Il Fatto Quotidiano

Le piaghe dell’urbe romana sono tutta opera della Raggi

- FERNANDO VALENTI

Le piaghe dell’urbe romana del XXI secolo si sono scagliate sulla città. Qualche tempo fa le acque della fontana di Trevi erano diventate d’improvviso rosse come il sangue: avrebbero dovuto suggerire a tutti i romani oscuri e pericolosi presagi. Ecco alcune delle condanne che affliggono la Capitale: Le (Vo)Raggi(ni). Profonde buche scavate di notte personalme­nte dalla sindaca per mettere a dura prova la circolazio­ne dei romani. I Ratti. Ibridazion­e ottenuta personalme­nte dalla sindaca dopo estenuanti esperiment­i al fine di risolvere per sempre il problema dello smaltiment­o rifiuti. Nella sezione animali Virginia non ci ha fatto mancare i Cinghiali. Siamo in attesa delle cavallette raggianti, delle zecche virginee, grandine sindacale, dei serpenti pentastell­ati, delle rane grilline e del decesso del gatto primogenit­o della gattara del Cam- pidoglio. E di chi è la colpa di tutto questo? Ovviamente di Virginia Raggi.

La verità non ha bisogno di aggettivi ed è sempliceme­nte la verità. In questo periodo di gioco al massacro, si fosse levata una sola voce di sostegno magari dalle femministe in servizio permanente: tipo, una a caso, la presidente della Camera. Ah no, lei era troppo impegnata nelle dispute lessicali di genere (il, lo, la presidente; il, lo, la deputata?) Il sarcasmo ed i sorrisi di sufficienz­a uniti ai lampi di astio la dicono lunga sulla loro solidariet­à femminile. Quando la Raggi sarà politicame­nte annientata vedremo un beato sorriso sul volto di tutti. Missione compiuta.

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