Spente le fiamme: scuole chiuse e divieto di raccogliere ortaggi Attesi i dati sull’amianto nell’aria
▶SCUOLE CHIUSE, divieto di raccolta di ortaggi nel raggio di cinque chilometri dal sito chiesto dalla autorità sanitarie, centinaia di persone che ancora girano con la mascherina, un allert inviato a tutti i medici di base e ai pediatri, con le indicazioni da fornire alla popolazione. E un caos istituzionale, con dati reali sui livelli di contaminazione che tardano ad arrivare, lasciando 21 comuni – più di 500 mila abitanti – con il fiato sospeso. L’incendio dell’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti della Eco X di
Pomezia (Roma), sta vedendo le fiamme finalmente spegnersi dopo quattro giorni, ma lasciando tesa la situazione nell’intero hinterland a sud della capitale. Nessun dato certo è ancora arrivato sui livelli di amianto, la cui sospetta presenza nell’impianto è stata denunciata pubblicamente dalla Asl della zona. I primi report sulla presenza delle fibre cancerogene sono previsti solo per la giornata di oggi. Buio pesto anche sul fronte delle diossine, a quattro giorni dall’incendio, con i primi dati che non arriveranno prima di giovedì. I primi – e per ora unici - risultati dei campionamenti, divulgati ieri, hanno mostrato livelli di Pm10 – le polveri sottili – quasi tre volte i limiti di legge nel giorno dell’incendio, con i filtri utilizzati per i campionamenti – ha spiegato l’Arpa Lazio – che “presentano una colorazione nera”. Insomma una pessima aria da respirare, ma nessuna certezza per il momento sulla presenza delle sostanze killer, dalla diossina fino agli idrocarburi.
Ieri due distinti tavoli hanno analizzato la situazione, senza però dare nessuna risposta definitiva. Un primo incontro si è tenuto nel pomeriggio al Comune di Pomezia e ha prodotto un comunicato che di fatto conferma le indicazioni dei giorni passati. In un secondo incontro tenutosi in Regione, alla presenza di Nicola Zingaretti è stato disposto l’avvio di un monitoraggio ad ampio raggio. Appena routine.