“Denuncerò Frontex per omissione di soccorso”
Parla il direttore di Proactiva, la Ong spagnola indicata tra le “sospette ” dal pm Zuccaro
“Denuncerò
Frontex per omissione di soccorso. La settimana scorsa abbiamo caricato sulla nostra barca oltre 600 persone e Frontex appena 700-800 nella sua barca di 70 metri. Non ha voluto caricarne di più perché, sostenevano, il mare avrebbe riportato le imbarcazioni verso la terraferma ed entro alcune ore quel problema sarebbe stato della Libia”. A parlare è Oscar Camps, direttore di Proactiva Open Arms: “Questo è negare il soccorso, è illegale, è respingimento. Se i migranti si trovano in acque internazionali e hanno bisogno di aiuto si devono soccorrere”.
La vostra Ong è tra quelle indicate come “sospette” dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, ha seguito il dibattito italiano?
Non abbiamo ricevuto nessu- na notizia di indagini a nostro carico. E se è un’indagine segreta non c’è motivo di coinvolgere la stampa. Se non ci sono i termini d’imputazione è perché non ci sono prove: interessa solo screditarci. Zuccaro dice che alcune Ong batt o n o b a ndiera di Paesi con scarsa co l l ab o razione giudiziaria, come Panama...
La nostra Ong è spagnola, lavoriamo in coordinamento con la Guardia costiera. L’imbarcazione che abbiamo nel Mediterraneo è affittata ad una compagnia olandese e ha la bandiera di Panama, sì. L’altra barca ha la bandiera di Gibilterra. Ci sono compa- gnie che affittano imbarcazioni, è la pratica abituale, io cerco solo una barca di cui possa pagare l’affitto. Le bandiere sono dei proprietari. Secondo Frontex ci sarebbero contatti via radio e Internet tra persone in Libia e navi Ong, non è vero?
È possibile, perché ci sono i giornalisti in Libia e sulle nostre barche. Per esempio, ci hanno contattato alcuni cronisti in Libia, perché erano comparsi dei corpi nelle loro acque e chiedevano informazioni. Dietro il flusso dei migranti ci sono i trafficanti “scortati” dalla Guardia costiera libica? Ci è capitato di vedere barconi di rifugiati affiancati dalla Guardia costiera o un barcone bloccato all’uscita. Il problema è sapere chi è Guardia costa libica e chi non lo è, perché la Libia non è Tripoli: tutte le città hanno guardia costa con uniformi e armi, ma sono del governo riconosciuto dall’Onu? E se non lo sono si tratta di trafficanti? Dicono che l’Italia stia negoziando con Tripoli, ma il governo di Tripoli non controlla tutto lo Stato. Quan- do sei in mare e incontri un’imbarcazione armata su cui è scritto “Guardia costiera” fai quello che ti dicono. I rifugiati che salgono sulle nostre barche ci dicono da cosa fuggono. Non dal Ghana, da dove erano scappati, ma dalla Libia, dove sono entrati ed è stato peggio. In tanti vogliono andarsene dalla Libia. Dicono che i cellulari vengono gettati in mare dagli scafisti se ci sono militari nel soccorso. È vero? Non ho mai visto un cellulare satellitare sulle barche, al più una bussola. Denuncerò Frontex per omissione di soccorso: ha il controllo del Mediterraneo, sa quando le barche escono e quando affondano, ha tutte le informazioni e le nasconde.
Non dovrebbe essere la politica a intervenire? Frontex e Triton non fanno salvataggi, non sono preparati né hanno l’attrezzatura. Le Ong sono la risposta a una situazione inaccettabile.
C’è chi chiede di rendere noti i finanziatori delle Ong... Ci finanziano attraverso le reti sociali, in ogni caso sarà il mio Paese a controllare i conti della mia Ong che dichiaro fiscalmente. Stanno buttando fango sulle Ong perché la gente smetta di sostenerci. Sanno che l’unica maniera perché le Ong non stiano in mare è che non abbiano più fondi.
Sanno quando i barconi escono e quando affondano, ma nascondono le informazioni
Su di noi solo fango