Le piaghe dell’urbe romana sono tutta opera della Raggi
Le piaghe dell’urbe romana del XXI secolo si sono scagliate sulla città. Qualche tempo fa le acque della fontana di Trevi erano diventate d’improvviso rosse come il sangue: avrebbero dovuto suggerire a tutti i romani oscuri e pericolosi presagi. Ecco alcune delle condanne che affliggono la Capitale: Le (Vo)Raggi(ni). Profonde buche scavate di notte personalmente dalla sindaca per mettere a dura prova la circolazione dei romani. I Ratti. Ibridazione ottenuta personalmente dalla sindaca dopo estenuanti esperimenti al fine di risolvere per sempre il problema dello smaltimento rifiuti. Nella sezione animali Virginia non ci ha fatto mancare i Cinghiali. Siamo in attesa delle cavallette raggianti, delle zecche virginee, grandine sindacale, dei serpenti pentastellati, delle rane grilline e del decesso del gatto primogenito della gattara del Cam- pidoglio. E di chi è la colpa di tutto questo? Ovviamente di Virginia Raggi.
La verità non ha bisogno di aggettivi ed è semplicemente la verità. In questo periodo di gioco al massacro, si fosse levata una sola voce di sostegno magari dalle femministe in servizio permanente: tipo, una a caso, la presidente della Camera. Ah no, lei era troppo impegnata nelle dispute lessicali di genere (il, lo, la presidente; il, lo, la deputata?) Il sarcasmo ed i sorrisi di sufficienza uniti ai lampi di astio la dicono lunga sulla loro solidarietà femminile. Quando la Raggi sarà politicamente annientata vedremo un beato sorriso sul volto di tutti. Missione compiuta.