Mettetemi assieme a Kim il coreano allora!
Come una macchia neraQuando nei miei show presentavo l’auto a idrogeno, c’era già la bomba...
Mi
trovo addossata la responsabilità del morbillo. Così, un mercoledì mattina, il mio nome brilla minaccioso sullo schermo insieme a quello di altri populisti. Rappresentati oramai come una macchia nera che sta conquistando il mondo: non ci fermiamo davanti a nulla, a costo di infettarlo, il mondo. In effetti l’argomento “malattie infettive” si presta bene al vostro intento, ma è davvero poco originale. Un articolo arcaico del New York Times, “Populism, Politics and Measles” che esprime un compulsivo gioco al ribasso da parte dell’establishment, alle prese con fallimenti stellari di ogni sua politica, previsione e ammissione di responsabilità.
Altrettanto arcaici i rimbalzi mentali che l'articolo ispira qui in Italia: pensate che Renzi mi sgrida. Insomma funziona. Se riesci a scatenare la canaglia del qualunquismo ottieni… niente. Nulla di nulla, a parte lasciarmi sbigottito. Vedrete soltanto qualche rigurgito fine a se stesso sulla stampa.
Eppure nella mia carriera di stand-up comedian potete trovare di tutto, non necessariamente questioni di salute pubblica. Quando presentavo l’automobile a idrogeno, l'ho fatto per un anno di fila, oramai sono passati vent'anni… mi ostinavo con questa storia d el l ’ automobile a idrogeno quando c’è già la bomba all’idrogeno! Questo potrebbe mettermi in pole positioncon il leader della Corea del Nord: è più attuale. Servitevi pure, nei miei testi c’è di tutto, altro che morbillo. Sono anche un voltagabbana: troverete video in cui fracasso dei computer! Da bravo populista, mi troverete a spingere per il reddito di cittadinanza e l’acqua pubblica: probabilmente voglio utilizzare l’acqua per diffondere qualche pestilenza.
Perché non essere un po' catastrofisti? “Co n sp i r ac y theories and illusions spread by social media and populist politicians can be downright dangerous. The denial of human responsibility for climate change”. I populisti negano la responsabilità dell’uomo nei mutamenti climatici? Fatemi andare a vedere, ché devo aver detto anche questo: ho dedicato una tournée intera alla stupidità del cervello; evidentemente ero lì a pregare per la stupidità, una sorta di rito demoniaco perché un giorno credessero a me, non a voi. Sono un negazionista della responsabilità dell’uomo verso i cambiamenti climatici? Ho anche cercato di mostrare un branzino e un pomodoro insieme, aspettando che il branzino si decidesse a corteggiare il pomodoro, per parlare degli OGM…
Eppure i veri derivati siete voi, restate voi. Anche dopo avermi accostato a Trump, nonostante questa stonatura, mi ritroverete sempre lì, uguale a prima. Siete voi quelli che cambiano a seconda delle compagnie: la finanza creativa che ha atterrato l’i nt er o mondo occidentale continua a fare il bello e il cattivo tempo. Le agenzie di rating che davano la tripla A alla porcheria che sarebbe andata in fumo il giorno dopo sono ancora lì.
Questo è il senso di quello che chiamano establishment, ciò che voi rappresentate davvero: dei dolci cuoricini che accompagnano ancora la gente a Guantanamo, alla miseria, mentre giocano con i droni inventando cattivi ovunque.
Eppure è evidente che la tecnica dello sputtanamento mediatico taglia global, eppure di misura così nana, non funziona proprio: è preoccupante constatare che, davvero, la gente non vi ascolta più. Mi mettete in una grave condizione morale: non so bene se continuare a farmi insultare da voi per continuare a crescere elettoralmente, oppure se chiedervi di smetterla, chiedervi di lasciar stare l’unico ambiente naturale rimasto, forse, ancora pulito: la buona fede.
Dite che non ci fermiamo davanti a nulla, a costo di infettarlo, il mondo... Eppure i veri derivati siete voi