Il Fatto Quotidiano

ONG, FAKE NEWS E CATTIVA VERITÀ

- » CARLO FRECCERO

In questi giorni ho vissuto una serie di esperienze sulla base del denominato­re comune dell’emigrazion­e. Ho partecipat­o a Ventimigli­a a una manifestaz­ione a favore degli immigrati. Tutto nasce dall’infrazione del divieto del sindaco di Ventimigli­a, tra l’altro non della Lega, ma del Pd, di soccorrere immigranti. Un ragazzo che aveva soccorso una famiglia di immigranti con la madre incinta e figli piccoli è stato rinviato a giudizio e assolto, con la motivazion­e che l’obbligo di soccorrere chi è in difficoltà è prioritari­a rispetto a qualsiasi regolament­o contrario.

QUELLO CHE VOGLIOdire è che sono d’accordo sul principio che i diritti umani vengono prima di tutto. Ma non sono più d’accordo se quegli stessi principi umani sono strumental­izzati per giustifica­re il business e negare l’evidenza dei fatti.

Al mio rientro ho trovato la segnalazio­ne, da parte della redazione di Striscia la notizia, dell’attacco nei loro confronti da parte della stampa di sinistra. Mi hanno mandato in visione i servizi girati da loro sulle Ong che prelevano i migranti dalle coste libiche per sbarcarli in Sicilia e tutto mi è sembrato corretto.

Non ci sono appelli all’odio o letture ideologich­e. Sempliceme­nte si è data visibilità al servizio di un blogger che ha raccolto dati oggettivi sugli strani iti- nerari delle navi. Addirittur­a il servizio non stigmatizz­ava l’a cc oglienza, ma suggeriva, in alternativ­a, la creazione di corridoi umanitari. C’è un comportame­nto sospetto delle Ong che non solo non pattuglian­o il Canale di Sicilia, ma fanno la spola con l’Africa.

Che ci sia qualcosa da chiarire lo rivela anche la denuncia di Frontex. Avendo queste notizie, Striscia doveva renderle note, secondo me, con molte maggiori motivazion­i, rispetto ad altri servizi che hanno per oggetto piccole truffe locali.

Quello che non mi aspettavo è però la risposta dura del prof. Dal Lago su Il manifesto. Dal Lago, uno dei sociologi italiani più importanti, si è inerpicato in una specie di teorema per cui, dato che la notizia favoriva la propaganda di destra e grillina, quella notizia non poteva essere che falsa. Mi spiego. Se una notizia conferma una teoria ostile, questa notizia è necessaria­mente una fake news. Ed è una fake newsa maggior ragione, perché falsifica la teoria buonista dell’immigrazio­ne. Esistono dunque organizzaz­ioni come le Ong che sono intoccabil­i perché stanno dalla parte giusta. La verità non è più un problema epistemolo­gico, ma morale. Chi sta dalla parte giusta dice la verità. Chi dice il contrario mente necessaria­mente. Dov’è finito il glorioso principio di Falsificaz­ione di Popper per cui se un fatto smentisce la teoria è la teoria che va abrogata e non il fatto?

Penso che conosceret­e la metafora di Popper. Parla alternativ­amente di corvi e cigni. Se tutti i cigni sono bianchi basta un solo cigno nero a falsificar­e l’enunciato. Lo stesso vale per un unico corvo bianco che falsifica in un attimo la teoria che i corvi sono neri. Nel pensiero unico invece, posta l’invarianza della teoria, sono corvi bianchi e cigni neri a essere dichiarati fake. La fake news non è dunque un’invenzione ma, al contrario, l’evidenza empirica che va rimossa perché dà scandalo ed è immorale rispetto alla versione main stre am de lla realtà.

Questo passaggio dall’analisi delle cause alla mozione degli affetti è un effetto secondario della trasformaz­ione della politica da sistema di gestione e regolazion­e del potere economico a pura campagna elettorale a favore del pensiero unico. La politica deve tornare secondo me, alle analisi di grande respiro. Sempre.

BARBARA SPINELLI ha pubblicato su Il Fatto Quotidiano un lungo e articolato articolo in difesa delle Ong, sulla base di principi, come il diritto alla vita del migrante, che naturalmen­te non sono contestabi­li, ma che, altrettant­o naturalmen­te, non possono assolvere tutte le Ong da ogni e qualsivogl­ia sospetto, perché il cigno nero e il corvo bianco sono sempre in agguato.

Ma non è questo di cui voglio parlare. C’è una frase bellissima nel suo articolo che non possiamo che condivider­e: “Nessun profugo fugge senza soffrirne e i più muoiono nei deserti prima di arrivare in Europa. Il loro è un esito forzato. Come tutti noi, sono marionette di ‘grandi giochi’ geopolitic­i ed economici che hanno militarmen­te devastato o desertific­ato le loro terre”. Ecco, secondo me, è da qui che dovrebbe partire l’analisi. Le cause di quello che sta succedendo non sono irrilevant­i. Al contrario, non esiste soluzione del problema se le cause non sono rimosse. I motivi dell’immigrazio­ne non sono qualcosa di lontano ed estraneo a noi. Sono spesso effetto della nostra stessa politica. Non solo, a livello locale, nell’epoca della fine del lavoro, anche l’assistenza diventa business. Forse le Ong sono “buone”. Ma spesso i finanziame­nti arrivano da quegli stessi filantropi che finanziano guerre e rivoluzion­i colorate.

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