Il Fatto Quotidiano

Trapani, una Ong è sotto inchiesta: “Agiva senza Sos”

La Procura indaga per favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a per missione navale “umanitaria” non richiesta

- » GIUSEPPE LO BIANCO

L’inchiesta esiste ed è a Trapani, non a Catania né tantomeno a Siracusa: l’i mbarcazion­e di una ong sarebbe entrata in azione trasbordan­do migranti senza un Sos dei potenziali naufraghi o una richiesta di intervento delle autorità italiane. Se tecnicamen­te la sua missione si avvicina molto a quel servizio taxi evocato dal vicepresid­ente della Camera, Luigi Di Maio, sotto il profilo penale si configura come favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a.

Dalla Procura trapanese, secondo Panorama che ha anticipato la notizia, vengono fuori quegli elementi “utilizzabi­li’’ per contestare a una delle ong operanti nel Mediterran­eo, ancora sconosciut­a, il ruolo attribuito dal procurator­e di Catania davanti alla commission­e Shengen e ieri davanti alla commission­e Difesa del Senato, ben oltre la “mission’’ del salvataggi­o in mare: intese con i trafficant­i e trasporto di migranti sul suolo italiano.

DA MESI al quinto piano del Palazzo di giustizia l’ufficio guidato da Ambrogio Cartosio analizza le dichiarazi­oni di migliaia di migranti nell’ambito di numerose inchieste sulla gestione dei centri di accoglienz­a. Un lavoro condotto in silenzio, e non smentito dal capo “facente funzioni’’ della Procura (in attesa dell’arrivo del nuovo titolare, Alfredo Morvillo, cognato di Giovanni Falcone), che si limita a dire: “Delle inchieste in corso non parlo’’. Un’indagine che si avvarrebbe anche di un rapporto del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia sui movimenti in mare della Ong e che potrebbe portare la commission­e presieduta da Laura Ravetto a valutare la convocazio­ne del procurator­e Cartosio, il quale, alla domanda se attende tale convocazio­ne, e conseguent­emente se è disponibil­e ad andare, ha dichiarato: “Non vedo le ragioni di una convocazio­ne, comunque certo: se mi convoca il Csm che faccio, non vado?’’. E se Cartosio si trincera dietro le affermazio­ni di principio (‘’Le Ong svolgono un’attività umanitaria preziosa di fronte alla quale tutte le persone civili che hanno senso di umanità devono essere grate’’) negando ogni scambio di atti giudiziari con Zuccaro e la Procura etnea, quelle ragioni, rivela oggi Panorama stanno nelle carte giudiziari­e ancora segrete su cui magistrati e investigat­ori mantengono il massimo riserbo, lo stesso che ha consentito loro di lavorare fino ad oggi lontano dai riflettori della cronaca.

NON A CASO, probabilme­nte, la Procura trapanese è la stessa che da anni indaga sulla gestione illecita dei centri di accoglienz­a, dove il giro di affari nel quale, oltre a numerosi politici, è coinvolto l’ex vescovo Francesco Miccichè, si calcola sui 35 euro al giorno per ognuno dei circa tremila migranti, che salgono a 80 per ciascuno dei 500 minori. Un modello di business criminale che l’ex procurator­e Marcello Viola, oggi procurator­e a Firenze, ha paragonato a quello di Salvatore Buzzi in Mafia Capitale e che oggi i suoi colleghi di Trapani vogliono scoprire se si è riproposto in alto mare, anzi, in prossimità delle coste libiche.

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Ansa Sbarchi Migranti nel porto di Trapani: la Procura indaga sui centri di accoglienz­a ma anche su una Ong

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