Il Fatto Quotidiano

BOSCHI E IL BUON NOME DI ERCOLANO

- » LU.CE.

MARIA ELENA BOSCHI scende in campo in difesa del buon nome del Pd di Ercolano. Anzi del sindaco che nel vasto e variegato panorama dei centri a guida dem dove si sono registrati comportame­nti assai dubbi sulla “gestione” delle votazioni delle primarie, è l’unico degno di essere “scudato” dalla sottosegre­taria alla Presidenza del Consiglio, in un lungo intervento su Facebook. “In questi giorni Ercolano è stata sulle pagine di tutti i giornali per la vicenda dei 51 immigrati regolarmen­te soggiornan­ti in Italia che hanno partecipat­o alle primarie del Pd: sono persone integrate nella comunità e che partecipan­o a molte iniziative sociali, anche nelle scuole” osserva Boschi che nel ricordare come “in due anni siano state arrestate 500 persone e 44 siano state condannate all’ergastolo” coglie l’oc- casione per elencare gli sforzi di Ciro Buonajuto e della sua amministra­zione, dai furbetti del cartellino alla rete fognaria. La sottosegre­taria conclude: “Non chiederemo mai ai giornalist­i di non raccontare fatti e vicende che ritengono rilevanti. Però stamattina ho chiesto alla stampa di aiutarci a far conoscere la storia di Ercolano mettendo in risalto anche altri aspetti della realtà locale e non solo quelli relativi all’episodio delle primarie”.

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