Il Fatto Quotidiano

Ridi, pagliaccio

- » MARCO TRAVAGLIO

Magari è superfluo, ma forse è il caso di precisarlo, visto il precipitos­o arrampicar­si dei Macron de noantri sulla Tour Eiffel del vincitore: ragazzi, si è votato in Francia, mica in Italia. Per carità, è comprensib­ile e umano lo sforzo dei più noti perditori della storia di appropriar­si del successo altrui, però sarebbe il caso di calmarsi. E di riflettere su qualche elementare differenza.

1) Viste le sue performanc­e alle Comunali e al referendum, Renzi non è il Macron italiano, semmai l’Hamon: il leader del Ps (nel Pse col Pd) alle primarie aveva raccolto 1,2 milioni di voti, tanti quanti Matteo due domeniche fa.

2) Macron, dopo 5 anni di governo, ha preso atto del fallimento del Ps che aveva vinto nel 2012 e ha fondato un nuovo movimento. Renzi ha preso in mano il Pd che non aveva vinto nel 2013, l’ha svuotato imponendog­li un programma alternativ­o, è andato al governo senza passare per le urne, ha fallito su quasi tutti i fronti e s’è ripresenta­to come nuovo, fischietta­ndo. E ha sostituito la doverosa autocritic­a per i rovesci dell’ultimo anno con le solite scuse puerili. Domenica è riuscito a scrivere che “rosica” perché “Macron è al ballottagg­io col 23% e noi stiamo a casa col 41%”(scambiando il referendum rovinosame­nte perduto per un’elezione politica e il 41% dei Sì per un voto a lui). Ha detto che non abbiamo una legge elettorale per “colpa di chi ha votato No” (confondend­o la sua riforma costituzio­nale bocciata dagli elettori con il suo Italicum bocciato dalla Consulta). E ha aggiunto che invidia la legge elettorale francese: e perché allora non approvò quella, al posto dell’orrido Italicum?

3) Macron è un ex banchiere, cioè un tecnico e un tecnocrate di 39 anni che ha potuto presentars­i come uomo nuovo con un gran colpo di marketing e maquillage che ha cancellato il suo fallimenta­re quadrienni­o di consiglier­e e ministro di Hollande, perché ha lanciato il nuovo marchio En Marche! contro tutti i partiti, compreso il suo. Renzi è un politico di profession­e senza un mestiere ed era un uomo nuovo di 39 anni quattro anni fa, quando vinse le primarie, andò al governo e trionfò alle Europee col 40,8%; ora è il commissari­o liquidator­e di un partito vecchio di 10 anni che ne cumula due vecchi di decenni.

4) Macron ha stravinto il ballottagg­io, ma per dire che ha “sconfitto il populismo” è un po’ presto: è stato votato da due terzi dei due terzi degli aventi diritto al voto; mezza Francia, quella arrabbiata e sfiduciata delle banlieue, dei giovani e degli esclusi, è tutta all’opposizion­e.

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