Senegalese muore dopo blitz dei vigili “È stato investito”
DUEVERITÀ L’ambulante è deceduto ieri a Roma. Per gli amici è stato travolto da un mezzo della polizia durante un’operazione anti-abusivi. La Questura: “Nessun legame”. Aperta un’inchiesta
Solo l’autopsia potrà chiarire definitivamente la causa della morte di Niam Maguette, un senegalese di 54 anni, da 20 in Italia con due figlie. Infarto, è la prima risposta data da alcuni medici d e ll ’ ambulanza che hanno tentato di rianimarlo dopo che l’uomo si è accasciato davanti a un negozio tra via Beatrice Cenci e il lungotevere de’ Cenci, nel centro romano. Che ci fosse un collegamento tra il decesso e un blitz anti-abusivismo lo hanno raccontato alcuni connazionali: “È stato investito dai vigili in borghese in motorino”, dicono puntando il dito contro la polizia locale.
E così tra rabbia e disperazione, ieri è partita la protesta di decine di persone: “I vigili ci inseguono sempre in borghese con i motorini – racconta Jackson –; non si può morire così per portare qualche soldo a casa. Non abbiamo lavoro e ci resta solo questo”.
LA RICOSTRUZIONE vi en e però smentita nel pomeriggio della Questura di Roma e dai vigili urbani, che in una relazione (inviata oggi al pm romano Francesco Paolo Marinaro al quale è stato affidato il fascicolo senza indagati né ipotesi di reato sulla morte del senegalese) hanno messo in fila la loro versione dei fatti. A partire dalle 11.30 di ieri mattina quando c’è stato il blitz anti-abusivismo sul ponte Fabricio dell’Isola Tiberina. Sei erano i vigili impiegati nell’operazione su tre auto, che hanno circondato alcuni ambulanti africani con le loro mercanzie sul selciato. In tanti sono scappati: “Non li abbiamo inseguiti – dice il vicecomandante dei vigili urbani Antonio Di Maggio –. Si è sentito male ed è morto oltre un’ora dopo il nostro intervento”. La versione dei vigili combacia con quella della Questura che in un comunicato fa sapere che la morte del senegalese, avvenuta verso le 13, “non è in alcun modo collegabile alle operazioni della Polizia locale. È da escludere che il decesso sia derivato da azione di terzi”.
Anche alcuni testimoni, italiani, hanno raccontato di aver visto Maguette barcollare e accasciarsi a terra, da solo, proprio all’angolo con il Lungotevere de’ Cenci, dove una macchia di sangue (forse uscita dalla bocca) segna il punto della caduta. Di fronte c’è un negozio di arredamento: “Ho visto quell’uomo che si avvicinava barcollando con un sacco nero in mano, saranno state le 12.40 – racconta un dipendente del negozio all’Ansa –. Era solo, sembrava sofferente, ma non ferito. Si è accasciato sul marciapiede accanto a quella pietra. Una donna ha cercato di aiutarlo, l’ambulanza è arrivata in fretta”.
E poi c’è un altro evento: al comando del I gruppo ( Trevi) nel primo pomeriggi osi è presentato un senegalese, il quale avrebbe raccontato di aver saputo dell’ aggressione aMague tteda altri e di averla riferita: in sostanza non avrebbe visto i vigili investire l’uomo.
OGGI la Procura di Roma riceverà le relazioni della polizia e dei vigili. Ma solo l’autopsia, che verrà disposta nei prossimi giorni, darà una risposta chiara a questa triste storia.
La relazione Alla polizia locale un uomo ha detto di aver saputo dell’aggressione da altri, ma lui non ha visto nulla