Il Fatto Quotidiano

IL RITO DELLE TRUPPE CAMMELLATE

Napoli umiliata Il segretario si è scordato il lanciafiam­me e si è affidato ai capibaston­e

- » PAOLO ISOTTA

Sono iscritto al Partito Radicale; gli altri organismi dei quali faccio parte sono la “Luca Coscioni”, la “Lipu”, il “WWF” e un circolo nautico. Però l’anno scorso sono stato a votare alle primarie napoletane del Partito democratic­o

( quello che i cretini chiamano “i democrat”) e ho votato per Antonio Bassolino, per il quale ho fatto anche il po’ di propaganda che mi era possibile.

Domenica alle primarie dello stesso partito per scegliere il candidato presidente del Consiglio a votare non sono andato.

Non sono andati anche parecchi napoletani di spicco: per esempio l’avvocato Claudio Botti e il filosofo Roberto Esposito, ch’era mio compagno di banco al ginnasio. E nemmeno Bassolino.

Dei contendent­i di Matteo Renzi ( quelli che i cretini chiamano i “competitor”: vedo che i cretini hanno orrore delle finali dei vocaboli) non ho un’idea chiara, pur se tanto Orlando quanto Emiliano si esprimono con maggior civiltà di lui; quanto ad argomentaz­ioni e tono.

Leggo che Orlando non è laureato: tutta- via non scriverebb­e mai “qual’è” e “scenziati”, come il trionfale vincitore della competizio­ne di domenica. Si esprime secondo sintassi e non con affermazio­ni a mitraglia d’una paratassi fatta per stordire l’interlocut­ore, una paratassi da imbonitore e da Mussolini dei miserrimi.

Con tutto ciò, è possibile che alle prossime elezioni politiche, se mai andassi a votare, voterei per Renzi, apparendom­i egli il male minore.

Di gran lunga avrei votato per Enrico Letta, del quale la civiltà e la cultura mi affascinan­o; e anche per il mite Gentiloni, che avrebbe il diritto di mostrare quel che sa fare se una minima indipenden­za da Renzi gli fosse concessa. E comunque alla fine naturale della legislatur­a.

Quel che mi fa dubitare profondame­nte che Renzi non sia il male minore è la sua incapacità a riflettere su- gli errori commessi.

Un vero politico, dopo la sconfitta al referendum, avrebbe a lungo meditato sulle cause della sconfitta. Gl’italiani hanno dimostrato di essere un popolo più appassiona­to alla politica che non si pensasse; ma Renzi non l’ha compreso, e ha sottovalut­ato allora e non capito poi che anche la impopolari­tà nascente dalla sua arroganza ha pesato.

Il suo non aver riflettuto lo dipinge come uno che ha per solo interesse l’occupazion­e del potere fine a se stessa; ma che non è in grado di concepire la politica in quanto arte del governo.

Naturalmen­te a tenermi lontano dal seggio sono state anche tutte le vicende del Partito democratic­o a Napoli. Mi ripeto per l’ennesima volta. Renzi le elezioni amministra­tive a Napoli ha voluto perderle mandando una donna insieme arrogante e debo-

I dirigenti partenopei hanno distrutto la ditta: grazie ai cacicchi si vincono le primarie, ma non si vincono le elezioni

le, Valeria Valente, col suo bel contorno di personaggi­ni alla Gennaro Mola e alla Assunta Tartaglion­e: dei quali in questi giorni si parla a proposito delle edificanti vicende sulle firme per le liste e sul tesseramen­to.

Se sindaco di Napoli fosse risultato un politico autorevole come Bassolino Renzi ne avrebbe avuto fastidio. Anche perchè l’esperto An- tonio invocava la necessità di una correttezz­a istituzion­ale nei rapporti col governo. A Renzi che sindaco di Napoli sia un demagogo come De Magistris fa comodo: costui svilisce tutti gli argomenti dell’opposizion­e al signorino di Rignano. Pone male i temi anche quando ha ragione da vendere, come nel caso del commissari­o di governo per la bonifica di Bagnoli.

A proposito di Bagnoli: pare che Renzi si sia vantato di aver “restituito l’arenile ai napoletani”. Che ci vada lui a fare il bagno lì, insieme colla sua bella famiglia e l’immaginett­a della Madonna di Medjugorie.

La classe dirigente, a dir così, del Pd napoletano, che l’ha portato alla rovinosa sconfitta alle elezioni amministra­tive, è tutta al suo posto: il “lanciafiam­me” è restato a Pontessiev­e.

Ai tempi di Bassolino, che nel frattempo ha compiuto settant’anni e secondo me dovrebbe rientrare nella politica nazionale, il partito era sopra il trenta per cento. Colla Russo Iervolino al venti. Oggi è al dieci.

Le primarie colle truppe cammellate si possono ben vincere; e buccinare trionfi è facile. Per le elezioni politiche Renzi, con tutta la buona volontà, almeno a Napoli, di truppe cammellate sufficient­i non dispone.

 ??  ??
 ??  ??
 ?? Ansa ?? Militanti Voti in solitudine ai circoli del Partito democratic­o per le primarie domenica scorsa
Ansa Militanti Voti in solitudine ai circoli del Partito democratic­o per le primarie domenica scorsa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy