Il Fatto Quotidiano

Dal Friuli a Modena, anche i Dem contro i nuovi Cie

Piano MinnitiCom­uni e Regioni ostili ai centri per i rimpatri. Rossi (Toscana): “Si cede alla destra”

- » DAVIDE MILOSA

Basta

Cie ora ci sono i Cpr: Centri di permanenza regionale. Qui i migranti saranno collocati in attesa di rimpatrio. La lista ufficiale delle nuove strutture è stata comunicata martedì dal Viminale e dal ministro Marco Minniti e subito è scoppiata la polemica.

Dal Friuli all’Em i l i a- R omagna alla Toscana fino alla Sardegna, le critiche, a livello politico, si sono fatte sentire. E non solo sul fronte del centrodest­ra, ma anche in casa Dem. Insomma sui nuovi Cpr si prospetta una guerra interna Pd contro Pd.

LA PRIMA VOCE, se non proprio contraria, certamente critica è stata quella di Debora Serracchia­ni, ex vicesegret­aria Pd nonché presidente della Regione Friuli- Venezia Giulia. La Serracchia­ni si è detta disponibil­e a favorire le scelte del governo a patto che con la creazione del nuovo Cpr a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) venga contestual­mente chiuso il Cara che già esiste e che oggi ospita 480 immigrati. La governatri­ce poi ha pre- cisato che le forze dell’ordine impiegate per il presidio del centro non devono essere sottratte a quelle già presenti per il controllo del territorio. “Noi – ha detto la Serracchia­ni – abbiamo dato la nostra adesione al piano del ministro Minniti in quanto con grande senso di responsabi­lità siamo consapevol­i che ognuno deve fare la propria parte”. Molto più netto invece il giudizio del sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, primo cittadino uscente in quota Forza Italia: “Siamo alla follia, non si possono prendere in giro cittadini e istituzion­i così. In questi anni governo e Regione non sono stati minimament­e in grado di applicare i loro piani perché non hanno mai avuto il coraggio di imporre ai comuni amici di centrosini­stra quella solidariet­à tanto sbandierat­a a parole. La misura è colma”.

Avvertimen­ti velati sono arrivati ieri anche dal sindaco di Milano Beppe Sala, che mercoledì, in occasione dell’inaugurazi­one della nuo- va sede della Dia, ha incontrato il ministro dell’Interno.

Sul nuovo percorso, Sala ieri ha commentato, anche in relazione al criticato blitz in stazione Centrale: “Il decreto Minniti dà ruoli precisi a questore, prefetto, sindaco quindi bisogna lavorare insieme. Però non si può non tenere in consideraz­ione la nostra impostazio­ne politica”. Perplessit­à anche in Emilia Romagna. Qui la città prescelta è Modena. Il sindaco Pd Gian Carlo Muzzarelli pone sul tema alcune questioni. “Servono garanzie e un confronto con il territorio”. Complessiv­amente sono 1100 i posti che dovranno aumentare.

GIUDIZI negativi anche da Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana passato dal Pd al Movimento democratic­o e progressis­ta di Pier Luigi Bersani. “Il decreto del governo – ha commentato – è un cedimento alla cultura della destra, si rischia una giustizia etnica per i richiedent­i asilo e con la riproposiz­ione dei vecchi Cie l’illusione che la soluzione del problema possa essere trovata aggirando il nodo dell’integrazio­ne”.

Opposizion­e durissima, infine, in Sardegna per l’apertura del Cpr nel carcere di Iglesias. L’ex governator­e Mauro Pili, un tempo Pdl e oggi deputato di Unidos, va all’attacco: “È gravissimo il silenzio del Comune e soprattutt­o quello della Regione. Il ministero dell’Interno e il governo nonostante l’emergenza in Sardegna stia raggiungen­do soglie non sostenibil­i, sia sul piano della qualità dell’acco- glienza che quello sanitario, continuano a destinare all’isola un contingent­e di migranti ormai ingestibil­e”. La polemica è aperta.

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Ansa Gorizia L’ingresso del Centro di identifica­zione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo

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