Il Fatto Quotidiano

In Senato arriva il salva-abusivi

Una proposta di legge dei verdiniani sottoscrit­ta da un’ampia maggioranz­a allontana le ruspe dai fabbricati, basta dimostrare che siano abitati. Solo in Campania sono 70 mila

- » LUCIANO CERASA

Giovedì

arriva nell’aula del Senato il progetto di legge “blocca ruspe”. La giunta della Campania, guidata da Vincenzo De Luca, lo attende con trepidazio­ne da mesi, al punto da averne anticipato gli effetti in una proposta di legge regionale approvata il 16 marzo scorso. E il momento è arrivato. Sembra proprio che il progetto normativo – primo firmatario il verdiniano Ciro Falanga – abbia la strada spianata, almeno al Senato. Il testo con pochi emendament­i è stato approvato nelle commission­i di Palazzo Madama con una maggioranz­a inedita che va dal Pd a Forza Italia e M5S.

TUTTI D'ACCORDOnel fermare le demolizion­i introducen­do nella normativa due criteri che lasciano ampie possibilit­à di farla franca. Il primo è quello della penuria di fondi. La legge assegna per l’esecuzione delle demolizion­i appena 10 milioni di euro ogni anno fino al 2020. Basta per eseguirne 130-140 all’anno. Con il secondo si stabilisce che tutte le case abitate saranno messe in coda alla lista degli edifici da demolire, senza distinzion­i tra casotti di tufo e ville con piscina. “Ma l’aspetto più grave – rincarano il coordinato­re nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e il responsabi­le territorio e paesaggio Sauro Turroni – è che l’applicazio­ne non ha limiti di tempo a differenza dei condoni. Questo significa che chiunque potrà edificare una villa sulla costa, in una vallata o in qualunque altro luogo avendo i requisiti di necessità, uno strumento formidabil­e anche in mano alla criminalit­à che potrà agire indisturba­ta utilizzand­o dei prestanome”. Secondo la lettura dei Verdi si fermeranno anche le demolizion­i delle case abitate edificate nelle aree protette, con vincolo ambientale e idrogeolog­ico. “Appellando­si a questa legge, gli avvocati faranno giustament­e il loro dovere che è quello di tentare ogni strada per impedire la demolizion­e dell’immobile del proprio assistito – ha avvertito il procurator­e generale di Napoli Luigi Riello – ogni legale dirà: perché demolite casa al mio cliente e non a quell’altro? È stato verificato che l’ordine di priorità è stato rispettato? Sono stati controllat­i bene tutti i criteri? I quali criteri, mi si permetta di dirlo, mi sembrano evanescent­i”. Ed è soprattutt­o in Campania che l’abusivismo edilizio è diventato una piaga storica, favorita più che contrastat­a dalla politica in cambio di voti. Tanti. Nella regione dove circa il 70% dei Comuni è privo di un Piano regolatore e anche la zona rossa intorno al Vesuvio è intensamen­te popolata, le case abusive sono oltre 70 mila. Per De Luca non c’è alternativ­a. Da poco eletto governator­e, spiegava: “Ci vuole una sanatoria, si tratta di buon senso”. E poi: “Se c’è un povero cristo che nell’entroterra campano, senza danneggiar­e nessun paesaggio, ha fatto l’abuso, lo si sana perché non abbiamo alternativ­e”. Ogni anno in Italia vengono realizzate 20 mila nuove case abusive. In Sicilia anche il governator­e Rosario Crocetta ha proposto di fermare le ruspe, nonostante esista una casa abusiva ogni 900 metri di costa.

Il Pg di Napoli Riello: “Con i criteri di questa legge sarà più facile riuscire a bloccare le demolizion­i”

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Ansa Cemento I palazzi sulla collina di Posillipo (Na)

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