Dal Friuli a Modena, anche i Dem contro i nuovi Cie
Piano MinnitiComuni e Regioni ostili ai centri per i rimpatri. Rossi (Toscana): “Si cede alla destra”
Basta
Cie ora ci sono i Cpr: Centri di permanenza regionale. Qui i migranti saranno collocati in attesa di rimpatrio. La lista ufficiale delle nuove strutture è stata comunicata martedì dal Viminale e dal ministro Marco Minniti e subito è scoppiata la polemica.
Dal Friuli all’Em i l i a- R omagna alla Toscana fino alla Sardegna, le critiche, a livello politico, si sono fatte sentire. E non solo sul fronte del centrodestra, ma anche in casa Dem. Insomma sui nuovi Cpr si prospetta una guerra interna Pd contro Pd.
LA PRIMA VOCE, se non proprio contraria, certamente critica è stata quella di Debora Serracchiani, ex vicesegretaria Pd nonché presidente della Regione Friuli- Venezia Giulia. La Serracchiani si è detta disponibile a favorire le scelte del governo a patto che con la creazione del nuovo Cpr a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) venga contestualmente chiuso il Cara che già esiste e che oggi ospita 480 immigrati. La governatrice poi ha pre- cisato che le forze dell’ordine impiegate per il presidio del centro non devono essere sottratte a quelle già presenti per il controllo del territorio. “Noi – ha detto la Serracchiani – abbiamo dato la nostra adesione al piano del ministro Minniti in quanto con grande senso di responsabilità siamo consapevoli che ognuno deve fare la propria parte”. Molto più netto invece il giudizio del sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, primo cittadino uscente in quota Forza Italia: “Siamo alla follia, non si possono prendere in giro cittadini e istituzioni così. In questi anni governo e Regione non sono stati minimamente in grado di applicare i loro piani perché non hanno mai avuto il coraggio di imporre ai comuni amici di centrosinistra quella solidarietà tanto sbandierata a parole. La misura è colma”.
Avvertimenti velati sono arrivati ieri anche dal sindaco di Milano Beppe Sala, che mercoledì, in occasione dell’inaugurazione della nuo- va sede della Dia, ha incontrato il ministro dell’Interno.
Sul nuovo percorso, Sala ieri ha commentato, anche in relazione al criticato blitz in stazione Centrale: “Il decreto Minniti dà ruoli precisi a questore, prefetto, sindaco quindi bisogna lavorare insieme. Però non si può non tenere in considerazione la nostra impostazione politica”. Perplessità anche in Emilia Romagna. Qui la città prescelta è Modena. Il sindaco Pd Gian Carlo Muzzarelli pone sul tema alcune questioni. “Servono garanzie e un confronto con il territorio”. Complessivamente sono 1100 i posti che dovranno aumentare.
GIUDIZI negativi anche da Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana passato dal Pd al Movimento democratico e progressista di Pier Luigi Bersani. “Il decreto del governo – ha commentato – è un cedimento alla cultura della destra, si rischia una giustizia etnica per i richiedenti asilo e con la riproposizione dei vecchi Cie l’illusione che la soluzione del problema possa essere trovata aggirando il nodo dell’integrazione”.
Opposizione durissima, infine, in Sardegna per l’apertura del Cpr nel carcere di Iglesias. L’ex governatore Mauro Pili, un tempo Pdl e oggi deputato di Unidos, va all’attacco: “È gravissimo il silenzio del Comune e soprattutto quello della Regione. Il ministero dell’Interno e il governo nonostante l’emergenza in Sardegna stia raggiungendo soglie non sostenibili, sia sul piano della qualità dell’acco- glienza che quello sanitario, continuano a destinare all’isola un contingente di migranti ormai ingestibile”. La polemica è aperta.