E ora i renziani temono la commissione parlamentare
Le opposizioni: “Subito la commissione banche per ascoltare l’ex ad di Unicredit”
Il secondo tempo della partita De Bortoli-Boschi si giocherà in Parlamento. La settimana che inizia dal 22 maggio – a tener fede alle parole del capogruppo del Pd, Ettore Rosato – è finalmente quella buona per portare in aula la legge che istituisce una commissione bicamerale d’i nchiesta sul sistema bancario italiano. Una sede nella quale potrebbe essere sciolto una volta per tutte il riserbo di Federico Ghizzoni su quanto scritto da Ferruccio de Bortoli nel suo libro Poteri forti (o quasi), ovvero la richiesta dell’ex ministra Boschi all’ex numero uno di Unicredit di valutare l’acquisizione di Banca Etruria. Quando saranno partiti i lavori, basterà convocare e ascoltare i diretti interessati, non esiste no comment: “Alla Commissione – si legge nel testo trasmesso alla Camera – non può essere opposto il segreto d’ufficio, né il segreto professionale o quello bancario”.
ROSATO GARANTISCE: “La legge sarà in aula dal 22 maggio. Noi ovviamente vogliamo che sia approvata, la prima firma è di un senatore del Pd (Mauro Maria Marino, ndr)”. I partiti di opposizione non sono così convinti della sua buona fede, per usare un pallido eufemismo, ma ora tutti gli occhi sono sul governo: insabbiare la commissione sulle banche non passerebbe inosservato.
Di certo il progetto di legge ha avuto un iter lento e controverso. In questa legislatura, il primo testo che propone l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul travaglio del Monte dei Paschi di Siena risale addirittura al 2013. Dopo la crisi di alcune banche popolari esplosa a fine 2015 – col decreto del governo – le richieste sono diventate addirittura 13, ognuna con un taglio diverso. Alla fine sono state tutte assorbite nel testo approvato dal Senato lo scorso 4 aprile (a 3 anni, 11 mesi e 26 giorni di distanza dal giorno in cui era stata presentata la prima proposta di legge, del senatore M5S Carlo Martelli).
Gli ultimi sviluppi hanno ridato fiato alle richieste dei Cinque Stelle, che ieri sono tornati a chiedere un’accelerazione: “Il conflitto d’interessi del governo è sempre più chiaro – ha detto Roberto Fico, capogruppo alla Camera – Oggi scopriamo che dopo Maria Elena Boschi anche Graziano Delrio si era interessato per salvare Banca Etruria. Un intero governo in movimento per la banca della famiglia Boschi. Serve subito approvare la commissione d’inchiesta sulle banche. Solo così sarà possibile ascoltare tutti i soggetti protagonisti delle rivelazioni di questi giorni, fra cui lo stesso Delrio”.
Una richiesta a cui si associa l’altro capogruppo Martelli, che però conserva un certo scetticismo: “Il Pd ha voluto fare un mischione: tra le competenze della commissione non ci sono i casi concreti, ma i problemi dell’intero siste- ma bancario. Ci vorrebbero 15 anni di lavori, altro che pochi mesi”. La legislatura ha un orizzonte evidentemente più limitato. “La maggioranza – aggiunge Martelli – fa melina. Se anche la Camera approvasse il testo entro fine maggio, poi arriverebbe il momento di nominare i componenti. E anche lì, vedrà, ci sarebbero altre perdite di tempo. Prenda la commissione d’inchiesta sul terremoto de L’Aquila: la legge che la istituisce è stata approvata in via definitiva da mesi (il 10 novembre 2016, ndr), ma nonostante le sollecitazioni dei presidente di Camera e Senato, i partiti non hanno ancora nominato i propri rappresentanti. E poi l’ha detto pubblicamente anche Zanda (capogruppo del Pd a Palazzo Madama, ndr): non c’è tempo né voglia di istituire una commissione sulle banche che lavori durante la campagna elettorale ”.
ANCHE IL DEPUTATO di Mdp Arturo Scotto chiede di fare in fretta: “Dopo le ammissioni di Graziano Delrio sul caso Banca Etruria, la commissione d’inchiesta non è più rinviabile, ne parliamo ormai da due anni”. Un ritardo voluto sistematicamente dal Pd, secondo l’ex vendoliano: “Renzi, come si dice a Roma, l’ha buttata in caciara. La richiesta che fu avanzata all’epoca dalle opposizioni era una commissione d’inchiesta circoscritta alla vicenda delle quattro banche popolari, all’indomani del decreto. Ora il tempo stringe, siamo quasi al limite. La legislatura nella migliore delle ipotesi ha ancora 10 mesi di vita. Bisogna sbrigarsi, dovrebbe essere una priorità assoluta”.
Siamo favore voli alla commissione d’inchiesta sul sistema bancario Sarà in aula alla Camera a partire dal 22 maggio ETTORE ROSATO