Strage di migranti: 200 annegati
Due naufragi in un giorno. I racconti dei sopravvissuti: “Gli scafisti hanno tolto il motore al gommone e sono tornati indietro”. Sbarcati in 2100. Seimila le persone in arrivo
Ottanta
migranti lasciati alla deriva senza motore e inghiottiti dal mare, altri 113 annegati davanti alle coste libiche nell’affondamento di un altro gommone. Interrotta la tregua, dovuta probabilmente anche alle polemiche sul ruolo delle Ong e grazie al meteo favorevole, è ripreso l’esodo nel Mediterraneo e la contabilità della morte nei racconti dei superstiti tocca numeri a due zeri. Tra sabato e domenica nei porti siciliani e calabresi sono arrivati oltre 2100 migranti, che hanno raccontato la nuova mossa, cinica e feroce dei trafficanti di morte: il distacco del motore. I boia della tratta di esseri umani seguono il gommone carico di migranti a bordo di un altro mezzo, lo affiancano e portano via il motore, raggiungendo due obiettivi: risparmiano benzina e recuperano il blocco di 150 cavalli per un altro viaggio. A bordo il panico che ha investito i migranti ha provocato in pochi minuti lo sfondamento dell’imbarcazione: “Eravamo in 120 a bordo e poco dopo, mentre la gente si agitava, si è rotto il fondo dell'imbarcazione e il gommone si è capovolto, sono annegati almeno in 80 e tra loro anche uno degli scafisti”, hanno raccontato i 40 superstiti, portati poi a Pozzallo, agli uomini della Squadra mobile che hanno fermato uno scafista somalo; altri tre sospettati sono sottoposti ad accertamenti.
Agli investigatori hanno detto di essere rimasti in acqua per ore prima di essere soccorsi dal mercantile “Alexander Maersk” su cui erano stati nel frattempo trasbordati altri 293 cittadini siriani, marocchini e centroafricani. E nel frattempo alcuni cadaveri sono stati recuperati da un'altra nave impegnata nei soccorsi. Dell’altro naufragio si ha notizia dalle parole dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni
(Oim), secondo cui un superstite recuperato dalla Guardia costiera libica a poche miglia al largo di Az Zawiyah ha raccontato che dal suo gommone ribaltato mancano all'appello 113 persone. Si sono salvati solo in sette, sei uomini e una donna.
Complessivamente oltre 2100 persone sono arrivate sulle coste di Sicilia e Calabria nel fine settimana: 407 migranti recuperati dal pattugliatore Fiorillo della Guardia Costiera sono sbarcati ieri nel porto di Pozzallo, che ne aveva accolto 300 il giorno prima, giunti a bordo di un mercantile. Altre 682 persone, tra cui diverse donne incinte, sono giunte a Messina a bordo della nave militare spagnola Canarias e a Reggio Calabria la nave Acquarius delle Ong Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere ha sbarcato 731 migranti, tra cui 87 donne e 116 minori, 80 dei quali non accompagnati. I controlli sanitari hanno rilevato la presenza di due casi di sospetta tubercolosi e 41 di scabbia, che sono stati trattati nelle tende di decontaminazione allestite sulla banchina del porto. Il conto degli sbarchi salirà visto che secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati quelli soccorsi nel weekend sono oltre seimila. Dall'inizio dell'anno sono 43 mila le persone salvate (+38%) e 1150 quelle scomparse o morte in mare.
Strategia feroce Fermato uno scafista somalo. Da gennaio salvati in 43 mila (+38%), 1.150 i morti