Il Fatto Quotidiano

In silenzio è stata riformata la magistratu­ra ordinaria

- DARIO BONAMANO

Senza alcun clamore mediatico venerdì 5 maggio il Governo italiano ha attuato la riforma della magistratu­ra onoraria, partorendo l’ennesima legge i cui effetti devastanti saranno in breve tempo chiari a tutti. Una sostanzial­e schiavizza­zione della magistratu­ra che porterà ad un collasso totale della giustizia, ad unico beneficio della magi- stratura ordinaria. Eppure la Commission­e Europea aveva già dato un ultimatum a febbraio: o il governo provvede a mettere riparo alle incredibil­i disparità di trattament­o dei magistrati onorari o si aprirà la procedura di infrazione. Niente. Questo governo è andato avanti in maniera ancora più approssima­tiva, tirando fuori un decreto legislativ­o che causerà una paralisi della giustizia civile, un allungamen­to dei processi, una caduta incolmabil­e di qualità e un diniego dei diritti fondamenta­li della magistratu­ra onoraria che già oggi lavora senza previdenza, assistenza, ferie, permessi o maternità. A farne le spese sempre i cittadini che avrebbero invece bisogno di una giustizia di prossimità veloce, pratica e conciliati­va. Non ci servono le grandi società o le lobby industrial­i o dei servizi, che ora si rivolgeran­no alla magistratu­ra ordinaria, ormai sollevata da oltre la metà del lavoro ed in grado di fornire -a loro sì!- una risposta in tempi brevi. È scontato che ora si aprirà una procedura di infrazione. Che pagheremo noi ovviamente, tutto in un assoluto silenzio. Non certo come quella che ha riguardato il de- ficit di bilancio, che in 15 giorni ha sollecitat­o il governo ad una “manovrina” aggiuntiva: in quella occasione il Ministro Padoan sostenne che “la procedura di infrazione coinvolge la credibilit­à internazio­nale del paese”.

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