SALE IN CATTEDRA TOTÒ VASA VASA
SIAMOSICURI che Totò Cuffaro abbia imparato in prigione, come racconta lui, “a mettere in ordine, nella giusta successione, i valori della vita”.
L’ex governatore siciliano ha scontato la sua pena – quasi 5 anni nel carcere romano di Rebibbia – e almeno per questo merita rispetto. Ma nella regione di Peppino Impastato, Pippo Fava e tanti altri cronisti che hanno pagato con la vita lo scrivere di mafia, Totò “vasa vasa” non dovrebbe permettersi di salire in cattedra. Meno che mai in un corso organizzato dall’Ordine dei giornalisti. Invece, per quanto incredibile possa sembrare, è andata proprio così: Cuffaro è stato scelto come “relatore” in ben due conferenze dell’Odg siciliano (a Palermo e ad Agrigento), quelle che gli iscritti all’albo sono costretti a seguire per raccogliere crediti per la loro “formazione professionale”. La deontologia spiegata ai giornalisti da un uomo condannato a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Apparentemente, nessuno ha avuto nulla da ridire, tranne il Movimento 5 Stelle locale: “Definire inaccettabile la sua presenza a quei tavoli è il minimo”. Cuffaro ha partecipato a un corso dal titolo: “Identità personale e diritto all’oblio”. Ecco, davvero: stendiamo un velo pietoso.