chiamarli in causa. Ho detto “versione originale” perché quello che leggete adesso nei dettagliat­i resoconti dei giornali italiani ( spesso facendo riferiment­o a servizi segreti o fonti che non possono ancora essere identifica­te) era già stato pubblicato e discusso in Rete, in importanti riviste accademich­e, in convegni, su alcuni grandi giornali, negli Stati Uniti, negli anni Novanta. Era il “blueprint del nuovo ordine mondiale” post-sovietico, a cura di personaggi di estrema destra fino ad allora sconosciut­i nella politica, ma fantasiosi e creativi, come Alex Jones, Stephen Bannon, Stephen Miller, Giulia Hahn, che debuttavan­o allora nella politica, e sarebbero stati in seguito identifica­ti come “alt-right” (un tipo di destra ideologica estrema, orientata su Julius Evola) e sono, al momento, tutti, alla Casa Bianca. Sono gli inventori di “America First” inteso come “White America first”. Infatti indicano il pericolo del futuro americano in un cambio di popolazion­e in cui ispanici e neri prenderann­o il posto dei bianchi (Obama era un brutto presagio). Nel nostro caso si tratta della bene organizzat­a e lucrosa sostituzio­ne di popolazion­e in tutta la penisola italiana che verrebbe consegnata a neri e islamici, di cui aveva tanto parlato Salvini. Sembrava matto e invece copiava. Diciamo che nessuno prevedeva il contatto infettivo che avrebbe raggiunto culture politiche profondame­nte di- verse che, essendo nuove, sembravano immuni dal contagio e dalla superstizi­one, come i Cinque Stelle. Ma vediamo l’origine del complotto, prima di arrivare in Italia. Lo racconta, con dettagli e documenti, un testo mai disputato o querelato (nonostante la precisione dei nomi e degli eventi americani) Raccolti di Rabbia ( 1998) di Joel Dyer, apprezzato indagatore dell’America rurale e delle sue aree “profonde” e reazionari­e che avrebbero votato Trump (in Italia, Fazi Editore, 2002). Dyer vi spiega (quasi 20 anni prima) tutto ciò che ci stanno dando come notizia, in Rete, sui giornali, in tv, in Parlamento, nelle Procure, come se fosse vero. Per prima cosa bisogna accusare i migranti del furto di cose (incluso il lavoro e la casa), poi di furto di cultura (il loro Islam invece del nostro cristianes­imo), infine di sostituzio­ne di popoli attraverso il passaggio organizzat­o e largamente finanziato, di finti migranti e finti fuggiaschi di guerre che non ci sono, gente che viene introdotta con redditizi marchingeg­ni, insieme a droga e ad armi (e qualche donna incinta e un po’di bambini per co- pertura). Questo percorso richiede di screditare e poi di stroncare le associazio­ni di volontaria­to, nel momento stesso in cui si afferma, anche da parte di voci importanti (non mi riferisco a Salvini) che chi salva dalla morte in mare può farlo solo per tornaconto, altrimenti non avrebbe tutti quei soldi (che sono il costo del salvare la gente in mare). Per capire a che punto di assurdità anche logica la teoria del complotto può arrivare, non si esita ad affermare che verrà impedito a chiunque di correre in soccorso di naufraghi, o di attraccare se non sarà in grado di offrire un elenco “trasparent­e” dei contributi ricevuti, quanto, da chi e perché. Il punto non è il salvataggi­o in mare di naufraghi. Il salvataggi­o è visto come la stravaganz­a di qualche Ong stranament­e ricca che si ostina a impedire a donne e bambini di affogare. Il punto è chi paga, come se l’impresa fosse criminale. Le autorità adesso diranno “altolà, molli il corpo appena salvato dal mare e ci dica dove ha preso i soldi, altrimenti qui vanno in prigione tutti”. Manca qualcosa a questa storia. Primo, non ci viene detto qual è la legge a cui tutti stanno inchinando­si, dal ministro al procurator­e. È la Bossi-Fini, che nega tutti i trattati umanitari firmati dall’Italia? Secondo: salvano in mare. Qual è il reato?

DOMANDE Prima: qual è la legge a cui tutti stanno inchinando­si, la BossiFini, che nega i trattati? Seconda: salvano in mare Qual è il reato?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy