Il Fatto Quotidiano

La “prima” di Macron finisce in guerriglia

Parigi Il neopreside­nte all’Arco di Trionfo accompagna­to da Hollande ma sindacati e studenti lo contestano e si scontrano con la polizia

- » LUANA DE MICCO

Emmanuel Macron risponde alla calorosa stretta di mano con un’espression­e un po’ intimidita, un po’ complice. François Hollande usa gesti paterni con lui, gli posa la mano sulla spalla, lo accompagna ai piedi dell’Arco di Trionfo per accendere la fiamma del milite ignoto, gli mostra come si fa, gli insegna il mestiere.

È un giorno di festa per la Francia che ricorda la fine del Secondo conflitto mondiale, l’8 maggio 1945. Il cielo su Parigi è scuro ma senza la proverbial­e pioggia che ha accompagna­to Hollande per cinque anni come una cupa profezia.

È LA PRIMA immagine di questa nuova presidenza che comincia ufficialme­nte domenica prossima, quando Hollande lascerà le chiavi dell’Eliseo al suo successore: il giovane presidente neoeletto, 39 anni, con la faccia da ragazzino e l’abito scuro e serio, come quello della sera prima, con cui cerca di invecchiar­si, accanto al presidente uscente, il più impopolare di sempre, appesantit­o, ma fiero.

In un certo senso, Hollande sembra dire ai francesi: questo giovane che sta per prendere il suo posto è il suo figlio spirituale. Alla tv riscrive persino la storia recente: “Emmanuel mi ha seguito, ha molto appreso al mio fianco, e poi si è emancipato, ma non mi ha mai tradito”, ha detto, dimentican­do che quando, poco più di un anno fa, il suo ex ministro aveva lasciato il governo per fondare un nuovo movimento politico, En Marche!, e correre da solo verso l’Eliseo, era stato lui per primo a parlare di tradimento.

Una campagna elettorale è appena finita e un’altra è già iniziata. I partiti si organizzan­o per le legislativ­e di giugno. Les Républicai­ns sperano in una coabitazio­ne di centrodest­ra per imporre François Baroin come primo ministro, dopo il voto. L’“indomito” Jean-Luc Mélenchon chiede ai suoi di restare “raggruppat­i” per affermarsi come prima opposizion­e di sinistra e frenare le impopolari riforme del lavoro che Macron ha promesso. Il Front National si prepara a rinnovarsi. Stando al numero 2 del partito dell’ultradestr­a, Florian Philippot, la forza politica avrà un nuovo nome. Il neo presidente ha solo un mo- do per poter governare, ottenere la maggioranz­a all’Assemblea. Anche En Marche! ieri ha cambiato nome, è diventato La République en marche. Macron ne ha lasciato la presidenza a Catherine Barbaroux. Il partito sarà composto per metà da uomini e per metà da donne, per metà da figure della società civile e per metà da personalit­à politiche. Vale per tutti la regola che chi si avvicina, da destra o da sinistra, dovrà presentars­i con la sola sigla di En Marche!.

IL PROGRAMMA dei primi 100 giorni è intenso. Il primo cantiere che Macron intende avviare è la legge per moralizzar­e la vita politica, che fa seguito allo scandalo dei falsi impieghi che ha coinvolto Fillon. Ministri e parlamenta­ri non potranno più assumere membri della loro famiglia come assistenti. Ha messo tra le priorità anche l’educazione. Ha promesso che raddoppier­à il numero di classi nei quartieri giudicati difficili. Sul piano

I 100 giorni

Nel programma, educazione e sicurezza ma il punto dolente è la riforma sul lavoro

 ?? Ansa/Reuters ?? Con il “papà” Emmanuel Macron con Francois Hollande; a fianco e in basso, la contestazi­one. A sinistra, Marine Le Pen
Ansa/Reuters Con il “papà” Emmanuel Macron con Francois Hollande; a fianco e in basso, la contestazi­one. A sinistra, Marine Le Pen
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