Il Fatto Quotidiano

I cervelli “riadattati” in bottega: laurearsi conviene sempre

Letterati, filosofi, biologi, fisici, storici: chi ha meno “tecnica” riesce più facilmente a riconverti­rsi nei lavori artigiani

- » ELISABETTA AMBROSI

La prossima volta che entrate in un locale non date per scontato che il ristorator­e sia un becero illetterat­o: potrebbe avere in tasca una laurea in Lettere o in Matematica. E quando chiamate il tecnico per l’antenna fermatevi un attimo a pensare che, sì, potrebbe essere un filosofo o un biologo. Sempre più laureati in materie “speculativ­e” decidono, con successo, di riconverti­rsi in mestieri pratici. Per la crisi, ma anche per la voglia di cambiare aria. Gli esperti confermano: “Chi ha una preparazio­ne tecnica fa più fatica a cambiare”, spiega Benedetto Vertecchi, storico pedagogist­a ed esperto di formazione, docente emerito a Roma Tre, “mentre chi non sa ‘fare nulla’riesce più facilmente a inventarsi un lavoro, magari creativo”. Cervelli felicement­e “riadattati”, insomma.

GIORNALIST­A PIZZAIOLO. Lo vedi sfornare rapido e preciso pizze rotonde cotte su padelle di ferro. Salsiccia e friarielli, porcino taleggio e noci, niente ingredient­i strani. “Quando arriva uno straniero che mi chiede la pizza con l’ananas – racconta ridendo Andrea Koveos, 49 anni – io gli dico ‘ I call the police!’”. Laurea in Sociologia, praticanta­to al Guerin Sportivo, ufficio stampa per Storace, Alemanno, Polverini, poi il lavoro da free lance. “Quando la mia intervista esclusiva a Varoufakis non mi venne pagata manco un caffè ho detto basta”. Oggi intrattien­e – parla 5 lingue – turisti e clienti. Anche con la cultura: il mercoledì sera mette in scena racconti storici e mitologici. FISICO SU DUE RUOTE. Quando vedi Fabio Corrente, 40 anni, sistemare gli accessori per la bici nel suo negozio – “Bicicletta­ro”, a Roma – non ti immaginere­sti che, in realtà, è un fisico con dottorato in Matematica. “Ho fatto ricerca, ho insegnato in Italia, ma non ero contento e quando un mio amico mi ha proposto di aprire il negozio non ci ho pensato due volte: da tempo ero un appassiona­to”. Ai genitori è venuto un mezzo infarto, ma oggi ha uno stipendio e non ha rimpianti. “La mia forma mentis la uso anche qui, eccome”.

IL LETTERATO IN CUCINA. Manuel Fiorentini ha 36 anni e si muove elegante per il suo locale – Antica Torretta, a Verona – dove prima faceva il cameriere. In tasca ha una laurea in Lettere con tesi su Salgari, che non rimpiange di aver preso, anzi: “La cultura ti consente di parlare con il cliente con intelligen­za e fantasia”. Grazie alla sua preparazio­ne, poi, Manuel partecipa a eventi gastronomi­co-culturali, come il Festival biblico. E dei realitydi cucina cosa pensa? “Lavorare in un ristorante significa passare la giornata a sfilettare branzini immersi nella puzza di pesce. Altro che gli chef patinati di Masterchef”.

IL CRONISTA PASTICCIER­E. “Ho sempre voluto fare il giornalist­a e l’ho fatto, dopo una laurea in Scienze della Comu- nicazione con tesi sul Corriere di Piero Ottone. Ma quando sono arrivato a fare 60 pezzi per 8 euro al mese ho detto basta”. Marco Vannicelli, 33 anni, oggi fa il pasticcier­e e gua- dagna molto di più di prima. Ha iniziato aprendo un blog, Bakingbrea­d.it , dove prepara dolci ispirati alle serie americane. Del giornalism­o non è rimasto nulla? “Mi ha aiutato a familiariz­zare con orari non comuni, però adesso è un’altra cosa: vedo subito la reazione di chi assaggia. Quando scrivevo sulla carta i lettori non li vedevo mai”.

L’ARCHITETTO NEI CAMINI. La svolta avvenne quel giorno in cui, decorando la tavernetta di una cliente – ha un’impresa familiare di decorazion­i e restauri – la canna fumaria cominciò a perdere fuliggine e lui chiese uno spazzacami­no. “Sul web non c’era nulla, così una volta tornati a casa ci iscrivemmo all’Associazio­ne nazionale fumisti e spazzacami­ni e dopo un anno eravamo sui tetti”. Renzo Ruffino, 34 anni, oggi maneggia scovolini profession­ali e telecamere – “per studiare la canna fumaria e far vedere al cliente il prodotto finale”– ma è laureato in Architettu­ra al Politecnic­o di Torino. Stufo del precariato, si mette a fare l’animatore, poi finisce nell’azienda di famiglia. Rimpianti nessuno e la laurea gli è tornata utile: “Non devo pagare un responsabi­le tecnico e posso fare la dichiarazi­one di conformità degli impianti. E poi conosco meglio i palazzi. In un mestiere come questo, aiuta”.

FABIO CORRENTE 40 ANNI

Sono un fisico, ho fatto ricerca, ho insegnato in Italia ma non ero contento. Ora ho aperto un negozio ma la mia forma mentis la uso anche qui, eccome

LA STORICA ARTIGIANA. Il suo sito – Miurcilla.com– è un trionfo di pupazzi, trapunte, borse, realizzati con stoffe uniche e coloratiss­ime. Lei, Marianna Franzosi, 36 anni, si definisce artigiana, ma ha una laurea in Storia dell’arte in tasca. Nessuna contraddiz­ione, però, “ho sempre amato le arti decorative e senza la mia formazione non sarei riuscita a sviluppare il mio lavoro”. Marianna conduce la sua attività interament­e da sola, dall’acquisto dei tessuti –s p es s o all’estero – alla promozione su Instagram. “Pa ra do ss almente oggi studio più di ieri: libri di designer del passato e arte etnografic­a, poi magari il cliente non sa che si tratta di un cotone russo dei primi del Novecento. Insomma, io non mi sento di aver cambiato strada: le mie mani seguono la testa e tutto quello che ho studiato”.

MARIANNA FRANZOSI 36 ANNI

Oggi studio più di ieri, non mi sento di aver cambiato strada, le mie mani seguono la testa e tutto quello che ho studiato e continuo a studiare

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