Cédric, processato per l’accoglienza “La mia giudice ha saputo ascoltare”
Francese multato per aver attraversato il confine con un gruppo di tunisini
Eroe.
Traditore dei sovranisti francesi e di chi non vuole vicini di casa extracomunitari. A seconda di come la si pensa, sono questi i sentimenti che suscita Cédric Herrou, un contadino francese di 37 anni, originario di Nizza, che vive a Breil-sur-Roya, non lontano dal confine con Ventimiglia. Da due anni la sua storia ha fatto il giro del mondo perché ha sfamato e aiutato oltre 200 migranti, collezionando denunce e processi.
LO ABBIAMO incontrato a Roma, alla città dell’Altraeconomia, dove oggi si chiude il festival “Pensare Migrante”. Herrou è arrivato in Italia nel pieno delle polemiche per quanto detto dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro su presunte “collusioni” di alcune Ong straniere con i trafficanti di esseri umani. Quando glielo raccontiamo, si tocca la barba e sbuffa: “Boh, tutto può essere, la corruzione c’è dappertutto, ma ci vogliono le prove. Le Ong fanno un gran lavoro al posto degli Stati. Il vero problema che si dovrebbe affrontare è che in Europa il 2% della popolazione ha in mano il 50% della ricchezza”. Cosa dice ai francesi poveri che hanno paura degli immigrati? “Che non saranno loro a divorare la ricchezza: è già in pochissime mani”.
Non viene da una militanza politica, ci racconta, “ma nel mio villaggio siamo abituati a interessarci di quello che succede. Un giorno ho dato un passaggio in stazione a dei tunisini e non ho chiesto i documenti, non spetta a me. Avevano bisogno di aiuto”.
NEL GIUGNO 2015 la Francia ha chiuso la frontiera con l’Italia “e ho cominciato a vedere donne, uomini, bambini bloccati in condizioni disumane, dormivano ai bordi delle strade. Per me è stato normale soccorrerli. Da un anno, ho organizzato un piccolo camping nel mio giardino, con delle tende. Chi ha bisogno di aiuto lo ospito, fornisco consigli giuridici. Vengono dall’Eritrea, dal Sudan, scappano dalla guerra. Quando arrivano in Libia gli uomini vengono torturati e le donne violentate ”. Nell’ ottobre scorso erano arrivate a Breil 100 persone con un gran bisogno di aiuto, Herrou non ci ha pensato due volte e ha occupato con loro un edificio delle ferrovie francesi abbandonato. È finito in carcere e processato, rischiava fino a 5 anni di carcere. A febbraio, molte delle accuse sono cadute: la giudice l’ha condannato “solo” a una multa di 3 mila euro: “Ha saputo ascoltare, ha preso atto del diritto all'accoglienza”. La cosa che lo indigna di più è il trattamento che la polizia francese riserva ai minori stranieri soli: “Io vengo denunciato perché li aiuto, ma gli stessi poliziotti li accompagnano illegalmente alla frontiera italiana”. Cosa le chiedono questi ragazzi? “Hanno tra i 12 e i 17 anni, vogliono andare a scuola, invece la polizia li caccia”. Lei è a Roma, non vota in Francia? “Non posso votare né per Macron, il candidato delle banche, né per Marine Le Pen. Lei dice: ‘Chiuderemo le frontiere’. Dove vivo io è già chiusa ma arrivano comunque almeno 50 persone a settimana”. A ottobre ci sarà una giornata di mobilitazione in tutta Europa promossa da associazioni fra ci Baobab experience di Roma. E Cédric Herrou ci sarà.
Le organizzazioni non governative fanno un gran lavoro ma la corruzione può esserci dappertutto