In silenzio è stata riformata la magistratura ordinaria
Senza alcun clamore mediatico venerdì 5 maggio il Governo italiano ha attuato la riforma della magistratura onoraria, partorendo l’ennesima legge i cui effetti devastanti saranno in breve tempo chiari a tutti. Una sostanziale schiavizzazione della magistratura che porterà ad un collasso totale della giustizia, ad unico beneficio della magi- stratura ordinaria. Eppure la Commissione Europea aveva già dato un ultimatum a febbraio: o il governo provvede a mettere riparo alle incredibili disparità di trattamento dei magistrati onorari o si aprirà la procedura di infrazione. Niente. Questo governo è andato avanti in maniera ancora più approssimativa, tirando fuori un decreto legislativo che causerà una paralisi della giustizia civile, un allungamento dei processi, una caduta incolmabile di qualità e un diniego dei diritti fondamentali della magistratura onoraria che già oggi lavora senza previdenza, assistenza, ferie, permessi o maternità. A farne le spese sempre i cittadini che avrebbero invece bisogno di una giustizia di prossimità veloce, pratica e conciliativa. Non ci servono le grandi società o le lobby industriali o dei servizi, che ora si rivolgeranno alla magistratura ordinaria, ormai sollevata da oltre la metà del lavoro ed in grado di fornire -a loro sì!- una risposta in tempi brevi. È scontato che ora si aprirà una procedura di infrazione. Che pagheremo noi ovviamente, tutto in un assoluto silenzio. Non certo come quella che ha riguardato il de- ficit di bilancio, che in 15 giorni ha sollecitato il governo ad una “manovrina” aggiuntiva: in quella occasione il Ministro Padoan sostenne che “la procedura di infrazione coinvolge la credibilità internazionale del paese”.