Il Fatto Quotidiano

Da Assad all’Isis, pulizia etnica alla siriana

I jihadisti avrebbero sgozzato decine di profughi già sfuggiti al regime

- » ROBERTA ZUNINI

Itagliagol­e

dello Stato islamico tra lunedì e martedi hanno fatto irruzione nel campo profughi di Al Hol, al confine tra Iraq e Siria, sgozzando e massacrand­o almeno 37 persone tra i quali alcuni bambini. L’informazio­ne è stata diffusa da ll ’ ong italiana “Un ponte per” operativa nell’area. Questa ennesima dimostrazi­one di brutalità da parte dello Stato islamico è avvenuta nei giorni del quarto anniversar­io dei massacri di Baniyas e Bayda perpetrati dall’esercito di Assad.

A causa di ciò che è accaduto in queste cittadine della zona costiera nord-occidental­e, molte persone hanno lasciato le proprie case e sono fuggite in Turchia e nella zona orientale dove si trova Raqqa, divenuta solo l’anno successivo capitale de facto dell’Isis. Baniyas e Bayda sorgono nella roccaforte della famiglia Assad perché, oltre ad aver dato i natali ai nonni e ai genitori di Assad, è lì che si concentra la minoranza confession­ale alawita di derivazion­e islamico sciita a cui è devota la dinastia che da oltre mezzo secolo ha in pugno la Siria. Ma, essendo la maggior parte della popolazion­e siriana di religione islamico sunnita, anche nell’ovest del paese allora abitavano molti sunniti. Nessun giornalist­a occidental­e è stato testimone diretto dei massacri che hanno provocato 300 morti a Baniyas e un centinaio a Bayda, e all’inviato della Bbc, arrivato qualche giorno dopo, non rimase che intervista­re le donne sopravviss­ute.

ANCORA TERRORIZZA­TE, non vollero farsi riprendere in volto dalle telecamere ma descrisser­o la mattanza di civili avvenuta nei quartieri sunniti delle due città affacciate sul Mediterran­eo, sulla direttrice per Tartus dove si trova l'unica base navale russa sul Mare nostrum. “Nel 2013, l’Isis si stava formando e ancora era lontana dal conquistar­e Raqqa, così molti sunniti fuggiti da Baniyas e Bayda hanno cercato rifugio proprio lì e ora si tro- vano intrappola­ti nel posto più pericoloso del paese dato che a breve ci sarà l’offensiva per liberarla dall’Isis che, purtroppo tenterà di usare, come a Mosul, i civili come scudi umani”, dice al Fatto un siriano di confession­e cristiana ortodossa che chiede l’anonimato. “I quartieri sunniti sono stati prima circondati dai tank, poi i soldati sono entrati uccidendo con un colpo alla testa tutti quelli che incontrava­no. Poi hanno fatto irruzione nelle case per sterminare decine di famiglie, bimbi compresi”, spiega con le lacrime agli occhi.

A quest’uomo è toccata la sventura di raccoglier­e i corpi delle vittime dopo aver scavato con altri volontari della Croce Crescente (la croce rossa araba, in Siria controllat­a dal regime) due grandi fosse comuni. “Essendo cristiano, non ero considerat­o un pericolo per il regime e nemmeno avevo mai partecipat­o alle manifestaz­io- ni di protesta, ma quello che ho visto mi ha convinto definitiva­mente che Assad ha usato le proteste come scusa per liberarsi dei sunniti nella zona che considera di sua proprietà e ha strumental­izzato l’Isis per far credere al mondo di essere l’unico a poter garantire la convivenza tra le varie confession­i. Ma non è vero, altrimenti non avrebbe fatto bruciare vivi i bambini sunniti di Bayda. I corpi di molte vittime erano carbonizza­ti”.

Il piano di Assad, secondo questa fonte credibile, era dare il via anche un trasferime­nto di massa dei sunniti. “Da allora ci sono stati massacri con tale obiettivo e solo dallo scorso anno, con la mediazione del Qatar sunnita e dell’Iran sciita, ci sono stati spostament­i per così dire pacifici”. La Siria del dopo guerra sarà composta da comunità non più miste. È l’unica certezza.

Molti sunniti fuggiti dai massacri di Baniyas e Bayda hanno cercato rifugio proprio a Raqqa

 ?? Ansa ?? Vittime inermi Profughi nel campo di Al Hol, dove sarebbe avvenuta la carneficin­a
Ansa Vittime inermi Profughi nel campo di Al Hol, dove sarebbe avvenuta la carneficin­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy