Il Fatto Quotidiano

Friuli, le mamme in ansia: “Rifacciamo le iniezioni?”

- » ANNA DEZZAN

“Forse

mia figlia ha saltato un richiamo, ora sono in attesa di ricevere la lettera dell’Azienda sanitaria ma, da rappresent­ante dei genitori di una terza elementare di Codroipo ( Udine), vivo ogni giorno l’ansia di tante mamme e papà che dalla prima fuga di notizie si sono allarmati per la situazione”. Ad esprimere tutta la sua preoccupaz­ione è il papà di una di quelle che potrebbe essere tra le 7 mila bambine a dover ripetere il ciclo di vaccini che pare non siano stati effettuati dall’assistente sanitaria Emanuela Petrillo, impiegata da novembre 2009 a dicembre 2015 presso l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli”.

L’INFERMIERA è sospettata di non aver eseguito correttame­nte circa 7 mila vaccinazio­ni a Codroipo (Udine) e altre 500 a Treviso. L’indagine partita in Veneto nel giugno del 2016, a seguito delle segnalazio­ni arrivate alla direzione dell’azienda trevigiana da parte di alcuni operatori interni, si è spostata poi in Friuli Venezia Giulia avendo la Petrillo operato, prima che a Treviso, per sei anni nel distretto di Codroipo. Ed è proprio dalla Regione della governatri­ce Serracchia­ni che è nata nei giorni scorsi la task force sanitaria che ieri, a seguito di una campagna di monitoragg­io su 200 bambini, ha deciso di mettere in pratica il piano straordina­rio di intervento rapido “Vaccinare – Sì”.

“Viene confermato - si legge nel comunicato della task force si legge infatti – che una parte dei bambini controllat­i, che sono quelli che avevano effettuato l’intero ciclo con l’assistente sanitaria P.E. (Petrillo Emanuela, ndr), non ha ricevuto un ciclo completo. Pertanto si ritiene verosimile che P.E. in diversi casi abbia ‘fatto finta’ di eseguire le vaccina- zioni, ma non abbia in realtà iniettato i vaccini”. La task force interazien­dale ieri cosi ha deciso di ripetere 20 mila vaccinazio­ni su 7.000 bambini che hanno saltato, a seconda dei casi, uno due o tre richiami. Per chi li avesse fatti tutti, dicono, non c’è problema: “Fare una vaccinazio­ne in più non comporta alcun rischio per il bambino”. Solo i bambini e i ragazzi del Medio Friuli sono almeno 5.400, il 15% dell’utenza che si riferisce al distretto in questione.

NUMERI ALTISSIMI, che si sommano a quelli previsti (per ora c’è una stima sommaria di alcune centinaia di migliaia di euro) relativi alla spesa pubblica per far fronte all’emergenza. Durante la conferenza stampa sul piano straordina­rio (le persone interessat­e saranno avvisate per lettera entro maggio e la procedura durerà circa un anno), il direttore dell’Aas n.3 del Fvg Pierpaolo Benetollo ha cercato toni rassicuran­ti parlando dell’efficacia dell’“immunità di gregge”, non potendo però evitare né un’ansia che rischia di sfiorare la psicosi (“ho sentito di molte persone che vogliono proce- dere per vie legali” ha continuato il padre codroipese), né l’apertura di un fascicolo alla Procura di Udine, a carico di ignoti, per omissione d’at ti d’ufficio e falsità in certifica- zioni. La Petrillo intanto si dicchiara innocente, paventando l’ipotesi di un’alterazion­e delle temperatur­e dei vaccini tale da renderli inefficaci.

I bambini Richiamati in 7.500 per le immunizzaz­ioni affidate all’infermiera finita sotto accusa

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Ansa Emanuela Petrillo è accusata di non aver vaccinato i bambini

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