Obama rockstar a Milano (col suo piccolo fan)
Renzi tampina l’ex presidente americano: dai selfie al caffé in albergo
Matteo
Renzi ha trascorso la sua prima giornata da segretario del Pd scortando per le strade di Milano l’ex presidente americano Barack Obama, nel suo primo viaggio in Europa dopo l’uscita dalla Casa Bianca. Prima tappa del tour di Obama la terza edizione di Seeds & Chips, il Global food innovation summit, accompagnato dal suo cuoco personale alla Casa bianca, Sam Kass.
L’altro past president italiano fremeva già da tempo per fissare un appuntamento tutto suo, prima che Obama fosse intercettato dal vero presidente del Consiglio in carica, che lo accoglierà con uno stuolo di ministri e il gotha dell’imprenditoria tricolore solo oggi a Rho Fiera. Gentiloni si siederà in sala alle 14 per ascoltare lo speech di 45 minuti dell’ex presidente a- mericano sugli “effetti del cambiamento climatico sulla sicurezza alimentare”.
UN PRIVILEGIO concesso a 3500 comuni cittadini in gran parte paganti, tra cui tutti i fan di Barack in vena di sborsare 850 euro per un biglietto. “È un incontro non ufficiale, ho piacere che Obama venga in Italia e vado volentieri a Milano a salutarlo” ha confidato Renzi quando le urne dei gazebo che lo avrebbero destinato a succedere a se stesso non erano ancora chiuse.
“Prendiamo un caffè insieme” si schermiva coi collaboratori il 30 aprile, senza però dimenticare di far trapelare tutto sulla stampa. In effetti Renzi è stato l’ultimo esponente di un governo straniero ad essere ospitato nell’ottobre scorso alla Casa Bianca. Obama sicuramente non se l’è dimenticato. L’allora presidente del Consiglio si presentò ac- compagnato dalla moglie Agnese e da una rappresentanza di talenti italiani: dalla campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio alla sindaca di Lampedusa Giusy Nicolini che aveva appena ritirato il premio per la pace Unesco, a Roberto Benigni. Si era alla vi- gilia del referendum del 4 dicembre e l’accoglienza del presidente americano sembrò un sostegno al simpatico rottamatore italiano amico di Sergio Marchionne.
L’INCONTRO come si sa non sortì gli effetti desiderati. Renzi ha perso il referendum e il governo. Obama, alla fine del mandato, è tornato a essere un comune cittadino, ma non l’ex premier italiano, che ha cominciato subito a preparare la riscossa. L’e n do r se m en t del campione mondiale dei democratici e dell’anti-populismo alla Trump questa volta non potrà che aiutare contro Grillo e la sinistra scissionista, hanno ragionato, sfidando la malasorte, i nuovi spin doctor del segretario del Pd. E il grande giorno è arrivato. Renzi ha dovuto attendere che Obama, giunto a metà mattinata nell’area militare dell’aeroporto di Linate, completasse il suo giro turistico nella città meneghina seguendo i consigli della moglie Michelle che l’aveva già visitata con le due figlie due anni fa, in occasione di Expo. Prima la Pinacoteca Ambrosiana, poi il Duomo. Infine il ritorno in albergo dove dopo pochi minuti è arrivato Renzi.
Selfie con i fan davanti all’i ngresso con ampi sorrisi e poi il segretario del Pd si è immerso nella hall. I due ex leader “si sono salutati con grande affetto, si sono abbracciati e si sono subito tolti la giacca per affrontare una discussione fitta fitta in maniche di camicia” riferiranno i collaboratori di Renzi alle agenzie. L’incontro “sulla situazione internazionale” è du- rato più di un’ora. Obama e Renzi hanno telefonato al presidente francese Emmanuel Macron per felicitarsi della sua vittoria e congratularsi con lui. Poi insieme sono saliti sull’auto presidenziale per raggiungere l’istituto Ispi, dove hanno partecipato ad una cena per 16 persone. Al tavolo alcuni protagonisti della “sponda italiana ” come John Elkann, Marco Tronchetti Provera, Sergio Marchionne, Emma Marcegaglia, Luca Cordero di Montezemolo, Mario Monti. Tra una settimana Obama potrebbe ricambiare la visita, questa volta in Toscana, direttamente a casa Renzi.
Il discorso
Ieri cena con Tronchetti, Montezemolo & C. all’Ispi. E oggi parla: 850 euro per ascoltarlo