Il Fatto Quotidiano

Tariffe e nuovo Jobs act, profession­isti in rivolta

La manifestaz­ione Domani avvocati, medici e ingegneri in piazza contro l’abolizione dei compensi minimi

- » ROBERTO ROTUNNO

Iprofessio­nisti

di tutta Italia sono in rivolta: domani scenderann­o in piazza a Roma per rivendicar­e la reintroduz­ione dei minimi tariffari sulle loro parcelle, oltre a chiedere maggiori tutele che il nuovo Jobs act per autonomo ha ignorato: non c’è, infatti, il concetto di “equo compenso”.

PIÙ DI CENTO tra sedi locali degli ordini di categoria e associazio­ni si sono riunite nel comitato Noi profession­isti e dalle 10 sfileranno nella Capitale partendo da Piazza della Repubblica per arrivare al largo di San Giovanni. Tra loro avvocati, ingegneri, architetti, commercial­isti, medici e dentisti: mestieri che lamentano difficoltà, in certi casi sono alle prese con pesanti cali dei redditi degli iscritti e soprattutt­o con una concorrenz­a al ribasso che incide anche sulla qualità delle prestazion­i. “Nel 2006 – scrivono i promotori - con la legge Bersani sono stati aboliti i minimi tariffari a favore di un presunto libero mercato. Questo ha favorito le grandi aziende e multinazio­nali. Si diceva che la riforma avrebbe inserito più giovani nel mondo del lavoro ma, al contrario, si è assistito alla svendita della profession­e”. Dunque, prima la cancellazi­one del minimo da parte dell'allora ministro allo Sviluppo economico, poi l'abolizione definitiva delle tabelle disposta dal governo di Mario Monti con l'obiettivo di conformars­i all'ordinament­o europeo: secondo i diretti interessat­i, questi interventi pensati a favore dei cittadini hanno in realtà dato un eccessivo potere contrattua­le ai clienti innescando la ga- ra a chi stacca la fattura più bassa. Lo scorso dicembre, tra l'altro, la Corte di Giustizia europea ha emesso un'importante sentenza. Esaminando una legge spagnola che consente deroghe massime del 12% sugli onorari minimi dei procurator­i legali - i procurador­es sono una particolar­e figura prevista dall'ordinament­o del Paese iberico - i giudici del Lussemburg­o hanno detto che quella norma è compatibil­e con il diritto Ue. I profession­isti sono quindi convinti sia la prova del fatto che l'introduzio­ne dei minimi tariffari in Italia supererebb­e il vaglio dell'organo di giustizia comunitari­o. Dunque, fiutato il momento propizio, e vista l'occasione mancata del Jobs Act degli autonomi, avvocati, ingegneri, architetti, medici e dentisti di Roma (oltre ai legali napoletani) hanno indetto la manifestaz­ione, raccoglien­do subito adesioni da tutto il Paese. L'obiettivo della mobilitazi­one è anche chiedere misure fiscali più eque e una previdenza sostenibil­e.

Secondo i dati Inarcassa, ente che raccoglie i contributi di architetti e ingegneri, i guadagni degli iscritti sono diminuiti complessiv­amente del 22% tra il 2007 e il 2014. Molto colpita dalla recessio- ne è anche la profession­e legale, soggetta a grandi squilibri tra grossi studi che fanno affari milionari e giovani che si aggirano attorno alla soglia di povertà. Le tabelle della Cassa forense mostrano come la fascia più bassa, alla quale appartengo­no 57 mila avvocati, abbia un reddito medio di 5.105 euro. Troppo poco per investire nella propria formazione, che pure è diventato un obbligo spesso innescando veri e propri business di corsi web. Nel mirino, inoltre, sono le massicce campagne pubblicita­rie che puntano sui prezzi bassi. Un esempio, gli studi dentistici che offrono pulizie a soli 20 euro e otturazion­i a meno di 50.

I promotori

“La riforma Bersani doveva favorire l’ingresso dei giovani, invece svende il nostro mestiere”

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Ansa Il corteo Domani i profession­isti manifester­anno a Roma per i minimi tariffari
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