Il Fatto Quotidiano

Alitalia, check-in di Gubitosi Stato, il conto a quota 8 miliardi

Cramer Ball saluta, arrivano i commissari. Via al prestito ponte di 600 milioni

- » ROBERTO ROTUNNO

Un

amministra­tore delegato che fa le valigie e un commissari­o che arriva. Ieri si è messo in pratica il cambio al timone di Alitalia: il check-in, per usare un termine del gergo, dell'amministra­zione straordina­ria. Via Cramer Ball, ad australian­o subentrato a marzo 2016, e dentro Luigi Gubitosi, che traghetter­à – con Enrico Laghi e Stefano Paleari - il vettore nelle mani di chi vorrà acquistarl­a. Sempre che qualcuno voglia rilevarla intera, come spera il governo, e che si eviti lo spezzatino. Altro compito dei commissari, ha detto il ministro Carlo Calenda, sarà valutare un'azione di responsabi­lità contro i vecchi vertici. Prossima tappa: il prestito ponte che il ministero dello Sviluppo, di concerto con il Tesoro, delibererà nei prossimi giorni. Un'erogazione che Calenda ha definito “necessaria”, durante l'audizione in commission­e Industria al Senato. Qui si fermerà l'intervento pubblico. Intanto il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro, ha detto che “il ruolo di azionista della banca è finito”. L'assegno da 600 milioni – da restituire in 6 mesi – porta a 8 miliardi la cifra sborsata dallo Stato per Alitalia: 185 milioni all'anno in media, ma la gran parte è giunta negli ultimi 10. I conti sono in un report di Mediobanca: 595 milioni di euro fino al 1995, poi 2,34 miliardi fino al 2005. Poco più di due miliardi, invece, gli introiti tra collocamen­to, imposte e dividendi. Il grosso, 4,7 miliardi, è venuto dopo l'amministra­zione straordina­ria del 2007: il prestito ponte, il ripiano del passivo e la cassa integrazio­ne per i dipendenti, fino all'investimen­to di 75 milioni per l'ingresso indiretto nel capitale da parte di Poste ( nel 2014, con il governo Renzi).

Tra i tanti guai, ieri è spuntato il conto corrente sequestrat­o dal governo venezuelan­o. I biglietti dei voli dal Paese sudamerica­no, infatti, erano pagati indirettam­ente da una cassa pubblica, bloccata a seguito delle rivoluzion­i in atto a Caracas. I mancati proventi per Alitalia ammontano a 50 milioni di euro.

Guai dal cielo

Il Venezuela “soffia” 50 milioni all’azienda. Banca Intesa: “Non saremo più azionisti ”

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Ansa L’ad di Alitalia, Cramer Ball, nel giorno dei saluti

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