La casa popolare venduta al papà di una deputata dem: quattro indagati
Coinvolti l’Atc e il padre di Bragantini
Ivertici
delle case popolari di Torino potrebbero aver interpretato una norma a favore dei genitori di una deputata Pd, permettendo loro di comprare l’alloggio da cui il Comune li aveva cacciati poco prima. Tre membri del Cda dell’Agenzia territoriale per la Casa (Atc) sono indagati per abuso d’ufficio dalla procura: sono il presidente Marcello Mazzù, ex sindaco Pd di Grugliasco, il vicepresidente Elvi Rossi (ex assessore del centrodestra a Orbassano) e la consigliera Noemi Gallo, ex assessore Pd a Moncalieri. Con loro è indagato anche Diego Bragantini, padre della dem Paola Bragantini. L’indagine è alle prime fasi e ieri i carabinieri hanno perquisito l’Atc alla ricerca di atti.
TUTTO COMINCIAnel 2014: l’ente fa un censimento fra gli inquilini e Bragantini dichiara che la moglie possiede un piccolo immobile in provincia di Biella. Nell’agosto 2015 l’ente riscontra che così manca un requisito fondamentale per avere la casa popolare.
I due coniugi tentano di chiarire, sostengono che l’immobile è molto degradato, quindi deve rientrare in una categoria catastale inferiore ammessa dalla legge regionale. Il Comune non crede sia così e il 12 maggio 2016 ordina a Bragantini di rilasciare la casa. Nel frattempo, però, il 6 maggio era stata protocollata la richiesta di acquisto. All’Atc si danno da fare per capire come muoversi tra le maglie della legge e il 10 agosto arriva il parere favorevole di un avvocato al quale seguono una determina e la delibera del Cda.
Gli investigatori sospettano che il Cda abbia interpretato la legge a favore di Bragantini: secondo una norma del 2010 l’alloggio può essere comprato dall’inquilino se lui o un altro membro della famiglia non sono proprietari di immobili in Piemonte. “Non è stato fatto alcun provvedimento ad personam - dichiara Mazzù -. Ci siamo limitati, per questo caso come per altri, ad applicare a tutti i criteri generali deliberati”.“Sono molto sereno – dice Diego Bragantini – spero soltanto che i giudici leggano in fretta tutte le carte e sia possibile far luce al più presto sui fatti”.