Il Fatto Quotidiano

B. populista “responsabi­le” per l’inciucio

L’ex Cavaliere straparla al “Foglio” e si prepara alle larghe intese contro i grillini

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Il

dettaglio che incuriosis­ce, nella prima parte, è che viene messo il trattino al centro-destra. Poi, però, nel corso della sterminata intervista (due pagine e mezza) tutto ritorna alla normalità e il centrodest­ra si ricongiung­e.

Dopo Matteo Renzi, e in memoria dei tempi andati del patto del Nazareno, il Foglio di Claudio Cerasa interpella il redivivo ottuagenar­io Silvio Berlusconi, ex Cavaliere e pregiudica­to per la nota vicenda della frode fiscale di Mediaset. Il titolo della conversazi­one è altisonant­e, “Il mio manifesto anti populisti”, e rispecchia l’ambigua svolta di B. dopo la sconfitta francese del lepenismo. L’anziano ex premier rivendica la formula originale del centrodest­ra italiano – laddove questa formula prima di Macron era ritenuta una debolezza per governare – e si autointest­a, tanto per cambiare, la leadeship politica di un’eventuale coalizione con la Lega di Salvini e i Fratelli d’Italia di Meloni. Ambigua proprio per questo: un contenitor­e liberale, cristiano, riformator­e ed europeista che contenga anche le istanze del fasciolegh­ismo che si definisce ossessivam­ente “sovranista”.

OVVIAMENTE, il perimetro del centrodest­ra, con o senza trattino, e ritrosie salviniane a parte, dipenderà dalla legge elettorale. E qui, Berlusconi, opera una cesura storica. A distanza di 23 anni dall’inizio della Seconda Repubblica, colui che fu il leader per antonomasi­a del sistema bipolare e maggiorita­rio, con l’i n d ic azione di fatto del candidato presidente del Consiglio prima delle elezioni, abbraccia il proporzion­ale, rigetta il Mattarellu­m travestito da Verdi- nellum, e spera che il voto sia alla scadenza naturale della legislatur­a nel 2018. Una cesura che smaschera il rinato trionfalis­mo di vari forzisti che inneggiano alla forza elettorale, intorno al 30 per cento, di un cartello composto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Delle due l’una: se il centrodest­ra è consapevol­e della propria forza perché non accetta la sfida del maggiorita­rio con gli altri due competitor che vantano la stesso peso, Pd e M5S?

IN QUESTA contraddiz­ione evidente si nasconde il trucco della strategia berlusconi­ana ieri squadernat­a sul Foglio. Anche l’ex Cavaliere sa perfettame­nte che si andrà a votare con il vero sistema che vuole Renzi: Consultell­um al Senato e Legalicum alla Camera, con premio di lista e non di coalizione. E se l’obiettivo di un centrodest­ra riunito è ancora tutto da definire (ieri la “mediatrice” Meloni si è detta certa che B. e Salvini “lo vorranno”), Berlusconi si comporta come se avesse già due schemi di gioco pronti all’uso. Il primo appunto riguarda una vittoria del suo listone onnicompre­nsivo (Brunetta ha fatto l’elenco degli altri alleati: Fitto, Quagliarie­llo, Mario Mauro, Storace e Alemanno, la Democrazia cristiana di Rotondi, i socialisti di Caldoro, i repubblica­ni di Nucara e i liberali di De Luca). Il secondo porta obbligator­iamente a unariedizi­one dell’ inciucio c on ilPd renziano e anche post-renziano.

Un’ipotesi, questa, che B., pur dispensand­o elogi a Gentiloni, Minniti e Calenda, nega nell’intervista per questioni di propaganda elettorale e soprattutt­o di opportunit­à con i possibili alleati fasciolegh­isti. Ma la strada è tracciata e non ci sono alternativ­e, come dimostra l’ultimo appello di Franceschi­ni. Del resto anche in questa legisla- tura Fi e Lega hanno diviso le proprie strade dopo essere andati insieme al voto. E il populismo “buono” o “responsabi­le” di Berlusconi è destinato a puntellare il sistema in funzione antigrilli­na.

L’ ultima annotazion­e riguarda l’ uso che l’ex Cavaliere fa della memoria di Giovanni Falcone per ribadire il suo antico pallino della separazion­e delle carriere dei magistrati. Berlusconi è riuscito nell’intento di “ricordare” Falcone senza mai citare la parola mafia. Normale per lui, che ha uno dei suoi migliori amici nonché tra i fondatori di Forza Italia, Dell’Utri, in galera per questo.

Lo schema

Il campione del maggiorita­rio diventa proporzion­alista per un listone con Lega e FdI

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LaPresse Ottuagenar­io Berlusconi
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